Non si arresta il grande fermento relativo a ChatGPT, la rivoluzionaria tecnologia con cui OpenAI promette di riscrivere gli standard della ricerca e della creazione di contenuti online. Da un lato, l’arrivo dell’offerta Plus, il primo passo per andare nella direzione commerciale e sostenere almeno in parte le spese necessarie per garantire il servizio; dall’altro i rumor relativi all’implementazione della tecnologia GPT in una versione totalmente rinnovata di Bing, il popolare motore di ricerca di Microsoft (qui gli ultimi aggiornamenti sull’integrazione in Azure).

In tutto questo, Google non starebbe a guardare ma avrebbe già pronta la sua risposta tecnologica: Sparrow.

Vediamo le ultime novità relative all’effervescente ambito delle interfacce conversazionali AI e quali impatti potrebbero produrre nei vari ambiti di business che le vedrebbero coinvolte.

ChatGPT Plus: in arrivo i piani commerciali

OpenAI ha ufficialmente presentato ChatGPT Plus (https://openai.com/blog/chatgpt-plus/), un nuovo servizio che consentirà di supportare l’interfaccia conversazionale con l’affidabilità e la continuità di servizio indispensabili per l’implementazione nei servizi commerciali.

ChatGPT Plus è un servizio ad abbonamento, inizialmente disponibile soltanto negli Stati Uniti, che prevede un accesso per utente a partire da 20 dollari al mese, che rispetto alla versione gratuita offrirà i seguenti vantaggi:

  • Garanzia di usufruire dei servizi anche durante i periodi di picco degli accessi;
  • Tempi di risposta più veloci
  • Accesso prioritario alle novità e ai miglioramenti

Secondo quanto descritto nell’annuncio ufficiale di OpenAI, ChatGPT Plus verrà erogato progressivamente, invitando gli utenti iscritti alla lista di attesa, nel momento in cui l’infrastruttura IT consentirà di garantire a tutti gli utenti i requisiti necessari per soddisfare le loro esigenze di business. In un secondo momento, ChatGPT verrà reso disponibile anche al di fuori degli Stati Uniti, arrivando a servire dunque anche il mercato europeo.

La strategia di OpenAI appare chiara ed è stata oltretutto espressamente dichiarata nel comunicato ufficiale dell’annuncio di ChatGPT Plus: “Amiamo i nostri utenti free e continueremo a garantire l’accesso gratuito a ChatGPT. Offrendo il piano commerciale ad abbonamento, saremo in grado di acquisire le risorse necessarie per garantire anche l’accesso gratuito a più persone possibili”.

Tale dichiarazione fa eco a quanto espresso nelle settimane precedenti dal CEO di OpenAI, Sam Altman, che aveva pubblicamente confessato come i costi del servizio gratuito fossero decisamente gravosi, anche a causa del numero elevatissimo di richieste.

Per supportare una tecnologia giovane come ChatGPT, OpenAI necessita di una notevole quantità di feedback, per cui non può (ancora) permettersi di chiudere la sezione ad accesso gratuito. Tale sentimento appare evidente in un altro passo del comunicato che ha visto l’annuncio di ChatGPT Plus: “Abbiamo lanciato ChatGPT in fase di anteprima, durante la ricerca, in modo da comprendere i punti di forza e i punti deboli del sistema, raccogliendo i feedback degli utenti per migliorare. Milioni di persone hanno inviato i loro feedback, abbiamo apportato molti miglioramenti significativi e consentito agli utenti di trovare valore per casi d’uso professionali, come la stesura e la modifica di nuovi contenuti, le idee in brainstorming, il supporto alla programmazione e all’apprendimento di nuovi argomenti”.

GPT-4 e Microsoft Bing: un matrimonio possibile

OpenAI sta lavorando sulla versione successiva di Open-GPT, la tecnologia su cui si basa l’interfaccia conversazionale AI, tra gli altri, di ChatGPT. Vi è infatti una notevole attesa per quanto concerne GPT-4, un major update che, tra le novità attese, dovrebbe implementare il motore di ricerca di Microsoft Bing, nel tentativo di colmare, almeno dal punto di vista tecnologico, il divario che lo separa da Google.

Nel momento in cui scriviamo non vi è alcuna fonte in grado affermare ufficialmente questa possibilità, ma i segnali in uscita da Microsoft lascerebbero larghe intese nei confronti di questa prospettiva, che potrebbe rimettere in discussione l’assoluto monopolio di Big G nella ricerca dei contenuti sul Web.

L’attuale GPT-3, anche nella versione GPT-3.5 su cui è attualmente basato ChatGPT è una tecnologia molto potente per quanto riguarda le richieste, ma si basa su un modello pre-allenato, che non può adattarsi dinamicamente, in tempo reale, ai nuovi contenuti generati dagli utenti sul web. Per supportare Bing nelle proprie ricerche, GPT-4 dovrà dunque introdurre significativi elementi di novità tecnologica.

Microsoft, va ricordato, è il principale investitore di OpenAI e gode della possibilità di sviluppare contenuti in maniera esclusiva. Poche settimane fa Semafor ha pubblicato una fonte secondo l’azienda presieduta da Satya Nadella avrebbe intenzione di utilizzare GPT-4 per supportare la ricerca sul web, iniziando un percorso di implementazione all’interno di Microsoft Bing.

Microsoft non ha mai confermato ufficialmente questa notizia, così come la possibilità di implementare ChatGPT nei propri software per la produttività, ma i rumor relativi a questa possibilità si rincorrono con una frequenza sempre maggiore, sostenuti con forza dalla volontà di supportare la ricerca di OpenAI con 10 miliardi di dollari.

La risposta di Google Sparrow

Non sappiamo ancora molto in merito a Google Sparrow, se non il fatto che dovrebbe costituire la risposta alle tecnologie OpenAI nel caso in cui davvero Microsoft provasse ad insidiare la supremazia assoluta di Big G nelle ricerche di contenuti sul web. Non si tratterebbe, anche in questo caso, di una novità assoluta, a conferma del fatto che tecnologie così complesse non possono essere in alcun modo improvvisate.

Il terremoto mediatico innescato da ChatGPT ha in qualche modo costretto Google ad una reazione mirata ad assicurare i propri investitori, ancor prima di costituire una preoccupazione autentica dal punto di vista tecnologico. Questo spiegherebbe le ragioni per cui sarebbero stati coinvolti direttamente sia Sergey Brin che Larry Page, i due fondatori e i principali influencer che Google può attualmente spendere.

Abbiamo visto come ChatGPT non sia attualmente pronto per costituire un’alternativa paritaria al motore di ricerca di Google, ma potrebbe presto o tardi diventarlo grazie a GPT-4, se i nuovi algoritmi supporteranno la combinazione tra i modelli di machine learning pre-allenati con la ricerca in tempo reale sul web.

Manco a dirlo, la risposta tecnologica a OpenAI arriverebbe da DeepMind, l’AI Lab in forza a Google, che sarebbe alla base della ricerca e sviluppo di Sparrow. Il fondatore di DeepMind, Demis Hassabis, ha confermato come la tecnologia di Sparrow, oltre a godere delle medesime funzioni di ChatGPT, avrebbe un’interfaccia conversazionale più avanzata, grazie a funzioni più evolute, come la possibilità di citare espressamente le fonti della ricerca, in modo da poterle puntualmente verificare.

La prima comparsa pubblica di Sparrow risale al 2020, quando le sue caratteristiche vennero pubblicate in un white paper. Quindi non si può certamente dire che Google abbia atteso che Microsoft scoprisse le proprie carte per iniziare a giocare la sua partita nel mondo dei chatbot.

ChatGPT Plus sfide e prospettive

I numeri di ChatGPT hanno appunto costretto Google ad assicurare i propri investitori affermando di avere a disposizione una risposta tecnologica in grado di reggere l’impatto in termini applicativi. Tutto questo a fronte della notizia che ha visto l’interfaccia conversazionale nelle mani di Microsoft venire impiegata da oltre un milione di utenti soltanto nella prima settimana della sua pubblicazione da parte di OpenAI.

La guerra tra Google e Microsoft nella ricerca dei contenuti online sarebbe quindi annunciata e più che mai aperta, in attesa che gli utenti possano godere di applicazioni e interfacce sempre più evolute per soddisfare le proprie ricerche. Nel frattempo, la sfida tra OpenAI e DeepMind promette di diventare una delle più avvincenti nella storia della tecnologia.

ChatGPT Plus cos’è, costi, i rumors e l’attesa reazione di Google Sparrow ultima modifica: 2023-02-05T10:22:49+01:00 da Francesco La Trofa

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