La seconda giornata del Silicon Valley Tech Tour promosso da HPE ha visto il gruppo di partner e aziende italiane che compongono la “missione” in visita presso la sede di AMD.
Per tutti un’occasione sicuramente interessante per conoscere da vicino l’approccio di un’azienda che, in pochi anni, è passata dall’essere percepita come comprimario, a giocare un ruolo di primo piano e di respiro globale nei settori dell’High Performance Computing (HPC), del cloud, dell’intelligenza artificiale e dei workload industriali avanzati.
Lo ha spiegato chiaramente Luigi Cherubino, Enterprise Channel Sr Manager Commercial Sales EMEA di AMD: oggi l’HPC è una tecnologia sempre più accessibile e diffusa, anche fuori dai grandi centri di ricerca.
“Spesso si pensa all’HPC come qualcosa di riservato ai supercomputer della ricerca scientifica, ma in realtà oggi è una leva competitiva per molte imprese, anche di dimensioni contenute. I casi industriali non mancano, dalla Formula 1 alla manifattura”, ha sottolineato il manager, mettendo in luce una serie di casi d’uso nei quali AMD sta giocando partite importanti.
La presenza di AMD nella TOP500 mondiale dei supercomputer è ormai consolidata, ha proseguito nella sua disamina Cherubino, ma la portata dell’innovazione non si limita ai giganti come Frontier o LUMI. (Ricordiamo che Frontier è il supercomputer più potente al mondo, installato presso l’Oak Ridge National Laboratory negli Stati Uniti, progettato per applicazioni di ricerca avanzata in ambiti come fisica, genomica e intelligenza artificiale.
LUMI è invece un supercomputer europeo situato in Finlandia, utilizzato principalmente per simulazioni climatiche e ambientali, ed è tra i primi al mondo per efficienza energetica grazie al recupero del calore generato).
Anche il supercomputer HPC6 di Eni, realizzato in collaborazione con HPE, (ne avevamo scritto in questo servizio) dimostra come l’infrastruttura avanzata possa generare valore anche a livello nazionale e di filiera, mettendo potenza di calcolo a disposizione di enti pubblici, università e imprese.
Dalla potenza alla sostenibilità: l’efficienza come paradigma
L’elemento che emerge con forza dai messaggi trasferiti da AMD ai rappresentanti della missione italiana nella Silicon Valley è che non è più solo questione di prestazioni assolute. Il nuovo valore si misura sull’efficienza energetica, sulla scalabilità e sulla possibilità di costruire infrastrutture flessibili, in grado di adattarsi ai vincoli reali delle imprese, a partire dal consumo e dallo spazio.
Come ha spiegato Varun Selvaraj, Business Development Manager di AMD, la domanda non è più “quanto posso calcolare?”, ma “quanto mi costa farlo?” e “quanto posso permettermi in termini di potenza, memoria, raffreddamento e continuità operativa?”.
“Sempre più spesso le aziende finiscono l’energia disponibile prima ancora di esaurire lo spazio fisico dei data center. È un problema reale, che richiede un’architettura efficiente e intelligente”, ha dichiarato Selvaraj.
Questo è uno dei motivi per cui AMD ha investito in un’architettura a chiplet modulare, che consente di adattare i core e la cache in base alle esigenze applicative, garantendo allo stesso tempo prestazioni elevate e consumi ottimizzati.
Un’offerta personalizzabile, pensata per i workload reali
Uno dei messaggi chiave emersi durante l’incontro è che AMD lavora sempre meno come vendor di prodotto e sempre più come partner di progetto. Dalla scelta tra socket singoli e doppi, alla configurazione dei moduli RAM, fino alla valutazione economica con tool come EPYC Tool o TCO Tool, l’approccio è sempre orientato alla personalizzazione in base all’applicazione reale.
“Non è una corsa a chi ha più core. È una questione di equilibrio tra potenza, efficienza e valore concreto per il cliente. E per farlo serve conoscere bene i workload”, ha evidenziato Selvaraj.
Questa filosofia si traduce anche nel rapporto diretto con gli ISV, con cui AMD collabora per ottimizzare i propri processori su software verticali come Ansys, Cadence, Siemens e Dassault. I benchmark vengono testati, certificati e condivisi con i partner per evitare duplicazioni di test e per supportare una vendita più qualificata.
Dall’intelligenza artificiale all’industrial edge: AMD in azione
Durante l’incontro del Silicon Valley Tech Tour sono stati presentati anche casi concreti di applicazione dell’AI in ambito industriale. Dai wafer per semiconduttori ai pneumatici ricondizionati, dai vigneti all’agricoltura di precisione, AMD ha mostrato come le soluzioni basate su CPU possano già oggi supportare applicazioni AI senza l’obbligo di ricorrere a GPU di fascia alta, soprattutto nelle attività di inferenza.
“Abbiamo server AMD installati direttamente nelle macchine di fabbrica, che eseguono applicazioni AI in tempo reale, anche in ambienti ostili. Questo cambia completamente il modello di adozione tecnologica”, ha spiegato ancora Selvaraj.
Molti clienti, ha sottolineato, utilizzano lo stesso hardware per scopi diversi in fasce orarie diverse: ingegneri al lavoro di giorno su simulazioni, e AI training o inferenza di notte, massimizzando l’utilizzo dell’infrastruttura.
Il valore della collaborazione con l’ecosistema
Nel corso dell’incontro, AMD ha anche ribadito la disponibilità a supportare partner e clienti con progetti di Proof of Concept, attività di co-marketing, eventi congiunti e formazione. È un modo per rafforzare il legame con i system integrator e con le imprese italiane, offrendo soluzioni validate, scalabili e sostenibili.
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