FinOps è una disciplina e pratica culturale che riguarda la gestione finanziaria del cloud. Di fatto che consente alle organizzazioni di ottenere il massimo valore aziendale aiutando i team di progettazione, finanza, tecnologia e business a collaborare su decisioni di spesa basate sui dati. 

Detto in parole più semplici è una disciplina che, attraverso i dati, permette alle aziende di avere maggiore controllo e misurazione dei ritorni delle spese e degli investimenti fatti in ottica cloud.

Una rivoluzione vera, necessaria, contemporanea che ha direttamente a che fare con la corsa verso, manco a dirlo, il cloud. Una corsa inevitabile e violenta in cui tutte le aziende sono impegnate e che, in quanto tale, spesso non ha dato il tempo alle stesse aziende di sviluppare adeguati modelli di gestione e controllo. 

[Per scoprire tutti i segreti di FinOps abbiamo parlato con Simone Valenzano, CTO di OperaLogica, e sul caso di successo di BePeople. Guarda qui sotto l’intervista.]

FinOps cos’è

Di fatto dunque FinOps è il modo in cui i team gestiscono i costi del cloud. 

FinOps è infatti una “crasi” di “Finance” e “DevOps”. Altri nomi per la pratica includono “Gestione finanziaria del cloud”, “Ingegneria finanziaria del cloud”, “Gestione dei costi del cloud”, “Ottimizzazione del cloud” o “Ottimizzazione finanziaria del cloud”. A volte viene erroneamente definito “Operazioni finanziarie cloud”, ma quel termine sta perdendo consensi a causa della sua ambiguità con il ruolo più tradizionale “Operazioni finanziarie” che esiste in Finance.

Indipendentemente dal nome, FinOps è comunque la pratica di apportare un cambiamento culturale alla responsabilità finanziaria nel modello di spesa variabile del cloud, consentendo ai team di progettazione e business distribuiti di mediare tra velocità, costi e qualità nell’architettura cloud e nelle decisioni di investimento. 

Come funziona e che vantaggi offre

La spesa per il cloud può determinare maggiori entrate, segnalare la crescita della base clienti, consentire una maggiore velocità di rilascio di prodotti e funzionalità o persino aiutare a chiudere un data center. FinOps, garantendo maggiroe controllo su costi e investimenti in cloud, consente ai team di ingegneri di fornire funzionalità, app e migrazioni migliori più velocemente e, allo stesso tempo, consente una conversazione interfunzionale su dove investire e quando. «A volte un’azienda deciderà di stringere la cinghia – spiegano da IDC -; a volte deciderà di investire di più. Ma ora, grazie a FinOps, i team sanno perché stanno prendendo quelle decisioni». 

[Per scoprire tutti i segreti di FinOps abbiamo parlato con Simone Valenzano, CTO di OperaLogica, e sul caso di successo di BePeople. Guarda qui sotto l’intervista.]

Modello di maturità FinOps 

La pratica di FinOps è intrinsecamente reiterativa e la maturità di un dato processo, attività funzionale, capacità o gestione migliorerà con la ripetizione. In genere un’organizzazione della fase di “scansione” è altamente reattiva e focalizzata sull’affrontare i problemi dopo che si sono verificati, mentre una pratica della fase di esecuzione tiene conto in modo proattivo dei costi nelle scelte di progettazione dell’architettura e nei processi di progettazione in corso. In generale però, secondo i maggiori esperti di mercato, sono tre le fasi d’implementazione del modello FinOps: Informare, rendere dunque ogni team consapevole dei costi; Ottimizzare, ovvero gestire al meglio le risorse cloud evitando sprechi e Operare, cioè ripetere, migliorare, integrare le pratiche FinOps ogni giorno in azienda in ogni ambito.

FinOps cos’è, perché è importante per ottimizzare i costi del cloud ultima modifica: 2023-03-01T12:20:00+01:00 da Marco Lorusso

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