Npo Sistemi e l’obiettivo dell’innovation provider al servizio di un ecosistema digitale. In una intervista esclusiva Stefano Lombardi, Direttore Marketing della società, racconta il suo  “punto di vista” come esempio virtuoso per la promozione di un ecosistema digitale che parte anche e soprattutto da uno scambio virtuoso con i clienti e le imprese del territorio. Uno scambio che nasce e si sviluppoa anche grazie al ruolo chiave che Lombardi esercita all’interno di una associazione come Aused.

Stefano noi ci conosciamo ma racconta, a chi ci legge e vede, chi sei e cosa fai di mestiere? 

«Mi occupo da sempre di Clienti e aziende, oggi ho la carica di Direttore Marketing in Npo Sistemi: l’obiettivo è quello di accelerare e abilitare davvero la Cultura Digitale nelle aziende attraverso la valorizzazione delle tecnologie». 

Quando non sei in Npo Sistemi… che cosa fai? (gancio per raccontare carica Aused)

«Sono consigliere in un’associazione di CIO, Aused. È una bella opportunità perché mi permette di avere uno sguardo diverso e plurale sul mercato. La mission richiama quello che ho raccontato poco fa: la valorizzazione delle eccellenze italiane attraverso le tecnologie». 

Ci dici esattamente cosa vuol dire Aused?

«Il nome indica che è l’Associazione di Utenti dei Sistemi e delle Tecnologie dell’Informazione.

Si tratta di un ecosistema ICT privo di barriere, in cui ci si confronta tra persone di settori, ambiti e professionalità diversissime. Ecco, l’assenza di barriere qui è reale: nella vita lavorativa c’è sempre un minimo di contaminazione (penso ai rapporti tra Cliente e fornitore o a quelli tra partner e vendor); in Aused, invece, l’obiettivo è proprio quello della promozione della collaborazione e della reciprocità».  

Stefano ci dai un buon motivo per seguire questa intervista… fino alla fine?

«È il frutto di un pensiero che contiene reciprocità e contribuzione a beneficio di tutti. Chiunque può cogliere e personalizzare uno spunto» 

Stefano in questi ultimi tre anni la trasformazione digitale ha subito, lo abbiamo detto mille volte, una inevitabile e violenta accelerazione… oggi a che punto sono le imprese? Quanta maturità e capacità c’è di capire il peso, il valore, la delicatezza di tutta la tecnologia che abbiamo “comprato”?

«L’accelerazione c’è stata sì, ma non per tutti: hanno accelerato soprattutto le aziende che erano indietro. Gli ultimi tre anni hanno rimesso in pari le aziende che non avevano ancora digitalizzato attività e processi, come una livella. Per le aziende più virtuose l’accelerazione è stata invece meno evidente. 

Alla fine della domanda hai usato il termine “comprato” non a caso: oggi infatti, dopo averla acquistata è arrivato il momento di adottare quella tecnologia e soprattutto valorizzarla correttamente». 

Ma oggi cosa vuol dire davvero trasformazione digitale per un’impresa italiana?

«Qualche anno fa è stata pubblicata una statistica della Fondazione Edison che diceva che 900 dei 5.000 migliori prodotti al mondo sono italiani. Non solo, si tratta di prodotti provenienti da categorie merceologiche diversissime, che raccontano e dicono tanto della creatività italiana. 

Ecco, in questo contesto, le persone che operano nel mondo ICT hanno proprio la missione di sostenere l’Innovazione di queste eccellenze, la responsabilità di diffondere e promuovere la Cultura digitale a tutte le aziende, anche a quelle piccole, perché fanno parte dello stesso tessuto».

Cosa cercano le imprese nella tecnologia? In particolare cosa di aspetta un CIO dal digitale… e cosa trova in questo momento?

«Oggi soprattutto semplificazione, adoption e processi e flussi più veloci. 

Le aziende più virtuose e i CIO più virtuosi arrivano a guidare i cambiamenti proprio attraverso la tecnologia e l’innovazione.

Confrontandoci però con la situazione del nostro Paese credo che oggi le esigenze siano focalizzate soprattutto sul primo punto». 

In tutto questo Npo Sistemi è una impresa che fa un lavoro sempre più strategico, ovvero portare tutto questo digitale nelle aziende, sul territorio e aiutare a gestirlo… come state interpretando un simile ruolo?

«Oggi l’Innovazione in Npo Sistemi è uno dei cinque pilastri dell’organizzazione e guida tutti i contenuti. La nostra mission è proprio quella di abilitarla nei nostri Clienti attraverso l’ascolto attivo e la prossimità al mercato». 

Da tempo avete dismesso la definizione di System Integrator per abbracciare quella di Innovation Provider… ci racconti precisamente cosa vuol dire e che vantaggi porta sul territorio questa vostra nuova forma di vita?

«È una definizione che ci siamo autoattribuiti, ma che indica proprio questa vocazione all’Innovazione. 

L’obiettivo dell’Innovation Provider è quello di dar voce alla tecnologia e introdurre cambiamenti organizzativi, di modello e sociali che rendano questa evoluzione sostanziale. Perché alla base di ogni processo di trasformazione ci sono le persone, si parla infatti di People Transformation. Ecco, per abilitare il Cambiamento serve aiutare le persone attraverso formazione, Change Management e cambi di prospettiva.

Il ruolo è proprio quello di consigliare alle aziende il ritmo corretto del Cambiamento, veloce sì, ma mai repentino». 

In un simile scenario, con il digitale che si complica si parla inevitabilmente, e sempre di più, di ecosistemi collaborativi per mettere a fattor comune idee, competenze… il vostro come è composto e a cosa vi serve?

«All’inizio della pandemia la nostra azienda era tra quelle più avanti nell’adozione delle tecnologie che abilitano la collaboration. Per questo motivo abbiamo scelto di mettere a disposizione del mercato, in forma gratuita e collaborativa, il nostro know how attraverso l’erogazione di webinar o la realizzazione di ebook. 

Oggi questo scambio si è declinato anche in una rubrica che ospitiamo sul blog del sito di Npo Sistemi, “il punto di vista di”, che ospita i contributi di esperti del settore IT, Clienti, partner, vendor, così da promuovere quello scambio virtuoso e quella reciprocità». 

Stefano secondo te chi ti ha seguito fino a qui che cosa ha capito?

«Credo che abbia identificato e compreso i titoli di questo momento storico, un po’ come in un libro: penso all’ascolto attivo, alla circolarità, alla reciprocità.

Ecco, ora, per fare un cambio di passo, occorre un investimento personale che dia voce a questi titoli, per agire in maniera sostenibile e coltivare quotidianamente quell’ecosistema virtuoso».   

Npo Sistemi, «così promuoviamo un nuovo ecosistema digitale» ultima modifica: 2023-03-08T10:20:00+01:00 da Marco Lorusso

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