Cyber resilience, come ripartire meglio e prima dopo un disastro. Le regole della resilienza informatica secondo WeAreProject e HPE Zerto

La continuità operativa, o in termini più ampi cyber resilience,  è sempre più una priorità strategica per le imprese, in un contesto in cui i disastri naturali restano imprevedibili e gli attacchi informatici sempre più frequenti. WeAreProject, con un approccio consulenziale e tecnologie come HPE Zerto, aiuta le aziende a costruire percorsi concreti di cyber resilienza. Dalla protezione continua dei dati alla gestione del momento critico, l’obiettivo è garantire tempi di ripristino certi e una ripartenza sicura

La continuità operativa è sicuramente – e non da ieri – uno dei punti più critici dell’agenda dei responsabili IT e dei CISO aziendali.

Per questo, vale la pena, anche se su queste pagine li abbiamo presentati spesso, ricordare le evidenze che analisti e ricercatori da tempo portano alla nostra attenzione.

Secondo il Rapporto Clusit 2025, ad esempio, gli attacchi informatici con impatto “grave” o “critico” sono aumentati del 65% in tre anni, con un danno medio per le imprese italiane stimato tra i 70.000 e i 150.000 euro per singolo incidente. Agli attacchi si aggiungono poi le interruzioni di servizio dovute a guasti, blackout o eventi naturali, che possono compromettere la disponibilità dei sistemi per ore se non addirittura per giorni.
E nel momento in cui i dati sono davvero il cuore del business, la perdita anche di pochi minuti di operatività può tradursi in mancati ricavi, penali contrattuali o danni reputazionali difficili da recuperare. Eppure, il quadro è tutt’altro che confortante.

Secondo IDC, infatti, anche se oltre il 70% delle aziende europee considera oggi il proprio dato “mission critical”, solo una su due dispone di un piano di disaster recovery realmente testato e aggiornato. In questo scenario, il tradizionale concetto di backup non basta più: serve una strategia di cyber resilienza, capace di garantire la ripartenza immediata e sicura dei sistemi anche nei casi più gravi.

È in questa prospettiva che si colloca il lavoro di WeAreProject, realtà che da anni affianca le imprese italiane nella progettazione e nella gestione di infrastrutture data center e servizi gestiti.
Attraverso un approccio consulenziale, il team analizza i rischi e disegna architetture di continuità operativa su misura, basate su tecnologie di ultima generazione.

Ad esempio, come anticipato, HPE Zerto, la soluzione software di Hewlett Packard Enterprise per il disaster recovery e la protezione continua dei dati. Una soluzione che punta a trasformare in risultati concreti il concetto di Cyber resilience o resilienza informatica, la capacità cioè di “adattarsi”, rispondendo ad una discontinuità come serve con strategie chiare

Lo spiega bene spiega Nicolas Rota, Presales and solutions architect in WeAreProject, incaricato dunque di seguire la prevendita IT per l’area data center della società. “Non è un mistero per nessuno che quando si parla di disastro non si pensa più soltanto a incendi o allagamenti, ma che la vera minaccia è quella cyber: è imprevedibile, in costante evoluzione e capace di bloccare completamente l’operatività di un’azienda in pochi minuti”.

[Scopri come ripartire meglio e prima dopo un disastro. Guarda e ascolta le regole della cyber resilience nella video intervista esclusiva con Nicolas Rota]

Cyber resilience, dalla prevenzione alla resilienza

Per WeAreProject la resilienza IT è prima di tutto la capacità di ripartire in modo rapido e controllato, limitando la perdita di dati e riducendo l’impatto economico e operativo di un evento. Ma non tutte le aziende partono dallo stesso livello di rischio: c’è chi non può permettersi nemmeno pochi minuti di fermo, e chi invece può tollerare alcune ore di inattività senza ripercussioni critiche.

“Un minuto di fermo può significare una penale per un cliente, mentre per altri anche qualche ora di interruzione può essere accettabile”, osserva Rota. “Capire dove si colloca l’equilibrio tra costo della soluzione e valore della perdita è il primo passo per costruire un piano di resilienza sostenibile”.

Per rispondere a queste esigenze, la combinazione tra HPE Zerto e i servizi gestiti di WeAreProject offre una risposta concreta. Zerto adotta un’architettura di protezione continua dei dati (CDP – Continous Data Protection) che replica in tempo reale le informazioni dai sistemi di produzione, consentendo di recuperare lo stato operativo con una perdita di pochi secondi di dati anche in caso di incidente grave.

Resilienza informatica con HPE Zerto: continuità, velocità e intelligenza

La soluzione HPE Zerto è completamente software-defined, indipendente dall’hardware e facilmente integrabile in ambienti on-premise, cloud o ibridi. Oltre a garantire la rapidità del ripristino, offre strumenti di analisi avanzata che permettono di identificare versioni compromesse dei dati — ad esempio in seguito a un attacco ransomware — e di individuare il punto più sicuro da cui effettuare il ripristino.

Questa capacità di monitorare e verificare in tempo reale lo stato della replica non è solo una garanzia di sicurezza, ma anche un elemento di governance: consente infatti di dimostrare la coerenza delle politiche di protezione rispetto agli standard di compliance imposti da normative come NIS2 e DORA.

Alberto Ghisleni, WeAreProject e una discreta fetta di passato, presente e futuro del mercato ICT italiano

Il valore del supporto umano

Accanto alla tecnologia, WeAreProject mette in campo una componente di supporto operativo e psicologico che diventa cruciale nei momenti di crisi. “Quando un’azienda è ferma e riceve centinaia di chiamate da clienti e fornitori, sapere di avere qualcuno al proprio fianco fa la differenza”, spiega Rota. “Con i servizi gestiti di WeAreProject supportiamo il cliente non solo dal punto di vista tecnico, ma anche nella gestione del momento critico, fino alla completa ripartenza”.

Dalla pianificazione e dai test periodici del piano di disaster recovery fino all’assistenza diretta durante l’emergenza, l’obiettivo è offrire una presenza costante che permetta alle imprese di concentrarsi sulla ripresa del business.

Cyber resilience. Dormire sonni tranquilli

Mentre i disastri naturali rimangono imprevedibili e le minacce informatiche si moltiplicano, la vera sfida non è più evitare l’interruzione, ma garantire la capacità di reagire. La resilienza digitale, per WeAreProject, si costruisce nel tempo: nella mappatura dei rischi, nella definizione di RPO e RTO, ovvero di obiettivi di ripristino, realistici, nella verifica costante dell’integrità dei sistemi.

Tecnologie come HPE Zerto offrono gli strumenti per rendere questa continuità misurabile e ripetibile, trasformando la gestione dell’emergenza in un processo strutturato e governabile.
“Con HPE Zerto i clienti possono ripristinare i propri sistemi partendo da copie dei dati aggiornate a pochi secondi prima dell’evento», conclude Rota. «E con il supporto continuo di WeAreProject sanno di poter contare su un partner in grado di accompagnarli nel percorso di ripartenza, garantendo tempi certi e procedure controllate”.

Ripartire da un disastro: le regole della cyber resilience secondo WeAreProject e HPE Zerto ultima modifica: 2025-10-26T12:02:31+01:00 da Miti Della Mura

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