Le soluzioni per il Digital Workspace devono essere tra noi perché è ora che le aziende italiane ne comprendano il reale valore di business. Oggi il 60% dei dipendenti aziendali chiede di utilizzare lo stesso device personale per lavoro e svago. La richiesta di mercato di servizi applicativi mobile cresce 5 volte più velocemente di quanto i responsabili IT siano in grado di supportare e il tasso di adozione del BYOD sta raggiungendo rapidamente il 70%.

Non potrebbe essere altrimenti, la vera sfida del lavoro agile, ibrido, distribuito comincia oggi; dopo oltre due anni di lavoro “forzatamente” remoto le imprese, nel mezzo della fase più acuta della pandemia hanno però capito che non solo è possibile lavorare a prescindere da latitudine e longitudine, ma è anche più vantaggioso da ogni punto di vista. Però, come sempre, serve innovazione vera, concreta, pratica e servono competenze.

Nasce da qui l’idea e la pratica della prima puntata di “Le regole dell’accelerazione digitale… senza sorprese”, uno spazio multimediale costruito da Computer Gross in collaborazione con VMware per raccontare attraverso video guide brevi, concrete e report esclusivi come vivere solo la parte più sana e utile di questa inevitabile accelerazione digitale al centro di questa fase di delicata ripartenza.

Come anticipato, la prima puntata è dedicata proprio alla piattaforma, alla sfida simbolo di questa fase, il Digital Workspace, come si costruisce, come si racconta e perché oggi è una strada a senso unico per tutti noi.

L’onore di aprire le danze tocca dunque a Michele Tommei, Technical Specialist and Trainer at Computer Gross, uno dei tanti talenti specializzati che il distributore a valore (qui la mappa dei distributori informatica) mette a disposizione di partner e imprese per guidare una rivoluzione che non ha precedenti per impatti, profondità e velocità di crociera.

Digital workspace, qualche numero

I dati forniti da VMware ci fanno capire quanto le soluzioni per il Digital Workspace siano sempre più necessarie. E altri dati, basati su interviste a dipendenti e CIO in Europa, ci dicono che la rivoluzione del Digital Workspace è guidata proprio da loro, dai dipendenti. Sono le loro abitudini e i loro metodi a dettare l’agenda dei CIO e non viceversa.

Perché? Perché le probabilità che un’azienda venga valutata come leader della trasformazione digitale raddoppia se dà piena autonomia ai dipendenti. Ancora, se un’azienda ascolta i bisogni di un dipendente e gli fornisce una buona soluzione per il Digital Workspace completa, sicura e soddisfacente, i ricavi possono aumentare del 5% in tre anni. Questo dicono i dati.

Le soluzioni per il Digital Workspace ti servono, subito!

Ma i dati dicono anche che c’è un fortissimo divario tra il sentiment dei responsabili IT e dei dipendenti. Siamo sicuri che l’IT aziendale fornisce tutti gli strumenti digitali per lavorare bene? Lo facciamo dal primo giorno di assunzione? Gli diamo la libertà di scegliere le app e i servizi con cui lavorare meglio? Siamo allineati con il dipartimento delle Risorse Umane?

Se rispondi no ad una sola di queste domande, non lo stai facendo bene, il Digital Workspace. E se ti rifiuti di pensare che la Digital Employee Experience non abbia un valore aziendale che si ripercuote su produttività, e dunque business, allora hai un problema.

Il CIO non può più permettersi di non comprendere, o non ascoltare, le necessità dei dipendenti e non può nascondersi dietro l’ambiguità delle responsabilità. Il 47% dei dipendenti intervistati in Italia da VMware non sa se rivolgersi alle risorse umane o all’IT per migliorare la propria esperienza digitale. Parliamo di quasi la metà dei dipendenti coinvolti nel panel.

Soluzioni per il Digital Workspace

Ambienti complessi? Meglio una piattaforma integrata

Oggi le aziende si trovano di fronte alla gestione di ambienti complessi ed eterogenei (Windows on site, cloud, app mobile), devono favorire l’utilizzo di device unici per lavoro e svago garantendo la sicurezza dei dati, la compliance e il più ampio e libero accesso ad app e servizi.

Nell’azienda moderna troviamo impiegati stanziali, in smart working, in trasferta, consulenti e risorse a tempo determinato. Tutti con esigenze diverse. Gli stessi lavoreranno spesso con device diversi, magari sconosciuti all’IT, e dovranno avere l’accesso a web app interne o in SaaS, app mobili di pubblico dominio, app proprietarie, ambienti legacy e virtuali.

Dunque, la questione è complessa. La soluzione per il Digital Workspace passa per un unico ambiente lavorativo integrato che soddisfi tutte queste esigenze.

Lo strumento realizzato su misura del dipendente

VMware Workspace ONE è una soluzione per il Digital Workspace basata sull’intelligence e concepita dal punto di vista del dipendente. La piattaforma permette di distribuire e gestire in modo semplice e sicuro qualsiasi applicazione su qualunque dispositivo. VMware Workspace ONE integra funzionalità di controllo dell’accessogestione delle applicazioni degli endpoint multipiattaforma in un unico ambiente ed è disponibile su cloud o on premise.

In un’unica soluzione VMware garantisce la gestione del dipendente, delle app, dei servizi e dei device. Garantisce sicurezza nell’autenticazione, totale adesione alle policy aziendali di accesso e fornisce un cruscotto analitico per i report e le verifiche al rispetto della compliance.

Molti clienti VMware hanno implementato VMware Workspace ONE e hanno raccontato la loro esperienza positiva, vuoi saperne di più? Vai su questa pagina.

Soluzioni per il Digital Workspace: perché considerare Workspace ONE ultima modifica: 2022-08-03T08:00:00+02:00 da Valerio Mariani

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