Mouse… piccolo, grande, ergonomico (qui per esempio tutto sulla famiglia Vertical MX di Logitech), tradizionale, senza fili… presenza fissa e storica di molte scrivanie e postazioni di lavoro, cos’è davvero, come è nato e come sta diventando?

Una piccola e preziosa guida per capire l’evoluzione di uno strumento spesso dato per scontato o definito semplicemente “accessorio” ma che in realtà ricopre un ruolo chiave nella UX lavorativa e privata degli utenti e che nasconde funzionalità e possibilità spesso sorprendenti. Diopo il debutto ufficiale (qui l’articolo di lancio su linkedIN), la prima puntata di #NonChiamateliAccessori, rubrica multipiattaforma sviluppata da Sergentelorusso in collaborazione con Franz Russo, Antonino Caffoe Logitech, parte come sempre dall’ABC, dalla storia, dalla descrizione di Mouse cos’è a cosa serve e come è nato questo piccolo grande concentrato di innovazione.

Mouse cos’è

Vocabolario alla mano e grazie al prezioso aiuto degli eserti di Tech Target cominciamo con il dire che un mouse è un piccolo dispositivo che un utente del computer spinge su una superficie della scrivania per puntare a un punto su uno schermo e per selezionare una o più azioni da prendere da quella posizione. Il mouse è diventato per la prima volta uno strumento informatico ampiamente utilizzato quando Apple Computer lo ha reso una parte standard di Apple Macintosh. Oggi il mouse è parte integrante dell’interfaccia grafica utente (GUI) di qualsiasi personal computer. Il mouse/topo apparentemente e ovviamente ha preso il suo nome essendo di circa le stesse dimensioni e colore di un topo giocattolo

Mouse come è fatto

Un mouse è costituito da un alloggiamento o involucro di metallo o plastica, un lettore ottico o, più storicamente, una sfera che sporge dal fondo dell’involucro e viene rotolata su una superficie piana, uno o più pulsanti sulla parte superiore dell’involucro, una ulteriore rotella per scorrere velocemente pagine web, fogli di calcolo… e un cavo che collega il mouse al computer o, più comunemente da una connessione bluetooth con il portatile o il desktop. Quando la palla o il lettore ottico vengono spostati sulla superficie in qualsiasi direzione, un sensore invia impulsi al computer che fa sì che un programma sensibile al mouse riposizioni un indicatore visibile (chiamato cursore) sullo schermo del display. Il posizionamento è relativo ad un punto di partenza variabile. Osservando la posizione attuale del cursore, l’utente riadatta la posizione spostando il mouse.

Mouse i componenti

Il tipo di mouse più convenzionale e diffuso ha due pulsanti in alto: quello a sinistra viene usato più frequentemente. Nei sistemi operativi Windows, consente all’utente di fare clic una volta per inviare un’indicazione “Seleziona” che fornisce all’utente il feedback che una particolare posizione è stata selezionata per ulteriori azioni. Il clic successivo su una posizione selezionata o due clic rapidi su di essa fa sì che un’azione particolare abbia luogo sull’oggetto selezionato.

Ad esempio, nei sistemi operativi Windows, provoca l’avvio di un programma. Il secondo pulsante, a destra, di solito offre alcune funzionalità meno frequentemente necessarie. Ad esempio, quando si visualizza una pagina Web, è possibile fare clic su un’immagine per ottenere un menù popup che, tra le altre cose, consente di salvare l’immagine sul disco rigido. Alcuni mouse hanno un terzo pulsante per funzionalità aggiuntive. Alcuni produttori di mouse forniscono anche una versione per mancini.

Windows e altri sistemi operativi consentono all’utente di regolare la sensibilità del mouse, compresa la velocità con cui si sposta sullo schermo e il tempo che deve trascorrere all’interno di un “doppio clic”.

Sebbene il mouse sia diventato una parte familiare del personal computer, il suo design continua ad evolversi e continuano ad esserci altri approcci per indicare o posizionare su un display. I computer portatili includono dispositivi mouse incorporati che consentono di controllare il cursore facendo scorrere il dito su una trackball integrata.

Mouse… quando serve lavorare davvero

Tutto vero ma c’è qualcosa di più profondo che va oltre la semplice “enciclopedia”. Per tutti, compreso chi scrive (vedi qui l’articolo sul valore del mouse per il sergentelorusso) proprio il mouse è sinonimo di possibilità di “lavoro” vero e non di semplice consultazione di contenuti, in mobilità. Per professionisti e non solo, quando arriva il momento di creare, produrre davvero contenuti, idee, soluzioni, servizi, proprio il mouse diventa compagno di lavoro e costruzione. Un compagno affidabile e necessario che offre una migliore esperienza di utilizzo e soprattutto una precisione decisiva soprattutto per tutti coloro che lavorano con i fogli di calcolo o, “peggio”, a livello di video editing…

Un capitolo a parte merita poi il sempre florido mondo del gaming. Proprio il mouse gaming è infatti un componente imprescindibile e critico nell’esperienza di gioco di gamer e utenti storicamente molto esigenti a livello di prestazioni, precisione, fluidità dei movimenti e, ancora una volta, UX

Mouse il caso Logitech e della famiglia MX

Ci sono ovviamente infinite forme e dimensioni di mouse, infinti colori, infinite declinazioni di uno strumento di produttività che, nel tempo, e anche a dispetto delle velocità evolutive siderali di un intero settore, ha sempre saputo conquistare un posto al sole sulle scrivanie, nelle borse, nella strumentazione base dei veri smartworker. Ci sono infiniti casi di strade e soluzioni scelte dai numerosi player in campo. Su tutti, nel tempo Logitech ha saputo conquistarsi un ruolo di riferimento assoluto grazie alla capacità di interpretare e reinterpretare il ruolo, gli obiettivi, il DNA di un mouse in direzioni spesso sorprendenti. Un mouse che, nella mente nella strategia degli uomini di Logitech, come un liquido, è in grado di adattarsi e mutare forma e dimensione in ragione delle esigenze e degli stili di vita, lavoro, comunicazione degli utenti.

In questo senso la famiglia Logitech MX è esemplare.

Si parla infatti di una innovativa linea di mouse (e non solo) studiati appositamente per unire velocità, precisione, ergonomia e ovviamente stile, estetica… elementi diventati centrali con la maturazione del fenomeno smart working e della tecnologia che diventa parte integrante del proprio vestiario.

Una componente non solo da utilizzare ma anche e soprattutto da mostrare, esibire (qui comunque tutti i dettagli sul Mouse MX Vertical, che mette al centro la componente ergonomica, qui invece tutti i dettagli sulla soluzione MX Master 2S, un mouse potente ed ergonomico che sfrutta tutta la potenza di Logitech Flow per consentire di navigare ed eseguire operazioni di copia incolla su un massimo di tre computer e qui infine tutti i dettagli sulla soluzione MX Anywhere 2S, un mouse che consente di ottimizzare la propria produttività ovunque ci si trovi a lavorare: al bar, sull’aereo, in una stanza d’albergo o nella sala di un meeting fuori sede. Anche questa soluzione permette di lavorare senza problemi su un massimo di tre computer diversi semplicemente spostando il cursore tra schermi e copiando e incollando i contenuti da uno all’altro)

Mouse cenni storici

Il primo mouse venne ideato da Douglas Engelbart che con altri diciassette colleghi creò l’Augmentation Research Center a seguito del quale nacque il progetto dell’NLS un ambientesoftware con lo scopo di facilitare l’attività degli scienziati. Il brevetto per il suo indicatore di posizione X-Y per display venne assegnato il 21 giugno 1967.

Durante la Joint Computer Conference al Convention Center di San Francisco, nel 1968 si svolse la dimostrazione pubblica del progetto al cospetto di oltre mille esperti.

Alcuni anni dopo la Xerox produsse il primo computer dotato di Interfaccia grafica e mouse, lo Xerox Alto. Successivamente Steve Jobs, Apple Computer, vedendo una dimostrazione alla Xerox dell’uso del mouse, sviluppò una versione più avanzata della stessa idea, il computer Lisa, aumentandone l’usabilità.

 

Mouse cos’è a cosa serve e perché non è un semplice accessorio ultima modifica: 2019-07-04T14:45:13+02:00 da Marco Lorusso

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