Device as-a-service, ovvero il prodotto come servizio. Un’evoluzione dell’offerta It già nell’aria da qualche anno, che nel 2020 è diventata (quasi) una necessità. Gli apripista nell’It furono i vendor di stampanti che, quasi sottovoce, hanno trasformato l’offerta di prodotto in servizio di stampa. A seguire i primi vagiti dei produttori di Pc. Che hanno iniziato a farci un pensierino per aiutare i team It a esorcizzare l’incubo BYOD.

Poi è arrivato l’anno bisestile peggiore del secolo. E ci si è resi conto che il modello DaaS si prestava bene alla gestione dell’inevitabile smart working.

Ma, se pensiamo che il Device as-a-service sia solo una nuova espressione del leasing operativo, siamo fuori strada. Device as-a-service vuol dire racchiudere in un servizio a costo fisso la fornitura dei device, insieme a tutto il resto.

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Un’azienda che si affida ai servizi gestiti di un partner It come Elmec Informatica può contare su un “pacchetto completo”. Un pacchetto che, oltre alla fornitura del device, prevede configurazione, installazione dell’ambiente applicativo e di protezione, manutenzione periodica e assistenza tecnica.

Una volta scelto il pacchetto – dispositivi, configurazioni e set applicativo – il dipendente aziendale riceve direttamente a casa la stazione di lavoro e non si deve più preoccupare di nulla.
Problemi tecnici? C’è il service center del partner. Necessità di aggiornamento del device? Si effettua da remoto, sfruttando una piattaforma di gestione asset centralizzata. Cambio di computer? Il partner It offre il servizio di ritiro e consegna a casa.

Il team It aziendale, così, si libererà di un’operatività avida di tempo e risorse e si focalizza su attività più funzionali per il business.

Device as-a-service che funziona, l’esempio del Gruppo Cerved

Il DaaS non ti ha ancora conquistato? Ci pensa Maurizio Busi, It Manager del Gruppo Cerved, a convincerti. Il manager racconta in questo video come e perché il DaaS si è rivelata una scelta felicissima per la sua azienda.

I servizi gestiti per un’azienda sono come il pilota automatico, qualcosa che sfrutto per attività che posso delegare e che, magari, scopro essere gestite addirittura meglio”.

Il Gruppo Cerved è il più grande fornitore italiano di formazione commerciale e può contare su 2500 dipendenti in Italia ed estero a cui si aggiungono altrettanti collaboratori esterni. Stiamo, quindi, parlando di un cliente “ingombrante” che, quando decide di cambiare device, ragiona nell’ordine di migliaia di unità.

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Come data driven company per eccellenza, in Cerved il digitale è di casa – afferma Busi – ed è una componente strategica che regola sia la governance interna che i servizi di business. L’emergenza sanitaria, poi, è stata la conferma che votarsi definitivamente alla declinazione DaaS fosse una scelta azzeccata”.

In precedenza – prosegue il manager – facevamo interventi di sostituzione periodica con una particolare attenzione alla sicurezza. I Pc erano di proprietà, le configurazioni e i modelli erano molto eterogenei, il ciclo di vita degli asset e la standardizzazione dei device non erano definiti. Avevamo bisogno di un cambio di passo sia per gestire meglio la produttività in smart working che la crescita costante del numero dei nostri collaboratori”.

L’evento scatenante per il Gruppo Cerved è stato l’end of life di Windows 7. Ci si è trovati a dover gestire un aggiornamento delle configurazioni su un migliaio di postazioni. Inoltre, si è rivelato necessario passare a un modello di gestione di stampo enterprise e, per soddisfare le richieste della certificazione sulla business continuity, prevedere il replacement dei desktop con computer portatili.

Scegliere un partner e non un fornitore It

E, sulla scelta del partner giusto non si discute. “Il nostro obiettivo era di identificare un partner in ottica evolutiva e non un semplice fornitore – spiega Busi -. Di Elemec Informatica abbiamo apprezzato l’approccio pragmatico e orientato a un servizio a 360°”.

I vantaggi non si sono fatti attendere: semplificazione dei processi gestionali, definizione di un ciclo di vita uniforme e la standardizzazione hardware, per esempio. Ma anche la razionalizzazione dei processi di delivery, un provisioning e una gestione degli asset decisamente migliori.

Elmec Informatica si occupa di tutti gli stadi del servizio: dalla preparazione al delivery e alla manutenzione. In più, il Gruppo Cerved usa la piattaforma MyElmec per la gestione dell’assistenza e per il dialogo costante con il partner in previsione di futuri interventi manutentivi o di aggiornamento. MyElmec, poi, viene sfruttata internamente per l’asset management.

Il modello DaaS di Elmec Informatica – afferma il manager – insieme alla piattaforma MyElmec ci hanno permesso di azzerare attività “onerose” come il delivery, la gestione magazzino, la “cespitazione” degli asset, le configurazioni ecc. Ora la consegna di una macchina un’attività puramente amministrativa”.

L’appetito vien mangiando e il Gruppo Cerved ed Elmec Informatica stanno già pensando di estendere la modalità as-a-service a tutti gli asset It (monitor e accessori) e ad ambiti adiacenti fino a raggiungere un modello XaaS (everything as-a-service).

Il Gruppo Cerved

Grazie a un patrimonio unico di dati, modelli di valutazione, soluzioni tecnologiche innovative e un team di esperti e analisti, il Gruppo Cerved ogni giorno aiuta circa 30mila imprese, pubbliche amministrazioni, istituzioni finanziarie a gestire le opportunità e i rischi delle proprie relazioni commerciali. Supporta i clienti nella pianificazione e realizzazione di strategie commerciali e di marketing. È, inoltre, tra i più importanti operatori indipendenti nella valutazione e gestione di crediti, in bonis e problematici. Cerved integra, inoltre, una delle più importanti agenzie di Rating in Europa.

Device as a service: perché è rivoluzionario per le aziende ultima modifica: 2021-03-16T19:46:39+01:00 da Valerio Mariani

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