Il tempo passa anche per il software. E quando un software entra in End of Support (EOS), diventa una questione seria.
Non solo per i team IT, ma per l’intera organizzazione.
In ambito tecnologico, infatti, il concetto di EOS segna la fine del ciclo di vita di un prodotto: ciò significa che non riceverà più aggiornamenti di sicurezza, supporto tecnico né nuove funzionalità. E il risultato, spesso sottovalutato, è un progressivo aumento del rischio, sia sul piano della sicurezza sia su quello della produttività.
Di seguito dunque una piccola ma preziosa guida per orientarsi, capire cosa è davvero la fine supporto di windows 10, quali rischi comporta e perché portare il parco macchine in direzione Windows 11 è molto di più di una semplice “aggiornamento”.
Una guida creata in collaborazione con un ecosistema di eccellenza come quello composto d TD SYNNEX, Microsoft e AMD.
Grazie infatti al cambio di passo promesso e garantito dalla combinazione perfetta che nasce dall’incrocio tra le strade di Windows 11, Copilot+ PC e soprattutto un motore senza precedenti come quello dei chip AMD Ryzen™ AI proprio la fine del supporto di Windows 10 diventa oggi un’occasione senza precedenti. Un’opportunità per permettere alla propria azienda di beneficiare di tutti gli straordinari vantaggi competitivi che proprio l’intelligenza artificiale sta già mettendo di moltissime imprese italiane in questo momento.
Vantaggi che, però, vanno gestiti e integrati solo grazie alle giuste competenze e al corretto, e più sicuro, motore tecnologico. Ma andiamo con ordine.
Fine supporto Windows 10, un terreno minato
Per molte realtà, continuare a utilizzare software o sistemi operativi non più supportati equivale a muoversi su un terreno minato: vulnerabilità non corrette, incompatibilità con nuovi dispositivi, performance in calo e mancanza di compliance normativa. Eppure, complice una certa inerzia organizzativa o il desiderio di rimandare investimenti, sono ancora moltissime le aziende che si affidano a tecnologie fuori supporto. Un atteggiamento che oggi, con l’imminente fine del supporto a Windows 10, rischia di costare davvero caro.
[Ansia da “end of support”? Niente paura, scopri tutto quello che serve fare e gli errori da evitare con l’arrivo della fine del supporto a Windows 10. Qui una guida esclusiva per te]
Fine supporto Windows 10: una scadenza da non ignorare
Il 14 ottobre 2025 segnerà una data cruciale: Windows 10 entrerà ufficialmente in End of Support. Questo vuol dire che non saranno più distribuiti aggiornamenti di sicurezza, né corretti bug o vulnerabilità. Per milioni di dispositivi ancora in uso nelle aziende italiane, ciò si tradurrà in un’esposizione crescente a minacce informatiche sempre più sofisticate, con impatti potenzialmente devastanti su continuità operativa, dati sensibili e conformità alle normative come il GDPR.
Più nel dettaglio, oltre alla componente compliance e legale, usando software a fine supporto si corrono rischi concreti e rallentamenti critici legati a:
Prestazioni e affidabilità: è più probabile che la tecnologia meno recente funzioni lentamente o smetta di funzionare del tutto, con conseguente perdita di produttività.
Costi: i team IT spendono più tempo e denaro cercando di riparare, proteggere e mantenere la tecnologia EOL nel tempo rispetto a quanto costerebbe un nuovo acquisto. Nonostante questi rischi, è comune per le organizzazioni attendere fino all’ultimo momento possibile per aggiornare il proprio hardware o software EOS.
Security:
Le grandi organizzazioni di cyber criminali conoscono le vulnerabilità di sicurezza di software e dispositivi EOS e continueranno a sfruttarle negli attacchi. Ogni giorno in cui il produttore non fornisce una patch di sicurezza è un altro giorno in cui gli attori malintenzionati possono trovare nuove vulnerabilità.
In un simile contesto va detto che Microsoft offre la possibilità di estendere il supporto tramite il programma ESU (Extended Security Updates), ma si tratta di una soluzione temporanea e onerosa, pensata solo per ambienti particolarmente critici. Di fatto si tratta di una soluzione “ponte” utile solo quando ci si trova in presenza di applicativi legacy critici da cui passa tutto il business. Va ribadito, comunque, che anche in questo caso si parla di una soluzione temporanea. La vera strategia da adottare è invece anticipare la transizione a Windows 11, cogliendo l’occasione per aggiornare anche l’hardware e adottare modelli operativi più moderni e sicuri.
Fine supporto Windows 10. I PC obsoleti non sono solo lenti: mettono a rischio la sicurezza e il business
Spesso il dibattito attorno all’EOS si concentra solo sul software, ma l’hardware gioca un ruolo altrettanto fondamentale. I dispositivi che non supportano Windows 11 (spesso perché troppo vecchi o privi dei requisiti minimi di sicurezza) rappresentano un doppio punto critico: non possono essere aggiornati al nuovo sistema operativo e, allo stesso tempo, non garantiscono prestazioni, sicurezza e integrazione adeguate ai moderni flussi di lavoro.
Secondo un recente report di Forrester Consulting proprio sull’impatto della fine del supporto a Windows 10, i vantaggi dell’aggiornamento sono tangibili e immediati:
- 62% in meno di incidenti di sicurezza con Windows 11 Pro;
- 80% di riduzione nei ticket verso l’help desk, grazie a una maggiore stabilità del sistema;
- 42% di rapidità in più nel completamento dei carichi di lavoro più intensivi;
- 50% di incremento della produttività nei flussi quotidiani.
Questi numeri dimostrano che non si tratta solo di “stare al passo”, ma di liberare risorse e accelerare il business, migliorando l’esperienza degli utenti e rafforzando la postura di sicurezza. Inoltre, i nuovi PC Windows 11 Pro integrano funzionalità avanzate di AI aziendale e processori con NPU dedicate, aprendo la strada all’automazione intelligente e all’efficienza operativa su scala.
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Un’opportunità per innovare (davvero)
L’End of Support, la fine supporto di Windows 10 non è solo una scadenza da rispettare: è anche l’occasione per fare un salto di qualità, ripensare il parco macchine aziendale, modernizzare l’infrastruttura IT e costruire una strategia più resiliente. Oggi, grazie a strumenti come il Windows 11 Devices Calculator di Forrester o le iniziative come l’End of Support Acceleration Program di TD SYNNEX (qui la guida completa), è possibile stimare il ritorno dell’investimento e pianificare un refresh tecnologico con il massimo supporto.
Evitare il cambiamento, invece, rischia di portare a costi nascosti sempre più elevati: downtime, violazioni, perdita di dati, rallentamenti produttivi, insoddisfazione degli utenti, vulnerabilità aperte. In un contesto dove la cybersecurity è una priorità trasversale e l’efficienza operativa è un vantaggio competitivo, continuare a ignorare l’EOS del software non è più un’opzione.
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Rinnovare o… innovare? Perché è il momento dei Copilot+ PC con AMD Ryzen AI
Con l’avvicinarsi della fine del supporto a Windows 10, che come detto è prevista per ottobre 2025, le aziende si trovano dunque di fronte a una scelta cruciale: limitarsi a sostituire il sistema operativo o cogliere l’opportunità per innovare radicalmente l’esperienza di computing.
In questo contesto, i Copilot+ PC equipaggiati con processori AMD Ryzen AI rappresentano una delle soluzioni più promettenti su cui puntare. Questi dispositivi non sono semplici aggiornamenti hardware, ma veri e propri acceleratori di produttività e sicurezza, progettati per sfruttare appieno le nuove funzionalità di Windows 11, in particolare quelle legate all’intelligenza artificiale generativa e al supporto nativo per Copilot. I processori AMD Ryzen AI integrano una NPU (Neural Processing Unit) avanzata che consente di eseguire attività di AI direttamente sul dispositivo, migliorando la velocità di risposta, riducendo il carico sui server cloud e garantendo una maggiore protezione dei dati.
Ma c’è di più, questi chip di ultima generazione oltre ad integrare un motore di intelligenza artificiale dedicato, vantano un potente comparto grafico Radeon™ e core Ryzen ad alte prestazioni, offrendo un’elaborazione potenziata e intelligente in tempo reale.
La serie Ryzen AI 300, in particolare, è progettata per massimizzare le potenzialità di Windows 11, permettendo di sfruttare appieno strumenti evoluti come Cocreator e Windows Studio Effects, con prestazioni fino a 2,9 volte superiori rispetto a notebook di appena tre anni fa. Inoltre, grazie a una NPU leader di categoria, questi processori abilitano un multitasking fluido, una creatività senza compromessi e una durata della batteria che accompagna l’utente per tutta la giornata, il tutto con un occhio di riguardo alla sicurezza e alla protezione dei dati. Investire oggi in un PC con AMD Ryzen™ AI significa scegliere un sistema pronto per il futuro dell’intelligenza artificiale personale.
La combinazione di prestazioni elevate, efficienza energetica e capacità AI on-device rende i dunque i Copilot+ PC con cuore AMD una scelta strategica per affrontare il post-Windows 10 con uno sguardo rivolto al futuro, dove la collaborazione tra uomo e intelligenza artificiale diventerà una leva centrale per la competitività aziendale.
Non solo. I Copilot+ PC offrono un’esperienza d’uso superiore grazie a funzionalità esclusive che trasformano il modo in cui gli utenti interagiscono con il proprio dispositivo. La gestione delle impostazioni è più intuitiva e personalizzata, mentre la ricerca delle informazioni diventa istantanea e contestuale, grazie all’integrazione nativa dell’intelligenza artificiale. Le videochiamate raggiungono nuovi standard di qualità con miglioramenti automatici dell’audio e dell’immagine, resi possibili dall’elaborazione locale sull’NPU, e la durata della batteria è significativamente estesa grazie a una gestione più efficiente delle risorse.
E poi, come sempre, c’è il cuore di tutto, il software.
La maggior parte degli ISV (Independent Software Vendors) sta sviluppando applicazioni ottimizzate per sfruttare la potenza dell’NPU esclusiva dei Copilot+ PC, introducendo funzionalità AI avanzate che potenziano la produttività e migliorano la sicurezza dei dati direttamente sul dispositivo, senza dover dipendere dal cloud. Questi vantaggi rendono i Copilot+ PC una scelta strategica per professionisti e aziende orientati all’innovazione e, come anticipato, alla sicurezza del proprio business.
In sintesi:
- L’End of Support di Windows 10 è fissato per il 14 ottobre 2025: dopo questa data, niente più aggiornamenti di sicurezza.
- I PC obsoleti che non supportano Windows 11 mettono a rischio la sicurezza, riducono la produttività e fanno lievitare i costi.
- Aggiornare a Windows 11 Pro porta benefici concreti: sicurezza migliorata, meno problemi tecnici, performance superiori.
- Ora è il momento giusto per valutare un piano di migrazione, approfittando delle soluzioni disponibili per semplificare il passaggio e stimare l’ROI.
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