Kyndryl racconta, in esclusiva, DNA e obiettivi della serie di accordi strategici stretti con alcuni dei più importanti nomi del mercato ICT e cloud mondiale. Un’intervista multimediale con Roberto Zardinoni, Sales & Transformation and Alliance leader di Kyndryl Italia.

«Guido l’unità delle vendite, il business delle alleanze e supporto la trasformazione di Kyndryl in Italia, che mi piace ricordare è un’azienda nata pochi mesi fa… esattamente il 4 novembre del 2021. Devo dire che questa è la parte più entusiasmante. Creare un nuovo brand, una startup che è un po’ sui generis: ha 90.000 dipendenti nel mondo, 4.000 clienti a livello globale e più di 250 in Italia. Ma c’è di più, parliamo di un’azienda che mette i clienti e le persone al centro, attribuendo loro un grande valore: partecipare alla costruzione di un’azienda indipendente, che favorisce una cultura e un sistema di valori basati sul talento».

Andando proprio al fulcro di questa nostra conversazione, hai detto bene… Kyndryl è una società con un importante DNA e struttura, ma relativamente nuova. Però una cosa chiara fin da subito è stata che per voi le alleanze sono driver fondamentali di crescita: perché?

«Prima eravamo parte di una grande azienda, IBM, però eravamo un’unità a supporto delle tecnologie di questa azienda. Ora di fatto ci posizioniamo come un brand a sé, come un “trusted partner” che vuole accompagnare i clienti nella loro trasformazione digitale. Questo vuol dire che abbiamo un’opportunità molto più ampia di prima. Di fatto oggi abbiamo maggiore libertà di movimento, di scelta, quella che chiamiamo “Freedom of Choice”. Questo ci permette di supportare meglio e in maniera più ampia il cliente nella sua trasformazione. In questo senso la collaborazione attivata con i maggiori player di mercato può giocare un ruolo decisivo: di fronte a questa straordinaria accelerazione digitale essere un advisor ad alto valore aggiunto ci permette di offrire ai clienti le soluzioni più adatte al mercato e ai loro obiettivi».

In cosa pensi che Kyndryl possa essere così rilevante e importante per questi partner e per le aziende clienti?

«Noi siamo un’azienda che, seppur giovane, da sempre ha fatto della gestione della complessità delle infrastrutture il suo core business. Non solo, le competenze sono il nostro core value. Abbiamo relazioni di lunga durata e mutua fiducia con i clienti, con alcuni dei clienti abbiamo relazioni decennali. Gestiamo le infrastrutture critiche di moltissime realtà e anche questo ci ha permesso di collezionare competenze tecnologiche approfondite, sviluppare conoscenze, skill, un patrimonio mai così prezioso. Penso che questi siano tutti elementi importanti, decisivi per chi ogni giorno si confronta sul mercato con sfide importanti e vitali per il proprio lavoro e la propria azienda».

Andando proprio nel dettaglio delle partnership su cui avete impostato il vostro sviluppo e che avete annunciato in questi mesi… si parla dei più grandi cloud hyperscaler, di grandi nomi del mercato IT… ci spieghi nel dettaglio da dove deriva il valore, concreto, di simili collaborazioni?

« Negli ultimi 12 mesi abbiamo firmato più di 30 partnership con importanti player del mercato IT. Queste nascono a livello globale, mettendo al centro un paio di elementi comuni: la capacità di accelerare la trasformazione digitale dei clienti e l’abilità di portare vera innovazione dove serve e come serve. Con molti partner a livello globale, primi fra tutti gli hyperscaler a cui facevi riferimento, abbiamo disegnato progetti importanti come lab congiunti, innovation center, Academy, University per lo sviluppo di competenze verticali: mettiamo insomma le migliori tecnologie all’interno dei nostri servizi. Poi a livello locale cerchiamo di lavorare in maniera sinergica e complementare, realizzando programmi e iniziative comuni, che mettano il cliente al centro. Quindi, a livello Global una partnership che è di livello industriale, a livello più locale parliamo invece di qualcosa che mette il cliente al centro» 

Quali sono le aree più importanti di collaborazione… dove vi incrociate meglio?

«Noi siamo organizzati per sei settori di offerta: la parte cloud che riguarda la trasformazione digitale di infrastrutture basate sull’adozione di cloud pubblico e tramite scenari ibridi; la parte core enterprise, che vuol dire focus sul mainframe perché i clienti richiedono affidabilità e sicurezza; la parte application data and AI, quindi sistemi informativi che sono focalizzati sul miglioramento delle performance del business con piattaforme applicative basate anche sull’utilizzo di intelligenza artificiale; digital workplace, che combina servizi e tecnologie focalizzati su una user experience di valore per i dipendenti dell’azienda ovunque essi siano; security and resiliency, che vuol dire una vitale sicurezza delle infrastrutture IT e la protezione dei dati e infine la parte di network edge, che riguarda non solo la connettività ma anche mondi più evoluti come l’IoT. 

Le partnership attraversano tutte queste sei aree ma il cloud, soprattutto in relazione alle partnership con i tre hyperscaler (AWS, Microsoft e Google) e la parte di cyber security sono centrali per il nostro business. Cloud e sicurezza, non a caso, sono le aree in cui abbiamo il maggior numero di collaborazioni in questo momento. 

Abbiamo anche un’altra area di offerta che si affianca a tutte le sei appena menzionate. Si tratta della Kyndryl Consult, la nostra unità dedicata ai servizi consulenziali e di progettualità implementative».

Ci fai, se puoi, un esempio di integrazione e di incrocio tra le vostre capacità, le vostre competenze, le vostre storie e quelle dei vostri partner?

«Provo a citarne un paio: uno riguarda la modernizzazione del mainframe e l’altro l’ambito cloud, che ovviamente ha moltissime declinazioni.  

Kyndryl è sicuramente un player di riferimento del mondo mainframe, di fatto gestisce ancora tantissime delle infrastrutture critiche. Viste le nostre radici passate, l’esperienza, la nostra eredità e le competenze… parliamo di un’area fondamentale. Qui la nostra abilità di accompagnare il cliente nella soluzione di modernizzazione di questa tecnologia, anche quando questi ambienti migrano verso il cloud, è uno dei nostri plus. In un simile scenario, insieme a uno degli hyperscaler più importanti (cito Microsoft) abbiamo sviluppato una soluzione che permette di utilizzare in modo efficace i dati del cliente anche nel mondo cloud, quindi portando velocità, innovazione e trasformazione. L’altro caso concreto è un caso cliente dell’area Travel & Transportation, leader nel suo settore, con cui abbiamo una relazione di lunga durata e con cui abbiamo avviato un processo di trasformazione digitale. Abbiamo selezionato una soluzione più idonea per lui non solo con un partner, ma con alcuni partner: la sfida è stata la complessità di dover garantire la continuità durante il processo di trasformazione. Grazie alla conoscenza dell’ambiente e del cliente, abbiamo lavorato con più partner proprio per garantire un progetto che rispettasse tempi, costi e, ci tengo a ribadirlo, in particolare tutti i requisiti di sicurezza a cui il cliente era abituato, quindi una combinazione di grande sinergia sempre mettendo il cliente e le competenze al centro».

Stiamo parlando di un’accelerazione molto forte a livello di tecnologia, di collaborazione, di innovazione che prevede inevitabilmente lo sviluppo di nuove competenze, nuove abilità, nuove capacità: voi come vi state attrezzando in questo senso?

«Kyndryl è un “people business”, che eroga servizi: il nostro capitale principale sono le persone con le loro competenze. Quindi, volendo puntare sull’innovazione, siamo molto attenti a capire e a cercare di intercettare e captare quali sono le skill che richiede il mercato. Disegniamo dei programmi per poterli acquisire velocemente, per poi ovviamente poter essere più competitivi. Stiamo investendo veramente molto nelle persone per dare loro opportunità di certificazione su competenze strategiche per il mercato, proponendo percorsi di crescita strutturali e differenzianti e per questo abbiamo assunto più di 500 persone lo scorso anno. Pensa quindi anche allo sforzo di dover formare queste persone: quando siamo partiti, 14 mesi fa, nell’ambito cloud avevamo veramente poche certificazioni, qualche decina; oggi, a distanza di 15 mesi, ne contiamo oltre 450 sui tre hyperscaler di riferimento. Quindi, pensa alla quantità di ore e giornate investite per formare le persone. È un investimento importante per i nostri partner e per i clienti, ma in particolare per le nostre persone».

E adesso… dove vuole andare Kyndryl?

«Ti dico cosa mi piacerebbe che le persone che ci hanno seguito si portassero a casa: che Kyndryl è un’azienda nuova, nata da poco, ma che ha delle radici molto solide. Kyndryl vuole essere veloce, snella e si sta trasformando velocemente. In 15 mesi si è affermata come brand autonomo con molti punti di forza. Vogliamo diventare un partner di fiducia che possa aiutare i clienti ad affrontare le sfide della trasformazione digitale… il tutto mettendo le persone al centro». 

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Kyndryl e la forza delle alleanze come driver di crescita «Così la Freedom of Choice ci avvicina ai clienti» ultima modifica: 2023-03-08T14:30:00+01:00 da Marco Lorusso

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