Una notizia che rimbalza sui media d’oltreoceano evidenzia come il mondo dell’ICT stia ripensando le proprie catene di fornitura, dopo le debolezze e lo shortage cronico legati alla pandemia e alle crisi internazionali. Secondo l’agenzia di stampa giapponese Nikkei, Dell avrebbe deciso di smettere di utilizzare chip di semiconduttori prodotti in Cina entro il 2024, a causa dei crescenti timori di un peggioramento delle relazioni politiche tra Stati Uniti e Cina. Non solo: l’azienda avrebbe comunicato ai fornitori la volontà di “ridurre significativamente” la quantità di altri componenti di produzione cinese nei suoi dispositivi. Una scelta che riguarderebbe non solo i fornitori cinesi, ma anche le aziende occidentali con stabilimenti nel Paese asiatico.
Dell non ha smentito quanto riportato dall’agenzia giapponese ma, anzi, pur continuando a ritenere la Cina un mercato importante, ha evidenziato in una dichiarazione ufficiale la scelta di “esplorare continuamente la diversificazione della catena di fornitura in tutto il mondo” con l’obiettivo di “soddisfare al meglio le esigenze e le aspettative dei nostri clienti e dei nostri partner”. Sempre secondo Nikkei anche HP starebbe esplorando modi per spostare le sue forniture di chip via dalla Cina, anche se con tempistiche meno ferree di quelle di Dell.

Di certo c’è in questa notizia che l’amministrazione americana sta premendo su questo fronte sulle aziende a stelle e strisce: nell’ottobre dello scorso anno, l’amministrazione Biden ha emesso una serie di divieti alle società internazionali di esportare chip costruiti con tecnologia statunitense. Ulteriori regole richiedono ai produttori di avere una licenza dal Dipartimento del Commercio per esportare semiconduttori e apparecchiature per la produzione di chip alle aziende cinesi. 

Ancora più esplicito era il CHIPS and Science Act dell’agosto 2022, che stabiliva 52 miliardi di dollari di sussidi per incoraggiare le aziende che scelgono di costruire impianti di produzione di chip negli Stati Uniti. Sullo sfondo c’è anche la lotta tra Cina e Usa per la supremazia in ambiti come quello dell’intelligenza artificiale, tema che ha anche implicazioni militari e strategiche piuttosto rilevanti per le due superpotenze. 

Insomma, la (possibile) mossa di Dell sembra andare in questa direzione, così da evitare tensioni con l’amministrazione in carica ed evitare contraccolpi per la sua produzione dalla eventuale escalation delle tensioni – commerciali e geopolitiche – tra Washington e Pechino.  

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Dell pensa all’addio alla produzione di Chip in Cina ultima modifica: 2023-01-12T15:26:12+01:00 da Sara Comi

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