Sarà un’edizione di Oracle OpenWorld (#OOW19) determinante quella che si svolgerà dal 16 al 19 settembre a San Francisco. Il colosso ICT si presenta all’appuntamento con le idee chiare su come declinare il cloud ai propri clienti.

È il momento di spingere sulla seconda generazione della sua offerta cloud e di far fruttare la partnership con Microsoft. Una partnership che permette di costruire un canale di comunicazione privilegiato ad alta velocità tra l’infrastruttura DBaaS Oracle Cloud e Microsoft Azure. In questo modo si ottimizzerà la transizione dei carichi di lavoro per le aziende clienti.

L’idea di Oracle è che sia necessario ridimensionare le aspettative verso un porting totale in cloud, valutando meglio opportunità e rischi. Ovvero, in molti casi potrebbe essere più opportuna un’infrastruttura ibrida, come da tempo professano tutti i cloud provider. E questo approccio è valido ancora di più nel caso di strutture di database.

L’enorme diffusione di carichi basati su infrastrutture applicative Microsoft, insieme alla massiccia presenza dell’installato Oracle determina il valore commerciale di questa partnership, di cui a Oracle OpenWorld 2019 vedremo i primi casi concreti.

Il database che si “ripara” da solo grazie all’AI

La seconda generazione dell’offerta cloud di Oracle porta in dote grandi novità in ambito applicativo. L’Oracle Autonomous Database è una novità di cui si parlerà tanto a Oracle OpenWorld 2019. L’idea è di utilizzare il machine learning per ottimizzare il database Oracle e le applicazioni di Netsuite. L’Erp basato su cloud entrato nell’offerta della casa americana dopo l’acquisizione dell’azienda omonima, ora deve dimostrare le proprie potenzialità.

Grazie agli algoritmi di machine learning di OAD, le applicazioni si ottimizzeranno e si adatteranno ai carichi di lavoro da sole, evitando l’oneroso intervento manuale degli sviluppatori.

L’idea alla base è di monitorare l’utilizzo degli applicativi Oracle per circa tre settimane in modo che il motore di learning possa imparare. Dopo il periodo di apprendimento, il database e la suite Erp si adatteranno automaticamente alle esigenze di utilizzo e provvederanno al fine tuning.

Oracle OpenWorld 2019 sarà l’occasione giusta per l’azienda fondata da Larry Ellison di dimostrare che la propria offerta cloud IaaS non ha niente da invidiare alle concorrenti e di dare un’accelerata all’offerta SaaS basata su Netsuite.

Oracle OpenWorld: non dimentichiamo l’on premise

In diversi approfondimenti tecnici si insisterà, con casi reali, su quanto i clienti possono risparmiare, in tempo e risorse, grazie all’implementazione della nuova Oracle Cloud Infrastructure. Il tutto seguendo una filosofia specifica che tenda a tutelare l’investimento on premise delle aziende, evitando il bagno di sangue di un porting totale dei carichi di lavoro.

In definitiva, la roadmap di avvicinamento a Oracle OpenWorld 2019 descrive un’azienda lucida e ben attenta alle nuove tendenze tecnologiche. Senza però spingere le aziende clienti a rivoluzioni onerose e, a lungo andare, controproducenti attraverso un approccio ibrido.

Sergentelorusso.it sarà in esclusiva italiana a Oracle OpenWorld 2019 a San Francisco dal 16 al 19 settembre e coprirà l’evento in diretta con un’intensa attività di post, video e interviste: stay tuned e seguite l’hashtag ufficiale #OOW19 sui nostri canali social e lo storytelling parallelo con #SergenteSanFrancisco.

Oracle OpenWorld 2019: dove il cloud non sarà più lo stesso ultima modifica: 2019-09-02T16:53:26+02:00 da Valerio Mariani

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