Smart Working sicuro: l’esempio di Exclusive Networks & WatchGuard.
Terza puntata (ai link la prima e la seconda) di un esclusivo reportage multimediale sviluppato in collaborazione con WatchGuard e un distributore a valore come Exclusive Networks

La massiccia diffusione del remote e dello Smart Working è una delle conseguenze più visibili della pandemia da Covid-19 che ha colpito le nostre società da un anno a questa parte.
Nel giro di pochi giorni ci siamo ritrovati a lavorare da casa con i nostri portatili, accedendo così ad applicazioni e programmi aziendali. Una modalità inevitabile ma che lascia aperti molti interrogativi sulla sicurezza informatica.

Ivan De Tomasi, Country manager di WatchGuard Technologies, racconta “Ci hanno messo in Smart working ma non ci hanno detto come farlo. Farlo in sicurezza è però molto semplice, bastano due step: innanzitutto occorre dotarsi una VPN, che crea un collegamento sicuro con l’headquarter. Inoltre, serve un accesso sicuro al nostro laptop e ai nostri sistemi professionali, per mezzo di un sistema che sia in grado di proteggere la nostra identità”.

Un cambiamento di approccio necessario

Per affrontare in sicurezza il remote working serve anche il giusto approccio culturale, racconta Luca Marinelli, Ceo & General Manager di Exclusive Networks Italia, Grecia, Cipro e Malta.
“È fondamentale trasferire un senso di responsabilità a tutti i dipendenti. Perché in ufficio si lavora con reti più robuste, mentre a casa si lavora inevitabilmente con reti meno corazzate. Ogni dipendente deve capire che può giocare personalmente un ruolo importante nella protezione dei dati. In secondo luogo, servono tecnologie efficaci: il system integrator deve essere in grado di proporre quelle tecnologie che possono rendere sicuro il lavoro da casa, che come abbiamo detto è differente da quello in ufficio. Tra queste ci sono sicuramente quelle di WatchGuard. Terzo, ma non meno importante, servono competenze, che sono la parte fondamentale quando si parla di tecnologie: bisogna sapere come funzionano e come adottarle”.

Il rischio di furto delle credenziali

Eppure, ci sono ancora moltissime aziende che trascurano il tema della cybersecurity: in realtà il problema è conosciuto da tutti ma si fa finta di non vederlo. Chi non ha mai visto un post-it giallo con la password vicino al Pc?
Ricorda De Tomasi: “In Italia, diversamente da altri Paesi, siamo sempre un po’ in ritardo nel recepire certi concetti. Abbiamo lavorato fino a ieri per sensibilizzare le aziende a mettere in sicurezza il perimetro e in parte ci siamo riusciti. Ora come WatchGuard, insieme a distributori a valore come Exclusive Networks, avvieremo opere di sensibilizzazione sul tema, mettendo al primo posto il tema del furto delle credenziali”.
Un tema che è quanto mai attuale, dal momento che tante aziende che erogano servizi on line usano ancora sistemi di autenticazione obsoleti, a uno o due fattori, magari già compromessi. “Spesso gli utenti tendono a tenere la stessa password per più servizi. Ma chi ruba i dati conosce questa prassi e con dei sistemi automatici queste password possono essere recuperate in meno di un’ora. Bisogna perciò stare molto attenti, riconoscere che c’è un problema e lavorare per porvi rimedio. In questo senso WatchGuard è in grado di offrire una tecnologia di autenticazione multifattore”, conclude De Tomasi.

Smart Working sicuro: l’esempio di Exclusive Networks & WatchGuard ultima modifica: 2021-03-30T15:51:51+02:00 da Sara Comi

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