Oracle CloudWorld 2022, Las Vegas ha da poche ore chiuso i battenti ma l’eco della parole di Larry Ellison, co-fondatore e CTO della multinazionale, si fa sentire in tutto il mondo e si traduce in una serie di annunci destinati a lasciare il segno sul mercato, a qualsiasi latitudine. Al centro, nel cuore del tutto c’è la nuova vita del cloud, più solido, concreto, vicino al territorio per motivi di latenza, sovranità tecnologica, sicurezza e anche per questioni normative, vedi il GDPR e la gestione dei dati soprattutto nel Vecchio Continente.

«Le nuvole dovrebbero essere interconnesse. Occorre essere liberi di combinare e abbinare servizi da più cloud. I clienti devo essere liberi di scegliere il servizio che meglio soddisfa le loro esigenze».

Eccole le parole e i pensieri di Larry Ellison. Pensieri e parole che si sono tradotti, come detto, nel consueto fiume in piena di annunci: nuove applicazioni, rilancio sul mondo health care e, soprattutto, una forte accelerazione in direzione del cloud distribuito. 
Per commentare un simile cambio di passo il management italiano è sceso in campo con un evento dedicato. 

Nel corso dell’incontro, tra le tante cose, particolare attenzione è stata prestata proprio al lancio di più opzioni cloud per dare ai clienti maggiore flessibilità in ambienti pubblici, multicloud, ibridi e dedicati.

Oracle CloudWorld, il cloud distribuito per dare più libertà ai clienti

Nel corso delle intense gionate di Las Vegas, come detto, Oracle ha annunciato nuove soluzioni di cloud distribuito, nate per soddisfare le diverse esigenze dei clienti e la crescente domanda di risorse Oracle Cloud Infrastructure (OCI). Tra le nuove opzioni, Oracle Alloy e Oracle MySQL HeatWave per Microsoft Azure; l’azienda ha anche annunciato l’intenzione di aprire nuove cloud region pubbliche: in USA, a Chicago, in Serbia e in Messico. 

«Il cloud distribuito di OCI – spiegano dalla società – offre ai clienti la flessibilità necessaria per accedere ai servizi cloud da qualsiasi luogo, sfruttando ambienti pubblici, multicloud, cloud ibrido e ambienti dedicati». 

Una serie di annunci che segue la montante richiesta di flessibilità nelle implementazioni cloud dei clienti. Una richiesta che sta aumentando a causa di diversi fattori, tra cui la necessità di disporre di connessioni a bassa latenza in infrastrutture collocate in specifici luoghi e le normative per la gestione dei dati sensibili. Ad esempio, i clienti hanno sempre più spesso bisogno di eseguire i propri carichi di lavoro in ubicazioni specifiche e nel cloud di loro scelta; vogliono sfruttare le innovazioni e i vantaggi economici del cloud, ma soltanto ora, grazie all’opzione del cloud distribuito, si fidano a trasferire alcuni dati e applicazioni che ritenevano troppo sensibili per il cloud pubblico.

«Le organizzazioni vogliono spostare i propri carichi di lavoro sul cloud, ma spesso devono affrontare diversi ostacoli – ha spiegato Andrea Sinopoli, VP Cloud Technology Country Leader Oracle Italia commentando gli annunci appena arrivati –. Tra le sfide da affrontare ci sono fattori importanti: sicurezza, governance, necessità di rispettare linee guida rigorose per la protezione dei dati in settori altamente regolamentati, e all’interno dei confini nazionali. Con il cloud distribuito di OCI, possiamo offrire ai nostri clienti la flessibilità di cui hanno bisogno per distribuire i servizi cloud ovunque scelgano; in ultima analisi, stiamo cambiando il loro modo di pensare al cloud».

Oracle Alloy, «così i partner diventano provider cloud a tutti gli effetti»

Particolarmente interessante in ottica di ecosistema il lancio di Oracle Alloy. Una nuova piattaforma di infrastruttura cloud che consente a service provider, system integrator, ISV (fornitori indipendenti di software, independent software vendor) e ad altre organizzazioni come istituti finanziari od operatori di telecomunicazioni, di diventare cloud provider e di distribuire nuovi servizi cloud ai loro clienti. 

Con Oracle Alloy queste organizzazioni possono offrire un set completo di servizi cloud, brandizzare e personalizzare l’esperienza, e offrire servizi e applicazioni a valore aggiunto per soddisfare le esigenze specifiche dei loro mercati e settori verticali. Queste organizzazioni possono anche utilizzare Alloy in modo indipendente nei propri datacenter e avere il pieno controllo delle operazioni per soddisfare i loro requisiti normativi specifici.

OCI Dedicated Region permette invece di eseguire la gamma completa dei servizi cloud gestiti di Oracle nei datacenter dei clienti, sotto forma di cloud indipendente e dedicato, con hardware e software integrati gestiti da OCI. 

Oracle CloudWorld 2022 «Così acceleriamo la rivoluzione del cloud distribuito. L’ecosistema sarà decisivo» ultima modifica: 2022-10-24T23:19:54+02:00 da Marco Lorusso

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