Nata in Campania ma cresciuta nei mercati più competitivi, Innovaway sta completando un cambio di pelle: dal puro supporto operativo alla progettazione e gestione end-to-end di piattaforme e servizi. Al centro, una cultura del servizio che guida oggi anche l’adozione dell’AI agentica, un forte presidio su qualità del software e resilienza, e un modello di delivery distribuito tra Italia e Albania con ambizioni di crescita supportate da grandi clienti e convenzioni Consip.

Innovaway: un “service provider che fa anche system integration”

Il posizionamento viene chiarito senza giri di parole. “Siamo un service provider che si occupa anche di system integration – sintetizza Antonio Burinato, direttore generale della società – . Con una mission precisa: le nostre soluzioni devono funzionare nelle operation dei clienti”. È la cultura del servizio – ciò che accade “dopo il progetto” – a orientare scelte architetturali, processi e metriche, spostando il baricentro dal classico “break & fix” a un paradigma “predict & prevent” fatto di prevenzione, automazione, continuità operativa e responsabilità sul risultato.

Questa impostazione si riflette anche nella distribuzione geografica dell’attività. “Siamo nati in Campania, dove abbiamo ancora una parte importante del nostro personale, ma operiamo su tutto il territorio nazionale e i nostri principali clienti si trovano in altre aree d’Italia – spiega Burinato -. È un segno della capacità di competere su mercati diversi e di costruire relazioni solide con aziende e pubbliche amministrazioni in contesti molto articolati”.

Mercati e casi d’uso: finance, retail & fashion, pubblica amministrazione

Innovaway lavora in più comparti, pubblici e privati, con servizi che spaziano dallo sviluppo applicativo alla gestione di servizi complessi, dal supporto alle operation fino alla qualità del software. Tra gli ambiti citati dalla direzione aziendale emergono alcune aree particolarmente rappresentative.

Uno di questi è il settore bancario, dove Innovaway segue attività continuative di supporto operativo, gestione dei canali fisici e digitali e servizi tecnologici per grandi gruppi finanziari. Nel caso di Intesa Sanpaolo, l’azienda presidia filiali, canali digitali e società del gruppo, con un ruolo crescente nella Quality Assurance delle applicazioni. “In alcuni ambiti siamo l’unico fornitore”, osserva ancora Antonio Burinato, sottolineando come la qualità del software sia oggi un requisito determinante, dato che la relazione banca–cliente passa sempre più dalle piattaforme digitali.

Un altro ambito significativo è il retail, in particolare il fashion, dove Innovaway gestisce servizi che accompagnano l’evoluzione digitale dei punti vendita. “Nel negozio moderno tutto è digitale: sistemi di pagamento, mobile POS, inventari, lettori”, spiega Burinato. L’azienda opera con un modello che unisce team presenti presso le sedi dei clienti e strutture organizzate per la gestione centralizzata dei servizi.

Di particolare rilievo è la presenza nella pubblica amministrazione e nella sanità. Con INPS, Innovaway segue attività di sviluppo applicativo, in particolare nell’area reddituale e su componenti software ad alta criticità. Ancora più strategico è il contributo alla telemedicina, dove l’azienda partecipa — in partnership con Engineering — al progetto nazionale coordinato da Agenas, dedicato alla realizzazione dello strato centrale di governo dei servizi di telemedicina. Si tratta dell’infrastruttura che permette di monitorare in modo centralizzato l’effettiva erogazione dei servizi sul territorio, dai volumi delle visite alle ricadute operative sulle strutture sanitarie.

Dalla “AI giocattolo” all’“augmented intelligence”: agenti, governance e responsabilità per Innovaway

L’evoluzione dell’offerta sta portando Innovaway a integrare in modo crescente gli strumenti di intelligenza artificiale all’interno dei servizi gestiti e dei processi applicativi. Il tema non è l’adozione dell’AI come “novità tecnologica”, ma la continuità con il proprio DNA: progettare e governare soluzioni che funzionano realmente nelle operation, migliorando qualità, tempi di risposta e capacità di prevenire gli incidenti.

È in questa prospettiva che Innovaway ha orientato il proprio percorso sull’AI. “Non svilupperemo un nostro LLM, ma integriamo l’AI dove amplifica i servizi”, spiega Sergio Ajani, Service & Solutions Design Director, sottolineando che l’obiettivo non è sostituire competenze, bensì aumentare la capacità dei team di intervenire su sistemi complessi.

Le scelte tecniche seguono la stessa logica:
– orchestrazione di agenti in grado di eseguire task multi-step all’interno delle operation IT e dei processi aziendali;
– modelli controllati, preferibilmente in locale o in ambienti sottoposti a forte governance, così da mantenere il presidio su sicurezza, qualità del dato e comportamento dei sistemi.

Questa impostazione si collega direttamente al tema della resilienza e della qualità del software, due pilastri su cui l’azienda insiste da anni. L’AI viene quindi adottata come estensione delle capacità di servizio — automatizzando le attività ripetitive, supportando l’analisi preventiva, aiutando a governare ambienti articolati — e non come tecnologia isolata o sostitutiva.

Ajani avverte sul tema qualità nello sviluppo assistito: “Oggi quasi tutti i team sperimentano copilot. Il rischio dell’adozione acritica è alto: come garantisco che un processo generato sia deterministico quando serve? Nei sistemi real time o mission-critical il testing diventa ancora più centrale”. Qui contano pratiche e certificazioni: “I nostri colleghi del testing sono certificati ISTQB; stiamo sperimentando strumenti per la requirements analysis e per il refactoring assistito, indispensabili quando si modernizzano applicazioni legacy prive di documentazione”.

Qualità del software e sicurezza: due facce della stessa resilienza

La convergenza tra cyber security e business continuity viene affrontata dal lato della resilienza d’esercizio. L’obiettivo è evitare l’interruzione, non solo “rispondere all’allarme”. Da qui l’attenzione a hardening degli endpoint, patching e vulnerability management con vista rischio, test statici e dinamici sulle applicazioni (mobile e web), ambienti di recovery isolati e – soprattutto – protezione dei backup come “ultima difesa” per garantire ripristini puliti. Il principio guida è unico: misurare e governare la continuità operativa con audit trail, controlli ex-post e SLA coerenti con il rischio di business.

Piattaforme e partnership: l’asse con HCLSoftware e un ecosistema aperto

Sul piano tecnologico Innovaway privilegia l’adozione di piattaforme di governance unificate, intese come un “sistema nervoso centrale” capace di garantire visibilità trasversale su asset, compliance, patching, rischio e performance dei servizi. Su questo strato convergono automazione operativa, modelli di AI agentica e strumenti a supporto della prevenzione.

In quest’ottica, la collaborazione con HCLSoftware rappresenta un asse strategico: dall’orchestrazione degli agenti AI all’Enterprise Service Management, fino alla gestione degli endpoint e alle componenti per la sicurezza applicativa. L’adozione integrata di queste soluzioni consente di portare nei servizi gestiti meccanismi di autocorrezione, analisi predittiva e miglioramento continuo.

Accanto a questo pilastro, Innovaway impiega tecnologie mirate per esigenze specifiche. Rubrik, ad esempio, è stata adottata per la protezione dei backup e la resilienza dei dati in contesti critici, come l’ambiente sanitario regionale. La logica dei backup immutabili e dei repository non aggredibili rappresenta una componente essenziale della strategia “predict & prevent”, evitando compromissioni in fase di ripristino e garantendo continuità anche in scenari di attacco.

La scelta delle partnership resta comunque pragmatica e non ideologica. Innovaway utilizza OpenText per il perimetro network & systems management e per l’intera area del testing, e si affida a vendor verticali per ambiti specialistici come il model-based testing o il refactoring assistito. Lo stesso approccio vale per il cloud: un principio di “agnosticismo guidato” che parte dallo stack effettivamente adottato dai clienti e introduce solo gli elementi che aumentano valore, controllo e sostenibilità dei costi. “Non facciamo crociate pro o contro un cloud: partiamo dallo stato dell’arte del cliente e interveniamo dove possiamo migliorare governabilità e continuità”, sottolinea Burinato.
Multi-provider e ibrido sono la norma. La differenza la fa il “come”: standardizzazione dei pattern di deployment, automazione del ciclo di vita degli asset, FinOps e cost governance per eliminare licenze sovra-dimensionate e consumi fantasma, con metriche condivise fra IT e CFO. 

Organizzazione e footprint: prossimità al cliente, delivery distribuita

Innovaway conta circa 800 professionisti: poco meno della metà a Napoli (con un’estensione a Benevento), gli altri distribuiti tra Milano, Roma e Torino, più un competency center a Tirana attivo da dieci anni su software factory e managed services. “Non facciamo call center: gestiamo servizi complessi con front-end vicino ai clienti e governance centralizzata” sottolinea Burinato. Il modello di delivery ibrido – prossimità + distribuzione – consente di tenere insieme relazione, efficienza e continuità.

Crescita e credibilità: grandi clienti e leva Consip

Per Innovaway il 2024 si è chiuso con una crescita di poco inferiore al 10% sull’anno precedente; per il 2025 l’azienda indica un fatturato vicino ai 60 milioni di euro. La “credibilità contrattuale” è una leva centrale per il suo modello di sviluppo: “Con Intesa Sanpaolo abbiamo un contratto quinquennale con minimo garantito importante: quando ti presenti con questi numeri, la percezione di affidabilità cambia” osserva Burinato. Sul fronte pubblico, la presenza in RTI su più convenzioni Consip (sanità digitale con Engineering; system management, servizi di gestione e manutenzione con TIM e Fastweb; apparati digitali per università e istituti di ricerca con CRUI) apre spazi di sviluppo pluriennali. “Vogliamo crescere, ma con un’identità chiara. Le aggregazioni hanno senso solo se rafforzano il nostro DNA e la nostra offerta; altrimenti sono collezioni di figurine” conclude.

Innovaway, governare la complessità IT tra AI, testing e continuità ultima modifica: 2025-11-19T13:41:30+01:00 da Miti Della Mura

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