Si parla sempre di più del fatto che il futuro del software sia indirizzato verso il modello a servizio, per l’intrinseca capacità di offrire molti vantaggi sia agli sviluppatori (ISV) che agli utenti finali, le aziende di piccole, medie e grandi dimensioni che possono alleggerire drasticamente l’impegno IT dedicato alle infrastrutture hardware / software, pianificando in maniera molto più puntuale, scalabile ed efficiente i propri investimenti e il proprio percorso di innovazione.

Se rivolgessimo la nostra attenzione ai servizi che le principali piattaforme cloud, come Oracle Cloud Infrastructure (OCI) sono attualmente in grado di offrire agli ISV, non ritroveremmo soltanto tutti i vantaggi intrinseci della nuvola, di cui abbiamo molte volte parlato, ma anche una serie di win-win situation tra lo sviluppo di applicazioni SaaS e quello delle tradizionali versioni desktop, installate su ogni singola macchina.

Grazie ai servizi di OCI, i fornitori di SaaS possono inoltre garantire accordi sul livello di servizio (SLA) basate sulle performance e sul tempo di funzionamento dei vari servizi utilizzati, in modo da garantire la più totale trasparenza nei confronti dei loro clienti.

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La user experience del software a servizio

Per le aziende che si rivolgono al software in cloud il principale driver di cambiamento è spesso definito dal fatto di rendersi indipendenti dall’acquisto di hardware e software, oltre che dalla loro installazione, per non parlare di tutti gli aggiornamenti da effettuare “manualmente” sulle singole macchine / server cui i dipendenti accedono quotidianamente. La straordinaria semplicità d’uso del software in cloud è dunque alla base del progressivo successo del SaaS, che nel giro di pochi anni è previsto quale modello prevalente nell’ambito del mercato del software.

A livello di user experience il SaaS si distingue per una serie di caratteristiche essenziali:

  • Interfaccia web based: per accedere all’interfaccia principale del software è sufficiente un accesso da qualsiasi pagina web, dove l’utente ritrova in maniera trasparente sempre la versione più aggiornata dell’applicativo.
  • Accesso multidevice: al browser si può accedere da qualsiasi dispositivo, computer o mobile, sia tramite web browser che tramite l’eventuale local app per desktop e mobile. In ogni caso, la sincronizzazione dei dati è sempre garantita sul data center in cloud, per cui non vi sono problemi di coerenza tra i file di lavoro. Questa logica agevola di gran lunga gli ambienti di lavoro collaborativi.
  • Gestione utente con architettura multi-tenant: tutti gli utenti possono accedere ad un’applicazione centralizzata, capace di riconoscerli e concedere loro gli strumenti e le policy che sono state loro assegnate per svolgere le loro mansioni. L’approccio multi-tenant consente di personalizzare nei minimi dettagli la gestione degli utenti, anche quando si utilizza una app installata in locale, cui si accede sempre grazie ad una autorizzazione in cloud.

SaaS versus On Premise: una partita dal risultato scontato

Abbiamo visto come nel caso del software interno, l’azienda cliente debba farsi carico di tutto, mentre nel caso del SaaS tutto ciò che è necessario all’utilizzo del software è garantito dall’ISV che lo fornisce. Questo è possibile grazie ai servizi che le piattaforme cloud come Oracle Cloud Insfrastructure (OCI) offrono agli sviluppatori per automatizzare le fasi della creazione e della pubblicazione del SaaS, oltre ad un’architettura solida ed affidabile per garantire ai loro clienti performance e affidabilità senza compromessi, grazie ad enormi investimenti sull’infrastruttura di base e all’esperienza nella gestione delle migliaia di software attivi sulla piattaforma.

Per focalizzare al meglio sia i vantaggi offerti da una piattaforma cloud per gli ISV, che dal SaaS ai clienti, vediamo una sintesi delle caratteristiche che il SaaS stesso garantisce per migliorare l’esperienza di chi proviene dalla tradizionale gestione client/server del software installato a pacchetti.

  • Costi iniziali: nei processi tradizionali il software veniva valutato e acquistato, prima di essere installato dal reparto IT aziendale, mentre il SaaS garantisce un accesso immediato, assolutamente pronto all’uso, giusto il tempo di effettuare una registrazione online e scegliere le condizioni iniziali del servizio, basato in genere su un costo periodico per ogni utente iscritto. Tutto il resto è assolutamente a carico del vendor. Un ISV che si avvale dell’economia di scala di una piattaforma leader come OCI può garantire un SaaS difficilmente eguagliabile in termini di rapporto costo / efficienza per utente. Questo modello consente inoltre di modulare delle tariffe ottimali sia per le grandi aziende che per le PMI, in previsione del loro minor utilizzo di risorse in cloud.
  • Impegno del reparto IT: nel caso di un software interno, il reparto IT deve occuparsi di gestire e mantenere l’operatività in efficienza su tutti i sistemi, mentre nel caso del SaaS questo compito è assolto dal vendor. Ne consegue che il reparto IT dell’azienda può essere ridimensionato, a vantaggio della riduzione dei costi generali, o dedicato a funzioni strategicamente più utili per le sorti innovative ed economiche dell’azienda stessa.
  • Configurazione iniziale, manutenzione e aggiornamento del software: Il SaaS riduce al tempo di una registrazione online e di un login su una pagina web un percorso che in locale prevede un lungo e laborioso programma di installazione e manutenzione, ogni talvolta si rileva un nuovo update. In questo caso occorre fare le dovute valutazioni. La modalità rolling, tipica del SaaS, mette a disposizione di tutti gli utenti la versione più aggiornata, ma nel caso di sistemi votati alla produzione, in cui tutto deve funzionare correttamente anche in termini di retrocompatibilità e supporto alle integrazioni di terze parti, ciò rappresenta una costante incognita.
    Per certe tipologie di software, come la mail, le applicazioni office, la gestione di fatture elettroniche o i vari CRM in genere non ci sono grossi problemi, anche nell’integrazione di database legacy, mentre per applicazioni più orientate alla multimedialità si rende necessaria una maggior prudenza. Il reparto IT e gli esperti nell’utilizzo dei software devono quindi valutare molto bene la qualità di un SaaS per capire la sua rispondenza alle esigenze di un dato segmento dell’azienda. Per gli ISV la scelta di sviluppare su una piattaforma PaaS completa come OCI consente di testare il software in maniera molto approfondita su varie macchine virtuali, prima di rilasciare le versioni pubbliche. Ciò evita la deprecabile situazione in cui si rende il cliente un beta tester delle nuove release.
  • Scalabilità: si tratta di un aspetto molto rilevante dei servizi in cloud, sia dal punto di vista del controllo dei costi che dell’innovazione. Mentre un sistema on premise comporta la disponibilità interna delle risorse hardware / software necessarie, il cloud consente di abilitare nuovi account con un semplice click sul pannello di controllo. Entrano nuove figure in azienda? È sufficiente abilitare nuovi utenti sul SaaS e questi saranno immediatamente operativi. Si paga soltanto ciò di cui si necessita. Questo tipo di soluzione, se correttamente implementata, può generare soltanto vantaggi, ma è importante, soprattutto per le piccole aziende, valutare bene il break even per i software che si intende utilizzare. Alcune tipologie di SaaS presentano un costo per utente particolarmente elevato.
    Se inizialmente la rinuncia all’investimento nell’infrastruttura interna può apparire vantaggiosa, sul medio e lungo termine non è detto che lo sia, e si rischia nel frattempo un lock-in generato da un’implementazione profonda, anche dal punto di vista della formazione interna, da cui diventa complicato cercare alternative. Da questo punto di vista gli ISV devono cercare di comprendere al meglio la disponibilità a spendere del loro target in modo da modulare un’offerta commerciale per il SaaS flessibile, capace di garantire modalità “lite” che, al costo della rinuncia di determinate feature, offra costi accessibili. Questa soluzione può sfruttare l’appeal di un prezzo conveniente per incentivare anche nuovi clienti, che altrimenti ben difficilmente avrebbero preso in considerazione il passaggio ad un modello SaaS, se non a fronte di una cessazione del supporto on premise.
  • System Integration: le applicazioni SaaS, cloud native per natura, garantiscono quasi sempre API in grado di garantire l’integrazione con i sistemi aziendali esistenti. In questo contesto gli ISV trovano in una piattaforma cloud come OCI vari ambienti di sviluppo predisposti per automatizzare il più possibile questo genere di applicazioni, senza dimenticare il fondamentale ruolo esercitato dalle app mobile, ulteriore facilitatore di interfaccia per essere operativi in qualsiasi contesto.
  • Sicurezza: Il discorso relativo alla sicurezza e, più in generale, al trattamento dei dati è diventato un fattore sempre più decisivo per le aziende. Nel caso del software interno, tutto l’onere di proteggere i dati, di proteggere dalle possibili intrusioni e il rispetto delle normative GDPR è demandato all’IT dell’azienda.
    In cloud
    è necessario fare una serie di valutazioni, a partire dal fatto che una determinata tipologia di dati sia o meno allocabile su un data center esterno. In tal caso, un SaaS può costituire una soluzione ottimale per avvalersi della sicurezza di una infrastruttura cloud nella conservazione dei dati e nella protezione dalle minacce provenienti dalla rete.
    Nel caso in cui i dati, per normativa o accordi con il cliente, non fossero allocabili in cloud, vi sono applicazioni SaaS capaci di accedere e gestire un database in locale.
    Il GDPR è una delle introduzioni recenti più gravose da gestire dalle aziende, e gli ISV devono consentire tutte le condizioni previste da una normativa stringente sia per quanto riguarda l’acquisizione, che la conservazione e il trattamento. Il trattamento è riservato alla policy aziendali, il SaaS offre considerevoli vantaggi dal punto di vista della conservazione, in quanto il provider cloud su cui si appoggia, come nel caso di OCI, implementa nativamente tutte le condizioni per rispettare i disposti normativi, ed evitare pesanti sanzioni.
    Se la conservazione avviene in locale, non ci sono problemi nel caso in cui ci si approcci correttamente, ma ciò ha mediamente costi superiori, proprio perché le condizioni andrebbero create ad hoc, spesso ricorrendo a costose consulenze esterne. Non esiste una formula magica ed è necessario procedere con una valutazione molto attenta, caso per caso, per identificare e risolvere lo scenario di ogni azienda, ma le condizioni di sicurezza garantite da un SaaS, grazie alla piattaforma cloud su cui si appoggiano, sono mediamente molto affidabili.

Dal punto di vista della gestione dei database, Oracle rappresenta da sempre una garanzia assoluta e il suo know how appare evidente anche negli strumenti messi a disposizione da OCI per gli ISV e le loro applicazioni SaaS.

Per provare direttamente i vantaggi che Oracle Cloud Infrastructure può garantire agli ISV nello sviluppo e nella distribuzione dei loro SaaS è possibile trovare riferimenti, strumenti e approfondimenti completi qui.

Gli ISV verso il modello a servizio (SaaS): il cloud è la soluzione vincente? ultima modifica: 2021-04-20T11:34:52+02:00 da Francesco La Trofa

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