La migrazione in cloud è un tema caldo più che mai. Secondo i dati di Allied Market Research, da qui fino al 2027 è prevista una crescita media annua del mercato (CAGR) del 24,8% dei servizi di migrazione in cloud.

Se ci pensiamo un attimo, si tratta di un valore altissimo. In pratica il mercato delle soluzioni per la migrazione in cloud incrementa di un terzo ogni anno. Le aziende hanno compreso i benefici del passare la propria infrastruttura It in cloud e, di conseguenza, i vendor It non perdono l’occasione.

Ma cosa significa realmente “migrazione in cloud”? Quali sono le competenze necessarie e i processi più comuni di un progetto del genere? Innanzitutto, specifichiamo che è difficile che un’azienda cliente sia in grado di fare tutto da sola.

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Migrazione in cloud

Migrazione in cloud, meglio con un partner It

Per un progetto così complesso l’aiuto di un partner è determinante. Sono necessarie forti competenze consulenziali, sulle piattaforme cloud e di sviluppo. Un progetto di migrazione in cloud, infatti, richiede spesso la necessità di (ri)costruire codice e applicazioni specifiche. L’obiettivo non è di trasferire tout court l’infrastruttura applicativa originaria in una piattaforma distribuita ma, piuttosto, di ricrearla in maniera più funzionale e ottimizzata.

Per questo si procede con un modello base che sappia adattarsi alle specifiche esigenze delle aziende clienti. Ognuna di esse ha una propria storia, una propria infrastruttura It, i propri servizi applicativi. La fase iniziale del progetto, dunque, richiede un assessment puntuale sull’infrastruttura e sugli obiettivi di business.

Una volta delineato il progetto, si organizza il flusso operativo che dipende dalla struttura presente. Generalmente possiamo trovarci di fronte a tre scenari che abbiamo raccontato molto bene qui

Cloud Migration per ISV e IT: come iniziare e le strategie per essere davvero innovativi

Nei casi in cui si debba mettere pesantemente le mani sul codice applicativo, che sono la maggioranza, è meglio affidarsi a una piattaforma di rigenerazione del codice ottimale per l’ambiente cloud piuttosto che rimettersi a riscrivere tutto. Entra in gioco, quindi, un ambiente di sviluppo e migrazione applicativa, come Oracle Cloud Migration, a uso e consumo degli sviluppatori.

Il ruolo determinante degli sviluppatori

Gli ISV (scopri qui il loro ruolo fondamentale oggi) diventano così partner fondamentali per un progetto di migrazione in cloud. Sono loro che utilizzeranno la piattaforma per la migrazione e ne sfrutteranno i container e i microservizi secondo un approccio DevOps. Il vantaggio dell’utilizzo di una piattaforma di questo tipo è presto detto. In primo luogo, si hanno a disposizione strumenti di automazione delle componenti fondamentali. Allo stesso tempo, si può contare su strumenti, knowledge base, librerie e best practices che contribuiscono a fare le scelte migliori.

Tutto ciò permette di risparmiare tempo e di ottimizzare il risultato, con la garanzia di essere totalmente “cloud compliant”. In particolare, Oracle Cloud Infrastructure offre agli ISV e agli sviluppatori aziendali una serie di servizi molto utili.

Si tratta di servizi che agevolano il trasferimento delle applicazioni in cloud, gestiscono i carichi di lavoro massicci, archiviano lo storage in sicurezza e garantiscono tutte le fasi di testing, sviluppo e rollout.

Il tutto in modalità “serverless”, ovvero rilasciando applicazioni cloud native sviluppate e gestite indipendentemente dalle caratteristiche dell’architettura hardware su cui operano.

I webinar di Oracle per saperne di più

Oracle coglie il trend di mercato della migrazione in cloud con una serie di webinar all’interno del progetto Oracle Reference Architecture (#DevRev). Durante gli incontri gli esperti Oracle mostreranno alcune delle architetture sviluppate per i propri clienti. Si tratta di progetti realizzati su Oracle Cloud Infrastructure, il set di servizi cloud complementari per migrare facilmente e velocemente in ambienti cloud pubblici, ibridi o multicloud.

Il ciclo di quattro webinar Oracle è iniziato il 1° aprile con un evento record dedicato a Sviluppare Applicazioni Serverless con Oracle Functions insieme ad Andrea di Placido, Senior Cloud Architect di Oracle e Ivan Benegiano, Cloud Architect di Oracle.

Si prosegue domani 8 aprile (Oracle Database in contesti cloud native e DevOps), il 22 aprile il terzo tutorial Enterprise Data Platform – un modello Credit Scoring e, infine, il ciclo si concluderà il 6 maggio con il webinar Come migrare i workload on-premise VMWare e Database Oracle su Oracle Cloud Infrastructure.

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Migrazione in cloud: è più facile con gli strumenti e gli skill giusti ultima modifica: 2021-04-07T15:00:11+02:00 da Valerio Mariani

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