Quale tecnologia per l’Industria 4.0? Prima di parlare di robotica superavanzata, di augmented reality, di automazione spinta, c’è da fare un bel respiro e volare più basso.

Tecnologia per l’Industria 4.0: a che punto siamo

I dati dell’Osservatorio Transizione Industria 4.0 del Politecnico di Milano trasmettono un cauto ottimismo. Del totale di 4,5 miliardi di euro di investimenti nel digitale nel 2021, l’85% è costituito espressamente da tecnologie It. In particolare, per i loro progetti di digitalizzazione, le aziende del manifatturiero italiano puntano sul Cloud Manufacturing, sull’Advanced Automation e l’Advanced HMI (Interfaccia Uomo Macchina). Al contrario, frena lievemente l’interesse per l’Industrial IoT, l’Advanced Analytics e l’Additive Manufacturing, mentre continua la crescita nella richiesta di Servizi.

I dati del Politecnico ci fanno capire a che punto è l’innovazione per l’Industria 4.0. Fino a dove sono arrivate finora le aziende del manifatturiero italiano e che direzione dovrebbero prendere.

È chiaro che il comparto ha ben compreso che investire in tecnologia per l’Industria 4.0 è indispensabile. La maggior parte delle aziende del manufacturing sa di dover innovare tecnologie e processi per non perdere terreno rispetto alla concorrenza, sa che aderire ai piani Industria 4.0, ora Transizione 4.0 o come la si voglia chiamare, significa studiare seriamente la questione. Anche perché, in caso contrario, le agevolazioni previste dal PNRR saranno solo un veloce sogno di passaggio.

[REGISTRATI ADESSO ALL’EVENTO DI LANCIO DELLA PRE-SALES ACADEMY E AI WEBINAR GRATUITI. APPUNTAMENTO AL PROSSIMO 22 FEBBRAIO]

Perché i progetti di trasformazione digitale si bloccano

Da qualche parte si percepisce delusione. In Italia, come nel resto del mondo, negli ultimi anni sono stati avviati diversi progetti Industry 4.0 che, a un certo punto, si sono bloccati.

Perché? Intanto perché di fronte a un’offerta tecnologica vasta e complessa, l’azienda cliente rischia di perdersi in fretta. Spesso, poi, ci si imbarca in progetti troppo grandi che scoppiano nelle mani dei team It aziendali.

Insomma, implementare tecnologia per l’Industria 4.0 non è una passeggiata, e il successo dei prossimi progetti sarà inevitabilmente legato alla lezione imparata dagli errori del passato.

LEGGI ANCHE: I vantaggi di Industry 4.0 e come calcolare il ROI

Cosa abbiamo imparato dagli errori del passato

Vediamo, dunque, qual è l’approccio da non ripetere per sperare che un progetto Industria 4.0 vada in porto, con successo. In primo luogo, basta a progetti troppo ampi che rivoluzionano l’azienda da un giorno all’altro. Meglio approcciarsi alla questione per gradi. E farsi aiutare.

È impensabile, anche per un’azienda con un team It strutturato, pensare di fare tutto da soli. Perché la tecnologia è complessa, l’offerta è variegata e, soprattutto, perché un occhio (competente) esterno all’azienda vede la situazione da una visuale migliore.

Dunque, volare basso. Partire da uno o due progetti specifici che impattino un singolo comparto e coinvolgano un piccolo gruppo di risorse. Concluso con successo il primo progetto, si potrà procedere a svilupparne un altro.

L’approccio per gradi permette di non rivoluzionare dall’oggi al domani l’operatività di tutta l’azienda e di far toccare subito con mano i benefici della tecnologia a decisori di spesa e dipendenti.

Poi, ancora, volare basso. Ovvero, c’è tempo per votarsi alla robotica più hard, prima guardiamoci un attimo dentro. Anzi, se il partner It scelto è competente, saprà lui come guardare dentro l’azienda. Vogliamo dire che si deve necessariamente procedere a una fase di advisory per comprendere processi e metodologie.

Una volta compreso lo scenario presente, si può procedere con un piano di intervento teorico. Che, se accettato, si svilupperà a step successivi.

Qual è la tecnologia per l’Industria 4.0 che servirà subito

Si parte dalle basi. Per esempio dai processi. E allora chiariamoci le idee su come si lavora e come si dovrebbe lavorare. Soprattutto di fronte alla rivoluzione ormai accettata del Modern Working.

Poi si dovrebbero mettere in sicurezza i dati aziendali. Tutti i dati aziendali, da quelli di produzione alla documentazione presente sui dispositivi dei manager. La sicurezza viene prima di tutto, insomma.

Ancora, come siamo messi con la componente applicativa? No, non parliamo necessariamente dei software per la produzione. Lì ci arriviamo dopo. Focalizziamoci, per esempio, sulle Business Applications.

Pensiamo all’introduzione di una piattaforma unificata per la gestione della relazione con il cliente (CRM di nuova generazione). Oppure a gestire meglio i processi di Marketing e Commerciali, passando per l’ERP.

In stretta correlazione con quanto esposto, ci focalizzeremo sull’infrastruttura It. E ci faremo delle domande: dove si distribuisce l’architettura It? Come è messo il data center su cui poggia l’It? Siamo ancora all’on premise? Il cloud l’abbiamo considerato? E, se sì, quale tipologia di cloud?

Una serie di incontri per capire meglio

A rispondere a queste domande ci pensa Cloud Champion, il programma gratuito offerto da Microsoft Italia insieme ai suoi distributori per aiutarti a far crescere il tuo business nel cloud. Il programma fornisce assistenza, formazione, promozioni, incentivi e risorse personalizzate in quattro aree chiave: affari, vendite, marketing e tecnica.

Cloud Champion mette a disposizione delle aziende la Pre-Sales Academy. Un percorso pensato e gestito da Microsoft per affrontare e indirizzare le principali tematiche della trasformazione digitale e dell’Industry 4.0.

REGISTRATI ADESSO ALL’EVENTO DI LANCIO DELLA PRE-SALES ACADEMY E AI WEBINAR GRATUITI DEL 22 FEBBRAIO.

Tecnologia per l’Industria 4.0: di cosa c’è bisogno veramente? ultima modifica: 2022-02-15T10:30:00+01:00 da Valerio Mariani

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui