Presente al Forum Ambrosetti a Cernobbio, Claudio Bassoli, Presidente e Amministratore Delegato di HPE Italia, conferma l’impegno della società nello sviluppo di un ecosistema italiano ed europeo per l’intelligenza artificiale. Con il progetto Fabbrica Ital-IA, HPE si propone come primo modello di filiera AI Made in Italy, con l’obiettivo di rafforzare la competitività industriale.
Perché i CEO della tecnologia scelgono Cernobbio
Come del resto dimostra l’ampia copertura che ogni anno l’evento riceve da tutti i media e, ancor di più come dimostra il parterre di partecipanti e relatori, Il Forum Ambrosetti, quest’anno giunto alla sua cinquantunesima edizione, rappresenta uno dei luoghi chiave di confronto tra politica, economia e impresa.
E da quando la digitalizzazione è entrata nelle agende delle realtà di tutti i settori pubblici e privati, non è certo un caso che sempre più top manager del comparto tecnologico siano presenti all’incontro, sia in veste di uditori, sia in veste di relatori, portando il oro contributo al dibattito, soprattutto su temi strategici come il ruolo dell’AI, le sfide della cybersecurity, la transizione energetica e le infrastrutture digitali.
Per i protagonisti di questo settore, Cernobbio è un’occasione per dialogare con i decisori pubblici, ascoltare le richieste, le aspettative e le istanze delle imprese di altri settori di impresa e contribuire a delineare scenari di sviluppo condivisi. Forti dell’assunto ormai accertato che la tecnologia non è più un settore a sé stante, ma una componente trasversale che abilita competitività e resilienza in tutti i mercati.
Fabbrica Ital-IA: l’ecosistema AI Made in Italy
Presente dunque all’incontro che si è svolto dal 5 al 7 settembre scorsi, Hewlett Packard Enterprise ha portato il proprio contributo, scegliendo il Forum Ambrosetti come cornice per spiegare ruolo e finalità di Fabbrica Ital-IA, il progetto lanciato in primavera per costruire la prima filiera europea interamente dedicata all’intelligenza artificiale.
L’iniziativa, di cui abbiamo parlato diffusamente in questo servizio, punta a connettere imprese, centri di ricerca, startup e istituzioni in un ecosistema collaborativo che unisca infrastrutture, competenze e risorse finanziarie. Obiettivo: trasformare la ricerca e l’innovazione in applicazioni concrete per il tessuto produttivo, sostenendo la crescita industriale e rafforzando il posizionamento competitivo del Paese.
Claudio Bassoli, Presidente e Amministratore Delegato di HPE Italia, ha ricordato come l’Italia possa diventare un punto di riferimento nell’AI, trasformando competenze e innovazione in crescita industriale e valore per il Paese, sottolineando come “Con Fabbrica Ital-IA vogliamo contribuire a costruire un ecosistema unico in Europa, capace di unire ricerca, imprese e istituzioni. L’Italia può diventare un punto di riferimento nell’AI, trasformando competenze e innovazione in crescita industriale e valore per il Paese”.
L’AI applicata all’industria: la sfida più urgente
Se l’AI ha già rivoluzionato settori come il digitale e i servizi, la sfida più rilevante dei prossimi anni riguarda la sua applicazione all’industria. Qui entrano in gioco temi complessi: la gestione dei dati, la disponibilità di infrastrutture adeguate, la sicurezza delle soluzioni, l’integrazione con processi produttivi consolidati.
HPE, attraverso Fabbrica Ital-IA, intende offrire un approccio modulare che metta a disposizione server ottimizzati per l’AI, sistemi di storage, piattaforme dati e servizi di supporto all’implementazione. Un modello pensato per adattarsi alle specificità dei diversi comparti industriali – dall’automotive all’energia, dalla manifattura alla sanità – e capace di valorizzare le competenze italiane in una logica europea.
HPE, fabbrica Ital-IA: Autonomia strategica e ruolo dell’Europa
Va detto che il dibattito sull’intelligenza artificiale non riguarda solo le singole aziende o i singoli Paesi, ma tocca la capacità dell’Europa di affermare una propria autonomia tecnologica. La “sovranità digitale” è ormai un tema centrale nelle agende politiche, soprattutto in un contesto dominato dai grandi hyperscaler statunitensi e cinesi.
Progetti come Fabbrica Ital-IA si inseriscono in questa traiettoria, e l’idea portata sul palco a Cernobbio è che l’Italia possa essere parte attiva nella costruzione di una filiera europea dell’AI radicata nei territori, indipendente nelle infrastrutture e competitiva sul piano globale.