Dal 16 al 18 novembre è si è tenuta l’edizione 2021 di OVHcloud Ecosystem Experience, evento corporate che ha visto alternarsi sul palco virtuale del celebre provider francese circa 130 tra esperti, partner e clienti per raccontare i casi di successo ospitati dall’ecosistema cloud di OVH, oltre a tutte le novità tecnologiche per supportare i progetti degli ISV e dei system integrator. Le testimonianze hanno coinvolto attori del cloud europeo, asiatico e americano, per offrire una percezione globale dell’impegno di OVHcloud in diverse realtà, dove sussistono regole del gioco anche profondamente differenti per quanto concerne gli aspetti legali e normativi legati alla conservazione e al trattamento dei dati.

L’evento, contraddistinto nella comunicazione dal hashtag #EcoEx21, è stato caratterizzato da una serie di tagline rivolte ad enfatizzare alcuni valori comuni, che OVHcloud ritiene debbano essere i pilastri su cui costruire le infrastrutture digitali del futuro: l’utilizzo etico e sostenibile della tecnologia, attraverso l’impiego di modelli open, e il rispetto della libertà a livello globale.

Si tratta di obiettivi certamente ambiziosi, che coincidono del resto con i presupposti di realtà come Gaia-X, il grande progetto per il cloud europeo di cui OVHcloud è partner sin dalla fondazione e di cui abbiamo parlato in questo articolo. Gaia-X coinvolge le principali aziende ed i principali provider tecnologici al mondo, ed intende proporre nuovi standard tecnologici, capaci di superare le logica speculativa delle singole corporation, per raggiungere obiettivi globali che sappiano realmente perseguire gli interessi di sviluppo di cui può giovare la collettività, ai fini di garantire una resilienza a lungo termine nel rispetto della sovranità dei dati.

OVHcloud: oltre l’ecosistema cloud, un marchio europeo in grande crescita

Le tre giornate dell’evento corporate di OVHcloud hanno visto i keynote e le sessioni introduttive del CEO Michel Paulin e del fondatore e presidente Octave Klaba, con ospiti illustri, quali Ingrid Söllner, CMO di Thetris, Laurent Giovachini, CEO di Sopra Steria Group, Amita Potnis, Direttore e responsabile della ricerca di IDC, Nicholas Helleringer, CTO di Resilience e Max Schrems, attivista e fondatore di NOYB, il centro europeo per i diritti digitali. Le sessioni globali si sono concentrate sulle principali sfide che attendono il mercato del cloud nello scenario evoluto post pandemico, per supportare i vari progetti di ripresa e resilienza attivati a livello globale.

Dopo il grave incidente che ha coinvolto il data center di Strasburgo nello scorso mese di marzo, OVHcloud ha prontamente risalito la china, grazie a nuovi investimenti, come il recente round da 350 milioni di euro, che ha portato il valore della holding francese a circa 4 miliardi di euro. Numeri indispensabili per ribadire la propria leadership a livello europeo nel mercato del cloud e per continuare ad investire nel proprio ecosistema tecnologico.

OVHcloud: nuove soluzioni cloud per accelerare lo sviluppo delle aziende

Il range di clienti di un cloud provider comprende aziende digital native oltre ad organizzazioni pubbliche e private intente a migrare le proprie soluzioni per sfruttare i vantaggi offerti dagli ambienti multicloud e dalle architetture IT ibride. Le figure coinvolte in questo straordinario processo di sviluppo sono incredibilmente eterogenee e vanno dai partner di canale, che hanno il fondamentale onere di supportare le aziende per integrare le nuove soluzioni digitali, agli ISV (Independent Software Vendor) a loro volta impegnati a creare prodotti cloud native sulla base di metodologie DevOps.

Per soddisfare una gamma di esigenze tanto eterogenea, OVHcloud ha previsto ben quattro macrocategorie di soluzioni, cercando di garantire per ognuna un sistema di pricing che agevoli la scalabilità, nel contesto di condizioni tra le più competitive sul mercato a livello di prezzo/prestazioni:

  • Bare Metal Cloud
  • Hosted Private Cloud
  • Public Cloud
  • Web Cloud

Grazie al notevole know-how in ambito IaaS (Infrastructure as a Service) e PaaS (Platform as a Service), OVHcloud è in grado di accelerare l’integrare di tecnologie software in un portfolio di soluzioni sempre più ampio, per offrire a tutti gli sviluppatori le soluzioni infrastrutturali più adatte alle loro esigenze.

OVHcloud sta inoltre continuando una fervente campagna di partnership e acquisizioni, per ampliare il proprio portfolio tecnologico di riferimento, ai fini di sviluppare nuove offerte in ambito DBaaS (Database as a Service), con MongoDB e Aiven, e nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale (Platform.sh).

Grazie all’acquisizione di OpenIO, OVHcloud ha lanciato una nuova offerta di High Performance Object Storage, consolidando le soluzioni di archiviazione virtuale, per offrire un parco tecnologico in grado di offrire un supporto end-to-end per la trasformazione digitale delle aziende clienti, nell’ottica di soluzioni sempre più integrate e fruibili con modalità self-service.

Il senso pratico di un ecosistema cloud è sempre più orientato ad offrire servizi dotati di elevati livelli di automatizzazione, in modo che gli sviluppatori possano concentrarsi sempre di più nella programmazione, senza doversi preoccupare degli aspetti legati all’infrastruttura IT, che viene assorbita dal CSP (Cloud Service Provider) in ogni suo aspetto, dalla disponibilità al mantenimento dei singoli servizi.

OVHcloud promette inoltre nuovi servizi per rendere disponibili ai propri utenti una piattaforma di soluzioni cloud open source, da adottare e arricchire, condividendole con tutti coloro che richiedono una maggiore standardizzazione e trasparenza nel PaaS.

La sovranità dei dati incontra la sovranità tecnologica delle aziende

Uno degli aspetti fondamentali del cloud è legato alla conservazione dei dati. Oggi molte aziende non riescono a migrare in cloud i propri dati perché non ritrovano quelle condizioni di conformità previste dal GDPR, dalle norme nazionali e dagli accordi di contratto con i propri clienti.

Uno dei principali obiettivi che OVHcloud intende perseguire è legato al raggiungimento della tanto agognata sovranità dei dati, in modo da permettere di scegliere dove collocare i dati stessi, per proteggerli in maniera adeguata ma soprattutto per garantire il rispetto delle normative vigenti nei paesi che hanno giurisdizione sull’operato delle aziende e dei loro clienti.

L’impegno lato provider logicamente si estende al rispetto delle condizioni di privacy, che coincidono nel non utilizzare le informazioni dei clienti a fini commerciali, cedendoli ad esempio a terzi dietro lauto profitto, o per il training di modelli di Intelligenza Artificiale utili a supportare altre applicazioni. Tali argomenti sono da sempre al centro di una continua “sfida” tra gli antitrust e i garanti della privacy, soprattutto dei paesi europei, e gli hyperscaler, che continuano a beneficiare delle molte zone grigie che l’impianto normativo purtroppo ancora concede, soprattutto quando il campo d’azione esce dai confini di una singola nazione.

Dal canto suo, OVHcloud, oltre a collaborare con Gaia-X, sta adottando una serie di certificazioni per cercare di garantire ai propri clienti una soddisfacente sovranità dei dati. È il caso delle soluzioni Hosted Private Cloud, di recente certificate da SecNumCloud (Security Visa di ANSSI), che al momento rappresenta con ogni probabilità il più elevato standard di sicurezza dei dati in Francia, oltre a risultare conforme alla certificazione AGID italiana, al C5 tedesco e al G Cloud britannico.

La sfida di OVHcloud è inoltre orientata a garantire, oltre alla sovranità dei dati, anche la sovranità tecnologica dei clienti, permettendo loro di avere il totale controllo delle proprie tecnologie ai fini di evitare situazioni di lock-in. Si tratta di un obiettivo oggettivamente molto complesso da raggiungere, in quanto ogni provider tende a sviluppare le proprie tecnologie in una condizione che non facilita di certo l’interoperabilità tra i vari cloud, né la loro reversibilità.

Come ha precisato Pierre Gronlier (CTO di Gaia-X), OVHcloud ha pertanto deciso di fare proprie le linee guida stabilite da Gaia-X, che prevede l’implementazione di una infrastruttura di dati il più possibile decentralizzata e open source in ogni applicazione, ai fini di favorire l’interoperabilità tecnologica e la sovranità dei dati. Per mantenere tale impegno, OVHcloud si avvale della collaborazione di alcuni partner essenziali, come VMware, Google Cloud e Platform.sh, intervenuti a OVCcloud Ecosystem Experience 2021 per condividere le loro esperienze nel progetto Gaia-X, con particolare riferimento ai temi strategici citati in precedenza.

L’evoluzione del cloud: obiettivi globali, nel rispetto delle leggi locali

Uno dei requisiti fondamentali per garantire il rispetto delle compliance GDPR e delle normative nazionali, è disporre di data center nei luoghi che hanno giurisdizione in merito alla conservazione e al trattamento dei dati delle aziende. Ai fini di garantire questi obiettivi, OVHcloud sta investendo nell’apertura di nuovi data center in tutto il mondo, per potenziare la rete degli impianti storici, presenti in Europa e in Canada.

Sono in previsione di apertura alcuni nuovi data center negli Stati Uniti, in India e in alcuni paesi del Sud-Est Asiatico. La capillarizzazione delle sedi in cui sono abilitati i servizi in cloud consentiranno ai clienti di avere più soluzioni per gestire i propri dati, in modo da assicurare le migliori condizioni di sovranità operativa possibile.

In ogni luogo, OVHcloud assicura la conformità con le normative vigenti, come nel caso del già citato GDPR per i dati personali o HDS per i dati sanitari, come è stato testimoniato a OVHcloud Ecosystem Experience 2021 dal caso studio di Magic Lemp, azienda attiva proprio in questo settore, oltre che da Cristina Guttuso, Chief Legal Officer di OVHcloud, che ha presentato un esaustivo focus sul nuovo quadro legislativo relativo al trasferimento dei dati sui data center in Europa.

OVHcloud Ecosystem Experience: nuovi programmi di sostegno per ISV e system integrator all’insegna della sostenibilità ambientale

Oltre alla sovranità dei dati e alla sovranità tecnologica, OVHcloud Ecosystem Experience 2021 è stata il teatro per presentare le principali novità tecnologiche utili a supportare lo sviluppo di nuove applicazioni. Gli ISV e i system integrator possono infatti trovare nuove soluzioni in tutti i programmi attivi di OVHcloud:

  • Partner Program
  • Start-up Program
  • Marketplace
  • Open Trusted Cloud

Oltre a puntare sull’ampliamento delle risorse disponibili, OVHcloud sta investendo per garantire processi di innovazione sempre più sostenibili, nell’ottica di definire un cloud eco-responsabile, con impianti alimentati dalle energie rinnovabili e l’impegno a diventare sempre più carbon free, grazie all’impegno condiviso nel Climate Neutrality Pact dei data center. L’impegno coinvolge tutta la filiera attiva nel garantire i servizi in cloud. Oltre ad OVHcloud anche i fornitori devono garantire adeguati standard di rispetto nei confronti dell’ambiente, cosi come i clienti possono monitorare costantemente le emissioni di carbonio legate ai loro consumi in cloud.

Il traguardo “zero emissioni” è fissato per il 2030 e verrà anticipato da una serie di importanti traguardi intermedi, come il nuovo sistema di raffreddamento ad immersione che OVHcloud sta sperimentando su alcuni server, per potenziare in maniera significativa i sistemi raffreddamento liquido ormai attivi da quasi vent’anni.

Le tematiche relative al cloud e alla sostenibilità ambientale sono state discusse in una specifica sessione, che ha coinvolto Thomas Arenz, Direttore Marketing EMEA di Samsung, Thibaut de La Bouverie, Cloud Transformation Lead di Deloitte e Romain Rouvoy, docente presso l’INRIA.

Per rivivere tutti i momenti di OVHcloud Ecosystem Experience 2021 https://ecosystemexperience.ovhcloud.com/en/

OVHcloud Ecosystem Experience: obiettivo sovranità dei dati; le opportunità per ISV e system integrator ultima modifica: 2021-11-22T15:13:50+01:00 da Francesco La Trofa

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