Hewlett Packard Enterprise lancia un’iniziativa strategica per costruire in Italia un ecosistema collaborativo dedicato all’intelligenza artificiale.
Creare una filiera italiana dell’intelligenza artificiale, che riunisca competenze, tecnologie e risorse capaci di rendere l’adozione dell’AI un’opportunità concreta per le imprese. È questo l’obiettivo di Fabbrica ItalIA, il progetto strategico promosso da Hewlett Packard Enterprise per accelerare la trasformazione digitale del sistema produttivo nazionale attraverso un approccio cooperativo e pragmatico.
L’iniziativa punta a mettere in rete università, centri di ricerca, startup, scale-up, system integrator e aziende tecnologiche, costruendo un ecosistema operativo, radicato nei territori e pensato per supportare l’intero ciclo di vita dell’AI: dalla sperimentazione all’implementazione. Al centro, la convinzione che l’intelligenza artificiale debba essere costruita e adattata ai contesti reali, e non subita passivamente.
L’iniziativa ha preso il via ufficialmente lo scorso 15 aprile, nel corso di un evento organizzato a Milano dalla stessa HPE. Nel corso dei lavori, Claudio Bassoli, presidente e amministratore delegato di HPE Italia, ha sottolineato come nel digitale – e in particolare nell’AI – nessun attore sia in grado di fornire da solo una soluzione completa e autosufficiente. Da qui l’idea di avviare un progetto che favorisca la collaborazione tra soggetti diversi, per unire le migliori tecnologie e competenze italiane e aiutare le imprese a trasformare il potenziale dell’AI in valore tangibile.
Fabbrica ItalIA, un modello industriale per l’AI
Il concetto di “fabbrica” non è solo evocativo. Il progetto si fonda sull’idea di replicare una logica industriale, portando sul mercato componenti – infrastrutture, competenze, soluzioni – che possano essere modulati e combinati a seconda delle esigenze settoriali e aziendali. HPE mette a disposizione un’infrastruttura completa che include server ottimizzati per l’AI, sistemi di storage, piattaforme dati, automazione, raffreddamento avanzato, oltre a opzioni flessibili per la collocazione delle risorse: on-premise, in edge o in colocation.
Nello sviluppo di questo progetto, una particolare attenzione è stata riservata alla specializzazione per industry – dal finance alla sanità, dall’energy al retail – e al coinvolgimento di service provider italiani, ritenuti strategici per garantire prossimità, affidabilità e sostenibilità delle soluzioni. L’iniziativa si propone di analizzare le esigenze delle singole filiere e di creare un’offerta flessibile e aderente ai bisogni reali del mercato.
Ecosistema e competenze: la chiave dell’adozione
C’è un ulteriore punto da sottolineare: HPE non vuole limitare Fabbrica ItalIA alla sola componente tecnologica. Il progetto intende affrontare le principali barriere che oggi ostacolano l’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale: mancanza di competenze, infrastrutture non pronte, approcci troppo generici o poco aderenti ai bisogni di business.
Non è un caso che ancora oggi molte organizzazioni si trovino ancora in una fase preliminare, caratterizzata da lacune strutturali – nella gestione dei dati, nella definizione degli obiettivi, nella scelta delle soluzioni – che rischiano di compromettere i risultati.
L’approccio di Fabbrica ItalIA è quindi orientato alla sperimentazione guidata, con la possibilità per le imprese di testare casi d’uso specifici, supportate da partner qualificati e competenze verticali. A tal fine, l’iniziativa prevede il coinvolgimento attivo di startup innovative, centri di ricerca e università, in una logica di innovazione condivisa.
Servono conoscenza, competenze e creatività. E proprio queste caratteristiche distintive del sistema imprenditoriale italiano possono consentire al Paese di sviluppare soluzioni ad alto valore, migliorare la produttività e rafforzare la competitività sul piano globale.
Un progetto in movimento
Fabbrica ItalIA è un progetto in divenire, pensato per espandersi progressivamente nei diversi territori italiani. La prima tappa si è svolta a Milano lo scorso 15 aprile, con la partecipazione di alcune delle realtà italiane più dinamiche nel campo dell’AI, come Galene.AI, Symboolic, Sorint.tek, BIP xTech, Axyon.Ai. Ma si è trattato solo dell’inizio di un percorso più ampio, che mira a portare l’intelligenza artificiale sempre più vicino alle imprese, pubbliche e private, su tutto il territorio nazionale.