I data center hyperscale rappresentano l’evoluzione più avanzata delle infrastrutture IT, progettati per gestire in modo efficiente enormi volumi di dati, elaborazioni complesse e un traffico digitale sempre crescente. Utilizzati dai colossi della tecnologia come Microsoft e Facebook, questi data center offrono un livello di scalabilità e affidabilità senza precedenti, diventando il fulcro delle moderne applicazioni cloud, big data, Internet of Things e data analytics.
Infrastrutture poderose dunque che, in tempi di crescenti attenzioni verso le prestazioni, l’agilità del cloud (secondo i dati dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, nel 2024 gli investimenti cloud hanno toccato una progressione di oltre il 20% mai conosciuta nemmeno nel cuore del picco pandemico… quando tutti eravamo appesi proprio al cloud per “continuare”) e ancora per la territorialità del dato e il livello di sicurezza ad essi associato, sono di fatto al centro del dibattito pubblico, politico e industriale. Qui poi i dati più recenti sugli investimenti in Data Center in Italia. Tra Lombardia e Veneto un aumento record di investimenti.
Geopolitica, approvvigionamenti energetici, capacità di dare davvero motore alla violenta accelerazione che tutti stiamo conoscendo verso l’uso dell’artificial intelligence. Oggi parlare di data center non solo è necessario ma anche e soprattutto prioritario
Cos’è esattamente un data center hyperscale?
Un data center hyperscale è una struttura IT su larga scala costruita per supportare centinaia di migliaia di server interconnessi, capaci di offrire risorse di elaborazione, storage e rete con livelli elevatissimi di efficienza. Il termine “hyperscale” deriva dalla loro capacità di crescere in modo orizzontale con facilità, aggiungendo nuovi server e dispositivi in rack man mano che aumenta la domanda. Questi data center sono spesso progettati e gestiti direttamente da aziende tecnologiche globali, chiamate “hyperscaler”, che offrono servizi cloud su scala planetaria.
Come funzionano i data center hyperscale?
Il funzionamento di un data center hyperscale si basa sulla virtualizzazione delle risorse fisiche e sull’automazione estrema dei processi operativi. Ogni struttura è composta da migliaia di server raggruppati in rack, collegati a sistemi di storage centralizzati e gestiti tramite software di orchestrazione avanzati. Le applicazioni e i carichi di lavoro vengono distribuiti in modo dinamico tra le varie macchine, garantendo prestazioni elevate e alta disponibilità. L’intero sistema è pensato per offrire una scalabilità lineare, che consente di aumentare la capacità elaborativa semplicemente aggiungendo nuove unità senza dover modificare l’architettura esistente.
Cos’è un data center, come funziona e la mappa dei siti italiani
Componenti e caratteristiche distintive di un’infrastruttura hyperscale
Server e rack ad alta densità
I data center hyperscale sono equipaggiati con server blade o modulari, progettati per occupare meno spazio possibile mantenendo alte prestazioni. I rack possono contenere decine di unità, ottimizzando la gestione dello spazio e facilitando il raffreddamento.
Sistemi di storage distribuito
Il cuore dell’infrastruttura è costituito da soluzioni di storage distribuito su vasta scala. Questo permette di archiviare petabyte di dati e garantire un accesso veloce e simultaneo da parte di migliaia di applicazioni e utenti.
Sistema di raffreddamento avanzato
Con una tale densità di dispositivi, il controllo della temperatura è essenziale. Vengono impiegati sistemi di raffreddamento a liquido o ad aria diretta, abbinati a sensori intelligenti che monitorano in tempo reale le condizioni ambientali per ottimizzare i consumi energetici.
Automazione e orchestrazione software
L’intera gestione dell’infrastruttura è affidata a piattaforme software di orchestrazione, capaci di automatizzare il provisioning, la manutenzione e la distribuzione dei carichi di lavoro. Questo riduce la necessità di intervento umano e aumenta l’affidabilità complessiva.
Sicurezza informatica su più livelli
La protezione dei dati e delle infrastrutture è garantita da sistemi di sicurezza multilivello: firewall, crittografia, segmentazione della rete, monitoraggio continuo e sistemi di rilevamento delle intrusioni sono solo alcuni degli strumenti impiegati.
Esempi di utilizzo: chi sono gli “hyperscaler” e cosa fanno?
Tra i principali hyperscaler troviamo Microsoft, Google, Amazon Web Services, Meta (Facebook) e Alibaba. Queste aziende gestiscono data center hyperscale per supportare servizi critici come il cloud computing, l’elaborazione di big data, la gestione dei contenuti multimediali, l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things. La scala e la potenza delle loro infrastrutture consentono di offrire servizi cloud pubblici e privati con performance elevate, alta affidabilità e disponibilità globale.
Consumo energetico dei data center hyperscale
Il fabbisogno energetico di un data center hyperscale è elevatissimo: queste strutture possono consumare energia pari a quella di una città di medie dimensioni. Tuttavia, i maggiori operatori stanno investendo massicciamente in fonti rinnovabili, efficienza energetica e tecnologie di raffreddamento innovativo per ridurre l’impatto ambientale. Alcuni data center di ultima generazione sono alimentati al 100% da energie rinnovabili e adottano architetture ad alta efficienza per minimizzare le perdite. (Fonte: Uptime Institute, 2023; Google Sustainability Report, 2023)
I vantaggi principali offerti dai data center hyperscale
I data center hyperscale offrono numerosi vantaggi: scalabilità immediata, costi operativi ridotti grazie all’automazione, alta disponibilità dei servizi, sicurezza informatica avanzata e capacità di supportare carichi di lavoro ad altissima intensità come quelli legati ai big data e all’IA. Le aziende possono accedere a risorse IT su richiesta, senza dover investire in infrastrutture fisiche, favorendo l’innovazione e la trasformazione digitale (Gartner, Hyperscale Infrastructure Trends 2024)
Differenze chiave: hyperscale vs data center tradizionali/enterprise
Architettura
Un data center tradizionale è costruito per supportare un numero limitato di server e applicazioni, spesso specifiche per un’organizzazione. Al contrario, un data center hyperscale è progettato per la massima espandibilità e per gestire centinaia di migliaia di utenti simultaneamente.
Scalabilità
I data center enterprise hanno limiti fisici e tecnologici che rendono difficile la scalabilità rapida. Gli hyperscale, invece, possono essere espansi facilmente con l’aggiunta di nuovi moduli e server.
Automazione
I sistemi hyperscale sono altamente automatizzati, riducendo la necessità di interventi manuali. Nei data center tradizionali, molte operazioni richiedono ancora la presenza fisica degli operatori IT.
Efficienza energetica
Gli hyperscale sono ottimizzati per consumare meno energia per unità di elaborazione, grazie a tecnologie di raffreddamento avanzate e all’uso di energie rinnovabili. (Fonte: Synergy Research Group, Global Data Center Energy Trends 2024)
Tendenze e sviluppi futuri dei data center hyperscale
Il futuro dei data center hyperscale, secondo l’autorevole report firmato McKinsey: The Future of Hyperscale Data Centers, sarà guidato da tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, il quantum computing e l’espansione dell’IoT. Si assisterà a una crescita esponenziale della domanda di elaborazione dati, spingendo verso architetture sempre più modulari, sostenibili e distribuite. L’adozione del concetto di micro data center in prossimità dell’utente finale (edge computing) potrebbe integrare le grandi infrastrutture hyperscale, garantendo latenza minima e migliori performance per applicazioni sensibili al tempo. Inoltre, l’attenzione crescente alla sostenibilità ambientale porterà a una continua innovazione nelle tecniche di efficienza energetica e riciclo del calore.