La Blockchain (qui lo speciale dedicato al racconto di cosa è la Blockchain) fa parte, senza dubbio, di quel gruppo ristretto di tecnologie digitali destinato a impattare profondamente sulla vita delle aziende e dei comuni cittadini.

Eppure, la percezione comune sulla Blockchain è ancora ricca di molti falsi miti, probabilmente anche a causa dal ridotto numero di progetti concretamente realizzati sul mercato.

Tra gli attori che in Italia sono riuscita a lavorare efficacemente con questa tecnologia c’è senza dubbio Var Group che anche grazie alla preziosa collaborazione con HPE nell’ambito del progetto HPE Innovation Lab Next sta sviluppando importanti progetti di successo.

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Ci racconta tutto Jacopo Romagnoli, Innovation Manager R&D di Var Group: “La Blockchain è una tecnologia che funziona da abilitatore per altri tipi di tecnologie, quali Ai e IoT. Di per sé funziona un po’ da contenitore, da scatola in cui mettere il dato e renderlo così fruibile a tutta una serie di soggetti, che accettano quel dato come reale e inconfutabile, nonché come impossibile da rimuovere”.

Ma quali sono gli ambiti in cui la Blockchain può trovare applicazione? Una di questi è senza dubbio il Made in Italy: l’impiego della blockchain è in grado di certificare tutta una serie di valori che i nostri prodotti tipicamente possiedono, mettendoli al riparo dalle insidie del mercato parallelo e dalla contraffazione. “Ogni prodotto certificato tramite la blockchain, infatti, si porta dietro un pedigree che può essere verificabile da parte del consumatore finale.

Ad esempio nella filiera del freddo diventa possibile certificare che un prodotto sia stato correttamente conservato lungo tutto il tragitto, dal produttore al consumatore finale”, evidenzia Romagnoli.

L’esperienza di Var Group sulla Blockchain

Var Group ha creduto sin dall’inizio in Blockchain e Dlt, istituendo un laboratorio di ricerca dedicato, che ha prima portato alla realizzazione dei primi Poc esplorativi, sino ad arrivare oggi alla disponibilità di soluzioni per tutti i settori tipici del Made in Italy, con vantaggi importanti anche dal punto di vista del marketing. “Nel campo del food la Blockchain può assicurare la certificazione di tutti i trattamenti e del valore che c’è dietro la realizzazione.

Nel fashion i brand stanno sempre più cercando di portare un valore aggiunto al consumatore, mettendo a conoscenza del consumatore informazioni aggiuntive, legate anche all’etica aziendale.

Grazie alla blockchain diventa possibile trasmettere questi messaggi al consumatore finale, che possono quindi amplificare la conoscenza del brand”.

Come abbiamo scritto in precedenza, sulla Blockchain aleggia però un po’ di confusione: in particolare si tende a sovrapporla al tema delle criptovalute e dei bitcoin.

Che, invece, rappresenta soltanto una piccola frazione di quello che si può fare con la tecnologia della catena a blocchi.

Un altro mito è legato poi alla carica di innovazione attribuita alla Blockchain: “In realtà dietro ci sono tecnologie abbastanza consolidate. Piuttosto, alla base c’è un’idea che è attuabile per tutti quei soggetti che vogliono comunicare il valore che c’è dietro il proprio prodotto, assicurandosi così un vantaggio competitivo importante”, spiega Romagnoli. 

Le caratteristiche tecnologiche 

Da un punto di vista tecnologico, la caratteristica di immutabilità del dato della Blockchain necessita di sistemi di data entry automatici in grado di ridurre al minimo l’errore. In questo senso si rivelano molto utili i sistemi di IoT e intelligenza artificiale, che autonomamente riescono a fornire i dati necessari, sui quali possono poi essere implementati gli smart contract che ne assicurano il corretto trattamento.

Come mette in evidenza Marcello Cimbro, Brand Manager HPE di Var Group, “Nella Blockchain il dato deve essere certo e immutabile, lungo tutta la filiera-. Per garantire tutto questo abbiamo bisogno di tecnologie che siano affidabili e performanti. HPE ci garantisce soluzioni leader di mercato che ci permettono di prendere il dato dall’edge, portarlo nel data center e salvarlo su delle macchine mission critical, che possono essere considerate come i veri e propri nodi della blockchain.

Possiamo dire dunque che le nostre soluzioni, unitamente alla tecnologia HPE, ci consentono di calare sul mercato un’offerta chiavi in mano che aiuta i clienti a trarre immediato beneficio dalla Blockchain”.

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Blockchain cos’è, a cosa serve e chi la sta usando in Italia. Il caso Var Group ultima modifica: 2020-12-08T13:30:58+01:00 da Marco Lorusso

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