Il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato dal Governo per ottenere i circa 200 miliardi di euro previsti dal Next Generation EU, prevede sei missioni principali. La prima – “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” – è la più riferita alle tematiche tecnologiche ma, a ben vedere, la tecnologia risulta elemento fondante di tutte.

In particolare, il Piano Transizione 4.0 prevede circa 14 miliardi di euro volti al rafforzamento della politica di incentivazione fiscale per le aziende italiane. Dunque, i finanziamenti e le agevolazioni fiscali sono realtà, ora le aziende italiane devono capire su cosa puntare per digitalizzarsi sfruttando il PNRR.

In una intervista rilasciata a Italpress, Alessandro Ippolito, Vice Presidente Technology & Country Manager di Oracle Italia, racconta perché mettere il cloud al primo posto nei progetti di digitalizzazione.

Vinti i pregiudizi, il cloud entra nei progetti PNRR

Attualmente, la percentuale di aziende italiane che dichiara di utilizzare il cloud oscilla intorno al 30/40%. Ma il valore incrementa notevolmente se consideriamo le aziende, tra grandi, PMI e PA, che non ha implementato una completa architettura cloud ma già utilizza questi ambienti. Si pensi, per esempio, a chi usa i servizi di Google senza sapere che sono servizi cloud.

“Finalmente le aziende italiane stanno dimostrando di superare gli antichi pregiudizi sul cloud come le preoccupazioni sulla geolocalizzazione e la sicurezza del dato e l’abitudine di usufruire di una infrastruttura on premise”.
Alessandro ippolito, country manager oracle italia

Piano piano anche le aziende medio-piccole si stanno convincendo che, non solo i pregiudizi sono errati, ma che gli ambienti cloud portano a una effettiva semplificazione delle operazioni a beneficio di una maggiore produttività e di una riduzione del time-to-market.

“Un servizio disponibile, sempre aggiornato, con i massimi livelli di sicurezza e scalabilità infinita è fondamentale per la crescita del Sistema Paese”.

Un messaggio già ampiamente recepito dalle Istituzioni che, nel Piano Triennale per l’Informatica nella PA, hanno posto un cloud nazionale come elemento imprescindibile dei progetti di digitalizzazione della PA centrale e locale.

Un ambiente cloud che, oltre a performance e funzionalità, deve garantire la massima sicurezza del dato. Le infrastrutture It della PA, infatti, trattano i dati dei cittadini, per definizione estremamente sensibili.

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La sicurezza, imprescindibile per una piattaforma cloud

In primo luogo, dunque, un cloud sicuro nei prossimi progetti PNRR. Da subito Oracle ha considerato prioritaria la sicurezza dei dati nella propria piattaforma cloud. In particolare, l’approccio Oracle alla sicurezza si basa su tre obiettivi fondamentali:

– Riduzione dei rischi. Grazie ai controlli di sicurezza come la virtualizzazione della rete isolata in Oracle Cloud Infrastructure e la rigida separazione dei compiti in Oracle Database.
– Automazione. Sicurezza automatizzata per ridurre la complessità, prevenire l’errore umano e ridurre i costi. Grazie all’applicazione automatica delle patch per Autonomous Database e la mitigazione delle minacce per Oracle Cloud Infrastructure fornite dai servizi CASB e di gestione di identità di Oracle.
– Protezione continua. Crittografia sempre attiva e monitoraggio continuo del comportamento degli utenti. Nell’Autonomous Database e nell’Oracle Cloud Infrastructure si mitigano ulteriormente i rischi grazie a CASB e le soluzioni per la gestione delle identità.

In definitiva, una protezione automatizzata che Oracle estende, oltre che all’infrastruttura, ai database e alle applicazioni. A cui si aggiungono validi strumenti per l’identity & access management e l’adeguamento alla compliance aziendale.

L’intervista completa qui:

PNRR: il cloud elemento fondamentale dei progetti di digitalizzazione ultima modifica: 2021-08-09T00:29:49+02:00 da Valerio Mariani

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