Quando nel 2019 ESET decise di assumere il controllo diretto delle operazioni in Italia, la priorità era chiara: rafforzare il posizionamento del marchio e costruire una relazione più solida con il canale. Fino ad allora, la presenza nel Paese era affidata a un distributore locale, con un’identità commerciale fortemente legata al prodotto storico, NOD32. Il passaggio a una gestione interna ha segnato l’inizio di un percorso di trasformazione che ha coinvolto organizzazione, portafoglio e percezione del brand.

Oggi l’Italia è considerata un mercato strategico all’interno della visione “One ESET”, che punta a una maggiore coerenza operativa globale mantenendo però l’autonomia e la prossimità necessarie per rispondere alle esigenze dei singoli territori. La filiale italiana, in questo quadro, si è concentrata su un obiettivo specifico: rendere la cybersecurity più accessibile ed efficace per le piccole e medie imprese, valorizzando le competenze locali e rafforzando il ruolo del partner come punto di riferimento tecnico e commerciale.

ESET in Italia: un percorso di crescita e riconfigurazione

La filiale italiana, guidata da Fabio Buccigrossi, è passata da una struttura inizialmente davvero molto snella, letteralmente una “one man band” con una sola persona a bordo, alla creazione di un team di 44 dipendenti nell’arco di cinque anni. Nello stesso periodo, il fatturato è cresciuto da 8 a circa 20 milioni di euro, grazie anche al contributo di oltre 3.000 partner attivi sul territorio. 
L’incremento, spiega Buccigrossi, è stato sostenuto da un cambiamento nella percezione del brand: “La sfida principale è stata quella di far riconoscere ESET come vendor di sicurezza a tutto tondo, non solo come produttore di antivirus”.

Senza alcun dubbio, il punto critico iniziale era infatti la forte associazione del marchio al prodotto storico NOD32. Questa identificazione, particolarmente radicata nel canale, ha limitato per anni l’adozione delle soluzioni ESET al solo segmento small business. In questi anni, di conseguenza, il lavoro sul canale ha avuto come obiettivo estendere la proposta anche al mid-market, senza snaturare il modello distributivo, che rimane interamente indiretto.

ESET in Italia: servizi MDR locali e modello MSP

Tra le decisioni operative più rilevanti, che hanno avuto un impatto positivo sul riconoscimento dell’azienda e della sua proposition, c’è stata la creazione di un Security Operations Center italiano, con personale tecnico locale, operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il centro fornisce servizi MDR (Managed Detection and Response) a oltre 200 clienti. L’erogazione avviene tramite i partner, in modalità MSP, scelta che secondo l’azienda costituisce un elemento distintivo nel panorama italiano, dove spesso i servizi MDR vengono venduti direttamente dai vendor.

“Nella nostra visione – osserva Buccigrossi – è fondamentale che il partner non sia solo un intermediario commerciale, ma parte integrante dell’erogazione del servizio. Il SOC italiano nasce anche da questa esigenza: parlare la lingua del cliente e garantire tempi di risposta compatibili con le esigenze di realtà prive di risorse specialistiche interne”.

Un approccio basato su sviluppo interno e prevenzione

Dal punto di vista tecnologico, ESET adotta un modello di sviluppo interamente interno, senza ricorso ad acquisizioni. Questo ha portato alla costruzione di una piattaforma leggera, nativamente integrata e centrata su un principio di prevenzione. “Abbiamo sempre dato priorità all’ingegnerizzazione coerente della soluzione”, spiega Samuele Zaniboni, Manager of Sales Engineering, “anche a costo di non inseguire le tendenze di mercato”.

Inseguirle forse no, ma a volte anticiparle.
ESET sottolinea infatti come gli algoritmi di deep learning siano utilizzati nelle sue soluzioni da molti anni, sin dal 1995. 
Un precorrere i tempi che riflette l’attenzione e la competenza tecnica sulla quale sono costruite le sue soluzioni. 
Per altro, come sottolinea ancora Zaniboni, proprio la scelta di non esternalizzare né frammentare lo sviluppo ha permesso una maggiore efficienza nella gestione delle risorse di sistema e nell’aggiornamento del software.

PMI come perimetro primario di attacco

L’attenzione al segmento delle piccole e medie imprese è parte parte del focus strategico di ESET, anche perché è proprio qui che si concentrano le minacce più diffuse, come phishing, social engineering e ransomware. Le aziende di dimensioni minori, prive di difese avanzate e di personale dedicato alla cybersecurity, rappresentano un target privilegiato per gli attaccanti.

Secondo Buccigrossi, l’evoluzione dell’offerta ESET mira a rispondere a questa situazione con soluzioni che siano sostenibili, comprensibili e fruibili anche da chi non ha competenze specialistiche. “Non si tratta più di proporre un passaggio da un prodotto base a uno premium, ma di costruire un livello di protezione continuo e adattabile”, osserva, sottolineando come fondamentale per le imprese, oggi, sia avere la garanzia di una copertura e di un presidio 24 x7. 

OpenXDR e interazione semplificata

Dal punto di vista dello sviluppo tecnologico, ESET sta lavorando a un modello OpenXDR, aperto all’integrazione con tecnologie di terze parti. L’obiettivo è migliorare l’interoperabilità tra sistemi e facilitare la comprensione degli eventi di sicurezza attraverso strumenti di intelligenza artificiale. Tra le novità più recenti c’è l’introduzione di modelli linguistici (LLM) nella console XDR, che consentono di interrogare l’ambiente di sicurezza con domande in linguaggio naturale. Questa funzionalità è pensata per supportare non solo gli analisti esperti, ma anche i partner e gli operatori di primo livello.

ESET in Italia: un’anima europea in un contesto normativo in evoluzione

L’identità europea di ESET si riflette anche nell’attenzione alla sovranità del dato e al rispetto delle normative locali. I dati analizzati dalle soluzioni ESET – sottolineano dall’azienda – sono anonimizzati, cifrati e conservati all’interno dell’Unione Europea, in conformità con le disposizioni del GDPR e della Direttiva NIS2.

Questa posizione si traduce anche in una maggiore attenzione alla trasparenza: “Essere sottoposti direttamente alla regolamentazione europea ci impone standard elevati, ma ci consente anche di sviluppare tecnologie più allineate al contesto in cui operiamo”, afferma Buccigrossi.

Un modello in consolidamento

L’esperienza italiana rappresenta per ESET un caso di consolidamento coerente con la strategia internazionale, basata sul progetto “One ESET”, che punta a mantenere la coerenza operativa globale senza sacrificare la specificità dei mercati locali. In questo quadro, l’Italia viene indicata come uno dei mercati a maggiore potenziale, anche in considerazione della struttura imprenditoriale del Paese, costituita in larga parte da piccole e medie imprese.

Il modello proposto da ESET punta a coniugare supporto locale, continuità tecnologica e un approccio “prevention first”, in un momento in cui le minacce informatiche richiedono risposte rapide e coordinate. 

Dalla gestione indiretta a un modello locale integrato: l’evoluzione di ESET in Italia ultima modifica: 2025-07-04T14:30:00+02:00 da Miti Della Mura

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