Una campagna di Elmec e CybergON per colmare il gap di competenze e conoscenze sul cloud, i rischi e benefici. Tutti i dettagli in una esclusiva anteprima multimediale e in una preziosa infografica/report costruita in collaborazione con Statista.

Mediamente le aziende italiane si affidano a circa cinque provider cloud diversi.

Si parla di un giro di affari di 4.5 miliardi di euro e di una crescita, totale, del più 18 per cento in un anno.

Quando si parla di cloud, di certo oggi le aziende italiane hanno maggiore consapevolezza su cosa può portare la nuvola, non solo in termini di accesso ai contenuti ma anche in quanto a costi, misure di sicurezza e facilitazione del lavoro ibrido. 

Il paradigma insomma è maturo, tremendamente utile per guidare le imprese in questa fase di straordinaria accelerazione digitale ma, anche, sempre più complesso da capire, gestire, proteggere…

Lo dice il mercato, lo dicono i numeri, spaventosi, delle ultime rilevazioni Clusit (l’associazione sulla di sicurezza informatica più importante in Italia). Il 2022 è stato l’anno peggiore di sempre in tema di cyber attacchi che hanno sfruttato proprio le complessità nella gestione degli ambienti multicloud. Su cento attacchi ransomware oltre l’80 per cento ha avuto un impatto critico sulle organizzazioni nel mirino… 

Grandi poteri insomma, sconfinate responsabilità che, nella accelerazione di cui sopra, non sempre è facile capire, comprendere, manipolare.

Tutta una serie di implicazioni che Elmec conosce bene, tanto da arrivare a gestire la complessità del cloud, ponendosi come advisor, partner di prossimità per ogni forma e dimensione di impresa. 

Un ruolo, uno scenario complesso da cui è nata l’idea e la partica, in collaborazione con la sua divisione CybergON, della compagna “Il cloud che vorrei”. Un progetto fortemente voluto da Elmec per capire dove sta andando la trasformazione digitale delle imprese italiane e, soprattutto, come migliorare l’approccio alla tecnologia a partire da una corretta gestione dei dati, manco a dirlo, in cloud… 

Interviste, survey, dati esclusivi. Ne è scaturito un report/infografica costruito in collaborazione con Statista. Un lavoro che oggi è anche una bussola di straordinario valore, per tutti.

[Scopri qui il report esclusivo “Il cloud che vorrei”, scopri regole da seguire ed errori da evitare assolutamente nella gestione del tuo ambiente cloud]

Il cloud che vorrei, qualche anticipazione

Un progetto che sta raccogliendo attenzione e consensi, un progetto di cui abbiamo parlato in esclusiva con uno dei manager che ne hanno guidato lo sviluppo. 

“Una delle evidenze emerse è l’antitesi tra il cloud journey con un approccio conservativo dei clienti” spiega Mirko Solimena, Pre-Sales Director di Elmec. “Non possiamo certo beneficiare del cloud senza intaccare processi e abitudini radicate che, per forza di cose, devono cambiare. Parlando di cloud, dobbiamo quindi rivolgerci di più al cosa piuttosto che al come, per capire, alla base, cosa serve davvero alle organizzazioni, andando oltre il trend di adottare il cloud fine a sé stesso”. 

Elmec individua un gap molto presente in Italia, quando si monitora il cloud. “La visibilità end-to-end è decisamente molto complessa. E quindi bisogna avere un occhio particolare al tema della sicurezza. La security ingloba un panorama molto ampio, che va oltre la dotazione di una piattaforma di sicurezza o di un SoC. Quello che oggi è il panorama vede invece ampliare l’offerta di servizi, dall’identity management alla data loss prevention e autenticazione forte. Per questo, dalla tecnologia si arriva a dover governare tanti aspetti, che sono tecnologici e culturali”.

Come ricorda Solimena, le aziende che si muovono nella direzione dell’eterogeneità dei provider, mentre vanno verso il cloud, rischiano qualcosa. “Logiche di funzionamento diverse e processi complicati possono portare le unità aziendali a non poter parlare tra di loro. L’errore più grosso è quindi avere il medesimo approccio per tutto il panorama ibrido oggi presente. C’è invece bisogno di analizzare il contesto, scegliere con logica le soluzioni per ottimizzare i processi”. C’è ovviamente una parte economica da dover soddisfare. L’equilibrio tra valore e costi è sempre l’ago della bilancia che tutte le aziende ricercano ma è evidente che, di questi tempi, l’efficienza economica può lasciare il passo alla qualità del servizio. “L’impatto economico si riduce nel momento in cui si pongono le basi per il business del futuro. Cambiando modo di pensare si riesce a cogliere il beneficio più grande del cloud, l’abbandonare i limiti”.

Il cloud che vorrei, la strada di Elmec e CybergON 

In un simile scenario che cosa rende unico, diverso e riconoscibile l’approccio al cloud da parte del “binomio” Elmec + CybergON? «mettiamo al servizio dei nostri clienti cinquant’anni di storia e competenze in ambito informatico. Se dovessi fare un paragone: se l’ambiente IT fosse un’automobile, Elmec può contare sia su meccanici esperti che sui piloti, un ecosistema completo e funzionale alle esigenze di qualsiasi organizzazione».

[Scopri qui il report esclusivo “Il cloud che vorrei”, scopri regole da seguire ed errori da evitare assolutamente nella gestione del tuo ambiente cloud]

“Il cloud che vorrei”, le regole della nuvola sicura e utile. La guida definitiva ultima modifica: 2023-06-20T11:22:06+02:00 da Antonino Caffo

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