A soli tre mesi dal primo closing, l’Artificial Intelligence PE Fund di Quadrivio Group realizza la sua prima operazione: l’acquisizione di Pipeline, One4 e MDM Consulting, tre realtà italiane specializzate in system integration e soluzioni digitali basate sull’intelligenza artificiale. Un’operazione che vale oggi 25 milioni di euro di fatturato complessivo, ma che punta a creare nei prossimi tre anni un gruppo da oltre 100 milioni.
Un progetto nato dagli imprenditori
“Questo è l’elemento principale che differenzia questo progetto da altri che abbiamo visto sul mercato”, spiega Christian Parmigiani, che seguirà l’investimento all’interno del value creation team del fondo. “Il gruppo non nasce dall’iniziativa del fondo, ma dall’iniziativa degli imprenditori. È la consapevolezza degli imprenditori che mettendo a fattor comune le energie e le sinergie si potesse creare un gruppo più efficace”.
Non si tratta quindi di un’operazione finanziaria, ma di un progetto industriale. La prova? Una delle prime azioni è stata l’unificazione della parte commerciale, cosa che tipicamente negli aggregati viene rimandata a una fase successiva. “È stata una scelta prioritaria per avere la possibilità di poter sviluppare da subito al massimo tutte le sinergie commerciali di gruppo”, sottolinea Parmigiani.
Il vuoto di mercato che il nuovo polo vuole colmare
C’è un posizionamento chiaro che Parmigiani tiene a sottolineare: nel panorama italiano della system integration esiste un gap significativo: da una parte ci sono i grandissimi player internazionali, dall’altra moltissimi operatori piccoli e frammentati. Manca proprio la fascia intermedia, quella capace di servire con efficacia il segmento mid-corporate.
“C’è uno spazio di mercato importante”, osserva Parmigiani. Ed è proprio questo spazio che il nuovo gruppo intende occupare, forte di una piattaforma integrata con l’ecosistema Microsoft e di competenze verticali su ERP, CRM, sistemi MES per il manufacturing e soluzioni di intelligenza artificiale.
Quadrivio Group, l’AI come leva per il ritorno sull’investimento
Il progetto si distingue per un approccio pragmatico all’intelligenza artificiale. “Quello che è mancato in questo momento sulla wave dell’AI è proprio il tema dell’impatto reale”, spiega Parmigiani. “Abbiamo visto e continuiamo a vedere tanta sperimentazione, anche un po’ di scetticismo. Molte aziende si sono focalizzate su ambiti ancillari e non sul loro core business. Ed è chiaro che se tocco un ambito ancillare, il ritorno che posso aspettarmi non è così importante”.
La strategia del nuovo gruppo è diversa: installare soluzioni AI direttamente sui dati core dell’azienda, quelli contenuti in ERP, CRM e sistemi MES. “È lì che sta il cuore dell’azienda“, continua Parmigiani. “L’ambizione di questo gruppo è di portare efficacia e pragmatismo”.
Il nuovo polo, che conta già 150 persone, integrerà agenti AI e automazione avanzata non come strumenti isolati, ma come layer intelligenti sopra i sistemi aziendali esistenti, mettendo a fattor comune i dati che oggi risiedono in silos separati.
La partnership con Microsoft e il valore del fondo tematico
L’operazione è frutto della partnership tra Quadrivio Group e Microsoft, avviata quasi un anno fa per creare un fondo verticale dedicato alle piccole e medie imprese italiane con spinta tecnologica innovativa. Il fondo, da 300 milioni di euro, si differenzia dai fondi di private equity tradizionali per una caratteristica specifica: l’advisory board include esperti di livello mondiale in intelligenza artificiale, amministratori delegati di grandi aziende e professori universitari.
“A differenza di un fondo generalista che spesso si ferma all’apporto finanziario, i fondi tematici di Quadrivio hanno un ecosistema di advisory e di expertise imprenditoriale e accademica a supporto del progetto”, spiega Parmigiani. “E il value creation team rappresenta un aspetto distintivo che differenzia il fondo e la tipologia di progetti che andiamo a fare”.
Gli imprenditori restano a bordo
Tutti i founder delle aziende acquisite rimangono a bordo della nuova realtà e hanno reinvestito nel progetto insieme al fondo. Giuseppe Nocita di Pipeline, Alberto Chiarini e Manuele Rancati, Mario Pevera e Francesco D’Amato di One4, Max Mondarini e Stefano Bassi di MDM Consulting: nessun socio abbandona la nave, segno della credibilità del progetto industriale.
“Facciamo sempre un management buy out, compriamo il 100% delle aziende ma le costituiamo in una holding nella quale, oltre al fondo, ci sono i manager”, conferma Parmigiani.
Crescita per via esterna e internazionalizzazione
Il target di 100 milioni di fatturato nei prossimi tre anni sarà raggiunto attraverso una combinazione di crescita organica e nuove acquisizioni. “Ci saranno ulteriori M&A on top alla crescita organica”, anticipa Parmigiani.
Il mercato principale resta l’Italia, ma almeno il 30% degli investimenti sarà destinato all’estero. “Stiamo trattando l’acquisizione di un marchio già presente a livello mondiale, che potrebbe essere un asset per affacciarci in diverse country con una presenza consolidata”, rivela Parmigiani, citando Spagna, Germania e Svizzera come mercati di interesse.
Un progetto che guarda al lungo termine
Nella nota ufficiale che accompagna l’annuncio, Alessandro Binello, Group CEO di Quadrivio Group, ha sottolineato come l’operazione rappresenti un passaggio coerente con la mission del fondo, orientata a investire in PMI ad alto valore tecnologico specializzate in intelligenza artificiale, con l’obiettivo di accompagnarle in un percorso di crescita che le porti a diventare campioni a livello nazionale ed europeo, evidenziando al tempo stesso la forte fiducia nel progetto e nella costruzione di un nuovo gruppo di riferimento nel settore.
Fabio Boschi, Managing Partner di Artificial Intelligence PE Fund, ha a sua volta sottolineato come il progetto fonda le competenze di tre realtà di eccellenza, dando vita a un’iniziativa ad alto potenziale moltiplicativo e fortemente aggregativa.
Con una profittabilità superiore al 15% e un DNA profondamente legato all’ecosistema Microsoft (che rappresenta circa il 90% dei ricavi), il nuovo polo cerca dunque di colmare quel vuoto di mercato che Parmigiani identifica come l’opportunità principale: diventare il player di riferimento per la fascia intermedia del mercato italiano della system integration, quella che oggi semplicemente non esiste.
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