Stop a ChatGPT finché non rispetterà la disciplina privacy c’è “raccolta illecita di dati personali”

Nuovo colpo di scena, dopo l’appello di Musk e di altri 1000 esperti per un “freno sullo sviluppo dell’AI”, sul fronte dell’intelligenza artificiale.

Il Garante per la privacy nelle scorse ore ha infatti disposto, con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma. Tradotto in parole “povere” stop a ChatGPT finché non rispetterà la disciplina privacy. ChatGPT che, per altro, aveva da poco lanciato suo mercato la sua nuova versione (qui tutti i dettagli)

L’Autorità – spiega una nota – ha contestualmente aperto un’istruttoria nei confronti della società “inventata” (inizialmente come no-profit) da Sam Altman e ora guidata da Satya Nadella.

Stop a ChatGPT cosa è successo

Tutto è partito lo scorso 20 marzo quando ChatGPT fu vittaima di un data breach riguardante le conversazioni degli utenti e le informazioni relative al pagamento degli abbonati al servizio a pagamento.

Nel provvedimento, il Garante privacy spiega una nota «rileva la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI, ma soprattutto l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di “addestrare” gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma».

Chat GPT il “problema” dei minori

Ma c’è di più, nonostante – secondo i termini pubblicati da OpenAI – il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni, l’Autorità evidenzia come l’assenza di qualsivoglia filtro per la verifica dell’età degli utenti esponga i minori a risposte assolutamente inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza.

OpenAI, che non ha una sede nell’Unione ma ha designato un rappresentante nello Spazio economico europeo, deve comunicare entro 20 giorni le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto dal Garante, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.

«Sono moltissimi gli utenti che negli ultimi mesi stanno usando questa tecnologia, molti dei quali sono minori, incuriositi dall’intelligenza artificiale e dalla possibilità di creare testi ed immagini con pochi clic. La mancanza di chiarezza, però, ci impone una maggiore cautela, soprattutto nel caso di minori» spiega Antonio Affinita, direttore generale del Moige-Movimento Italiano Genitori, commentando la decisione del Garante per la protezione dei dati personali di bloccare ChatGPT.

Stop a ChatGPT dal garante per la privacy “raccolta illecita di dati personali” ultima modifica: 2023-03-31T18:45:42+02:00 da Marco Lorusso

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