Oracle Autonomous Database è una colonna dell’offerta cloud Oracle. Totalmente riprogettato a partire dal database software che ha fatto le fortune della casa americana, oggi Oracle Autonomous Database è parte integrante dell’offerta Oracle Cloud Infrastructure.

E come non potrebbe esserlo, visto che il database è elemento fondamentale di qualsiasi struttura applicativa. Creare un Oracle Autonomous Database su Oracle Cloud è relativamente semplice, lo spiega chiaramente Fabrizio Iosa, Cloud Solutions Architect di Oracle, nella videopillola in calce all’articolo.

Ciò su cui ci vogliamo soffermare sono alcune caratteristiche principali di Oracle Autonomous Database, di cui avevamo già raccontato l’innovativo utilizzo dell’intelligenza artificiale. Una caratteristica che, da sola, potrebbe far già preferire alla concorrenza l’ambiente cloud Oracle.

In cosa si distingue Oracle Autonomous Database

La funzionalità principale dell’ambiente database di Oracle è tutta racchiusa nella parola “autonomous”. Grazie agli algoritmi di intelligenza artificiale, gli sviluppatori della casa americana hanno realizzato un ambiente self-driving self-securing e self-repairing.

In particolare, ciò significa automatizzare il provisioning, l’ottimizzazione e il ridimensionamento del database. Evitando così di perderci tempo e soldi. Ancora è automatizzata la protezione dei dati, con l’applicazione immediata delle patch necessarie a salvare le informazioni prima che sia troppo tardi. Infine, l’intelligenza artificiale dell’Oracle Autonomous Database rileva e protegge automaticamente da errori di sistema e dell’utente e si autoripara, senza interrompere le operations.

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Oracle Autonomous Database: i tipi di workload possibili

Ricordiamo innanzitutto che l’accesso a tutti i servizi disponibili su Oracle Cloud Infrastructure, è disponibile in free trial (Oracle Cloud Free Tier) per un mese e che, alla scadenza, alcuni servizi rimangono attivi per sempre. L’offerta, dunque, si presenta particolarmente allettante, se non altro per sperimentare un ambiente che sta guadagnando sempre più consensi.

Una volta creato l’ambiente su Oracle Cloud Infrastructure ed effettuate alcune impostazioni, arriviamo alla scelta del tipo di workload desiderato.
Abbiamo a disposizione il classico Data Warehouse, il Transaction Processing, JSON e APEX. Cosa scegliere? Dipende dall’utilizzo che vogliamo fare dell’ambiente database. Vediamo i singoli servizi nei dettagli.

Data Warehouse. È un servizio di database in cloud ottimizzato per l’elaborazione analitica. Ridimensiona automaticamente il calcolo e l’archiviazione, garantisce performance veloci nelle query, sicurezza e, soprattutto, non richiede alcuna amministrazione. Oracle la considera la scelta più indicata per un uso generico soprattutto in contesti Data Lake, Data Science e machine learning e flussi di dati massivi.

Transaction Processing. Oracle consiglia la scelta per semplificare le operations in caso di applicazioni analitiche in tempo reale e OLTP (Online Transaction Processing). Ed è nella parola “transazioni” (in tempo reale) il motivo della scelta. Una soluzione utile in contesti di elaborazione continua, per applicazioni con carichi di lavoro misti o mission-critical, applicazioni cloud native e low-code.

Servizi per basi dati modificabili dinamicamente

JSON. JavaScript Object Notation è un formato, un’estensione JavaScript, ideato per l’interscambio di dati tra applicazioni client/server. Il servizio Oracle promette di semplificare lo sviluppo delle applicazioni basate su JSON e che attingono dinamicamente a dati modificabili. I casi d’uso riguardano le applicazioni mobile, quelle con personalizzazioni dinamiche, per la gestione dei contenuti (ecommerce), IoT e pagamenti digitali.

APEX. Infine, c’è l’opzione APEX che fornisce un ambiente preconfigurato, completamente gestito e protetto per sviluppare e distribuire applicazioni di livello. Oracle si occupa della configurazione, dell’ottimizzazione, dei backup, dell’applicazione di patch, della crittografia, del ridimensionamento. Anche questa opzione è indicata per applicazioni che richiedono una base dati dinamica, che attingono da diverse fonti e che necessitano di elaborazioni in tempo reale.

La videopillola di Oracle, qui trovi tutte le altre.

Autonomous Database di Oracle: vantaggi e caratteristiche esclusive ultima modifica: 2020-11-24T10:33:40+01:00 da Valerio Mariani

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