Per comprendere la portata dei “3D Universes”, anzi, 3D UNIV+RSES secondo la formulazione di Dassault Systèmes, vale a dire sistemi multi-gemello virtuale che integrano simulazione, dati operativi e AI, è necessario fare qualche passo indietro e tornare, letteralmente, alle origini. 
La società nasce nel 1981 dall’intuizione di un gruppo di ingegneri che introduce la modellazione tridimensionale per superare i limiti del disegno tecnico bidimensionale. È il primo passo di un percorso che attraversa diverse generazioni di rappresentazione del reale: dal 3D design al digital mock-up, dal product data management al product lifecycle management, fino ai virtual twin in grado di simulare dinamica, uso e comportamento dei prodotti.
Negli ultimi anni, la capacità di simulare non si è più limitata agli oggetti ma si è estesa alla vita stessa, attraverso i Virtual Twin of Human, capaci di rappresentare organi e funzioni biologiche. Su questa traiettoria si innesta ora una settima generazione, centrata su ecosistemi interconnessi di gemelli virtuali potenziati dall’intelligenza artificiale.

Lo spiega Chiara Bogo, Strategy & Marketing Senior Director, che osserva: “Ogni generazione ha aggiunto un tassello. Oggi, con i 3D UNIV+RSES passiamo dalla rappresentazione di singoli oggetti alla modellazione di sistemi complessi, connessi tra loro e alimentati dai dati del mondo reale. È un ambiente unico in cui immaginare, ideare e innovare”.

Che cosa sono i 3D UNIV+RSES

Il concetto di 3D UNIV+RSES va oltre il gemello virtuale tradizionale: introduce una molteplicità di virtual twin interconnessi, ognuno rappresentativo di una parte del sistema reale. Un veicolo, la strada su cui circola, il ponte che attraversa, la linea di assemblaggio che lo produce, il tecnico che lo manutiene, il cliente che lo configura: tutti elementi che dialogano attraverso un’unica piattaforma.

“I 3D UNIV+RSES non sono un singolo modello ma una rete di gemelli virtuali”, prosegue Bogo nella sua spiegazione. “Progettisti, ingegneri, operatori, service provider e clienti interagiscono con una stessa rappresentazione dinamica, capace di adattarsi al contesto e di rispondere a stimoli provenienti dal mondo reale”.

Questa architettura si basa su sette pilastri concettuali:

  • Virtual Twin e Virtual Experience
  • Generative Experience
  • Virtual Companion
  • Cycle of Life
  • Sense Computing
  • Immersive e multiphysics simulation
  • Knowledge & Know-How Platform

Il cuore è la piattaforma 3DEXPERIENCE, pensata per capitalizzare know-how e proprietà intellettuale trasformandoli in esperienze generative.

Dassault Systèmes, dalla product economy alla generative economy

Nel quadro teorico illustrato da Umberto Arcangeli, EuroMed Managing Director, i 3D UNIV+RSES si collocano all’interno di un cambiamento economico più ampio. Dopo l’economia del prodotto e l’economia dell’esperienza, sta emergendo quella che Dassault Systèmes definisce “generative economy”.

“Siamo partiti da modelli industriali che riducevano al minimo l’uso delle risorse”, afferma Arcangeli. “Poi abbiamo imparato a progettare attorno all’esperienza del cliente. Oggi ci ispiriamo alla natura per sviluppare materiali autoriparanti, processi rigenerativi e cicli di vita che restituiscono alla società più di quanto consumano”.

In questo paradigma, la proprietà intellettuale è l’asset più prezioso. “La vera competizione non si gioca più sulla sola produzione fisica, ma sulla capacità di generare conoscenza”, prosegue Arcangeli. “Per questo parliamo di passare dal Product Lifecycle Management all’Intellectual Property Lifecycle Management”.

Gemelli virtuali e AI: nuovi modi di progettare

Gli esempi concreti mostrano come l’AI generativa sia in grado di ampliare il ruolo del gemello virtuale. 

“Un virtual twin alimentato da decenni di esperienza di un’azienda può automatizzare operazioni manuali, ridurre gli errori e soprattutto trasferire conoscenza ai nuovi assunti”, sottolinea Arcangeli. “Questa è una delle dimensioni della sostenibilità: preservare e valorizzare il capitale umano”.

E davvero ampio è lo spetto delle possibili applicazioni: dalla simulazione di linee di saldatura a quella di celle robotizzate, per arrivare ai processi di manutenzione, training immersivo e pianificazione operativa.

Oltre il manifatturiero: infrastrutture, città e sanità

La portata dei 3D UNIV+RSES non si limita al manufacturing. 
Dassault Systèmes ha sviluppato scenari specifici in numerosi ambiti applicativi. 
Nel settore delle infrastrutture e delle città, ad esempio,  le simulazioni riguardano fenomeni come inondazioni, qualità dell’aria, rumore, vento, consumi energetici e mobilità urbana. Nel campo delle life sciences e dell’healthcare trovano spazio modelli avanzati dedicati alla simulazione di organi, terapie e processi clinici. 
A questi si aggiungono le applicazioni per la supply chain e la logistica, così come quelle per l’energia, l’edilizia e i trasporti, che sfruttano i gemelli virtuali per migliorare progettazione, gestione e resilienza dei sistemi.

L’obiettivo è consentire alle organizzazioni di simulare, prevedere e ottimizzare fenomeni complessi che coinvolgono attori eterogenei e processi interdipendenti.

Sense computing e spatial computing

Uno dei tasselli più innovativi sui quali si sta lavorando è rappresentato dal “Sense Computing”: la possibilità di portare il gemello virtuale fuori dallo schermo e dentro lo spazio reale dell’utente. La piattaforma sfrutta sensori, riconoscimento dei movimenti, ambienti immersivi e tecnologie di spatial computing.

In questo contesto si inserisce la collaborazione con Apple e la conseguente integrazione con Apple Vision Pro, il visore di spatial computing dell’azienda di Cupertino progettato per sovrapporre contenuti digitali allo spazio reale, che permette di manipolare i virtual twin in modo tridimensionale e collaborativo, inserendoli fisicamente nell’ambiente percepito dall’utente.
Progettazione, verifica, configurazione e training diventano così attività immersive.

Proprietà intellettuale, sovranità e sicurezza dei dati

Tra i timori che possono frenare l’adozione di questi percorsi di innovazione sicuramente ci sono i dubbi relativi alla protezione dell’IP industriale. 
Su questo punto Arcangeli è netto: “Il patrimonio informativo dei clienti rimane dei clienti. Noi forniamo uno standard di base che deriva da quarant’anni di collaborazione con i leader di mercato, ma non assorbiamo la proprietà intellettuale specifica delle aziende”.
Mentre, sul fronte dei modelli linguistici, Dassault Systèmes ha testato oltre 50 LLM e ha avviato una partnership con Mistral AI per garantire sovranità europea sulle tecnologie fondamentali.

Persone, competenze e barriere culturali

Il valore dei 3D UNIV+RSES non si limita all’automazione: riguarda l’evoluzione delle competenze. Il Virtual Companion, integrato nella piattaforma, aiuta operatori e tecnici a svolgere attività complesse, riducendo compiti ripetitivi a favore di attività a maggiore valore.

“Le performance di un’azienda dipendono da efficienza dei processi e competenza delle persone”, ricorda Arcangeli. “Con i 3D UNIV+RSES lavoriamo su entrambi i fronti: processi standard e intelligenti, e strumenti che accrescono la professionalità delle persone”.

Quanto alle barriere culturali, secondo Arcangeli il superamento avviene attraverso la concretezza: “Mostriamo ai clienti proof of concept sui loro problemi reali. Quando vedono che un processo complesso può essere risolto in modo più rapido, preciso e sicuro, la resistenza svanisce”.

3D UNIV+RSES e la svolta verso la generative economy: la nuova visione di Dassault Systèmes ultima modifica: 2025-12-02T11:05:06+01:00 da Miti Della Mura

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