Qualche giorno fa, Deda Cloud e VMware hanno tenuto l’evento ‘Racing in the Cloud’ a Vicenza, per confermare l’impegno verso la corsa ragionata alla nuvola.

Uno scenario, quello del cloud, che negli ultimi anni è divenuto sempre più complesso dal punto di vista tecnologico, un motivo che spinge i fornitori verso nuovi obiettivi, tra tutti il sapere guidare i clienti verso la migliore strategia di adozione della tecnologia.

Basti pensare che, secondo il Multi-Cloud Maturity Index, in Italia il 52% dei decisori IT afferma che l’utilizzo di più cloud consentirà di massimizzare i dati per innovare e affrontare le criticità, come la sovranità dei dati nazionali. Un ambiente multi-cloud è molto più vario, complesso e distribuito. Un simile mix di elementi spesso costringe le imprese a trovare un compromesso tra lo spostamento veloce e la gestione del rischio, con conseguente rallentamento dell’esecuzione e aumento dei costi. Da questo punto di vista, la strategia di VMware è pensata per supportare le scelte più difficili dei clienti, combinando libertà e controllo nella attività multi-cloud. L’approccio seguito, insieme ai partner, è quello del “Cloud Smart”, un livello successivo al tradizionale multi-cloud, che ben spiega in che modo è possibile adottare una tecnologia versatile, senza dover sottostare al lock-in imposto da alcuni provider.

Deda Cloud e la nuova stagione del cloud computing

E su questa stessa linea viaggia il business di Deda Cloud, partner di eccellenza della multinazionale americana, che ha costruito il proprio DNA esattamente sulla capacità di interpretare al meglio questa “nuova” stagione del cloud, più territoriale, articolato, tangibile…

«Aspettavamo da tempo questo momento di confronto sul territorio, che rientra a pieno nel nostro modo di essere “prossimi” rispetto a manager, imprese, decisori – ci spiega Massimo Andreini, Sales Manager Nord Ovest di Deda Cloud -. Tra i tanti temi sollevati uno dei più importanti ed emblematici è stato quello della sovranità digitale nel cloud. Un tema chiave che Deda Cloud ha a cuore fin dal primo giorno in cui è entrata a far parte del progetto Gaia-X. Ed è insieme a grandi player, come VMware, che intende portare avanti la sovranità del dato dei nostri clienti, secondo le regolamentazioni della comunità europea, staccandosi dal concetto di lock-in imposto dai grandi hyerscaler di livello mondiale».

Deda Cloud, VMware e il senso di un ecosistema

Un’idea, quella della partnership di valore, ben trasmessa anche da un manager di grande esperienza come Luca Zerminiani, Director Cloud Solutions Engineering, Semea di VMware, che non è voluto mancare all’appuntamento con Deda Cloud: «L’appuntamento è stato l’occasione per parlare della nostra offerta e visione multicloud che vuole dare ai clienti la libertà di scegliere la nuvola che risponde meglio alle esigenze dell’azienda, sempre più orientata al multicloud. Il focus centrale è sapere di avere la libertà di poter cambiare idea e rivedere la strategia in qualsiasi momento. È poi sempre un piacere lavorare con Deda, uno dei nostri partner più impegnati nel portare avanti questa visione e con cui la collaborazione è sempre stata ottima».

Peraltro, gli sviluppi futuri non lasciano dubbi su dove evolverà l’utilizzo del cloud. Se negli ultimi tempi stiamo sentendo parlare spesso di intelligenza artificiale e ChatGPT, bisogna pensare che dietro a tali servizi ci sono infrastrutture dinamiche, solide e con una resilienza cloud-based impostata per sopportare carichi critici. Sempre più si passa da un modello SaaS ad uno di IAaaS, in cui sarà possibile sfruttare la potenza della nuvola per accedere ad algoritmi capaci di risolvere i problemi aziendali, facilitando l’innovazione. Le società che lavorano sulle intelligenze artificiali, quelle che le creano, stanno chiedendo sempre di più una infrastruttura per il training. Si tratta di un nuovo tipo di workload in cui le intelligenze artificiali analizzano i dati e propongono soluzioni, monitorate dagli operatori che così le “allenano” per svolgere al meglio i compiti sul campo. Uno degli ambienti ideali per queste “palestre AI” è il multi-cloud, che permette di scalare le esigenze peculiari, affrontando i picchi.

Deda Cloud lavora per assicurare che tali contesti cloud siano governati al massimo livello di sicurezza, interoperabili e rispondenti alle norme nazionali ed europee. Non a caso, il Gruppo, come spiegato da Massimo Andreini, ha aderito da tempo a Gaia-X, un game changer per le imprese che operano nel settore dei dati: un sistema sicuro, federato e decentralizzato che intende soddisfare i più alti standard di sovranità digitale, promuovendo al contempo l’innovazione. L’obiettivo della partnership tra Deda Cloud e VMware è dunque fare il mondo che il cloud sia davvero utile, non un’adozione poco ragionata o fine a sé stessa, ma un modo per far si che le aziende possano passare da un ambiente all’altro senza alcuna difficoltà, per potersi concentrare su ciò che davvero conta, la loro crescita e trasformazione.

Deda Cloud, VMware e il senso di una partnership di valore per guidare il “nuovo” cloud ultima modifica: 2023-04-12T18:59:09+02:00 da Marco Lorusso

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