Canon è una realtà conosciutissima nel mondo per prodotti che vanno dalle fotocamere alle stampanti. Un’offerta che l’ha portata ad affermarsi per il 2021 come Top Employers Italia e Top Employers Europe come raccontato qui.
La tradizione di Canon va avanti dal 1937, una vita fa, in cui un team nato in Giappone fu tra i pionieri dell’innovazione, applicandola in molteplici settori, tra loro differenti.

Tra le aree di maggior interesse spicca la dimensione degli uffici che per Canon è un’assoluta priorità come ha dimostrato con la piattaforma uniFLOW pensata per guidare i flussi documentali all’interno delle singole sedi.

È su un impianto così ben rodato che si innesta la riflessione sui recenti dati in materia, che arrivano da un sondaggio di IDC, società internazionale con mille analisti dislocati in 50 Paesi. Fondata nel 1964, quest’ultima si distingue per studi accurati e un prezioso expertise. I risultati sono stati commentati in un webinar organizzato da Canon e tenutosi il 7 luglio scorso, dal titolo “Hybrid Workspace and the Future of Work”.

Una svolta decisiva

Gli ambienti IT devono puntare ad essere maggiormente collaborativi e all’insegna della sostenibilità. I lockdown hanno indubbiamente velocizzato il processo che ora rappresenta l’ossatura di tanti organici. Ed è a loro, e non solo, che si rivolge l’operato della sede milanese di IDC, i cui focus spaziano dall’industria ad uno sguardo più europeo e istituzionale.

Nel panorama attuale le imprese devono sapersi giostrare tra “on premises software”, cioè installati in loco, e servizi di cloud computing, ovvero risorse accessibili da remoto che si articolano in database e strutture complesse. Il webinar, trasmesso in diretta streaming, è stato condotto da Fabio Rizzotto, Associate Vice President e Head of Research and Consulting di IDC Italia.

Dagli interventi a seguire emergono i tre fronti principali su cui Canon vuole soffermare la propria attenzione. Innanzitutto la pubblica amministrazione dove c’è grande richiesta di digital transformation, in secondo luogo i system integrator per generare opportunità sempre più connesse fra loro. A chiudere il cerchio gli ambienti ibridi, molto gettonati dalle aziende.

Cosa rimarrà dopo la pandemia?

Le postazioni domestiche sono una condizione momentanea o si confermeranno ad emergenza conclusa? È la domanda, posta dal sondaggio di IDC, alla quale metà degli intervistati ha risposto che resterà una parte fondante e ciò richiederà un forte incremento delle tecnologie per accompagnare le modalità smart. Da non trascurare, con l’aumento delle ore passate davanti allo schermo, la salute fisica e mentale dei dipendenti e la conciliazione tra doveri e attività ricreative e di svago.

Un obiettivo alla base della filosofia della multinazionale, come ricordato da Massimo Macarti, Managing Director di Canon Italia, che ha sottolineato l’importanza di raggiungere il bene comune. Oggi siamo davanti ad una “nuova normalità” come evidenziato a più riprese dai relatori, una situazione che accresce la necessità di coordinare tutto da casa.

Nella cornice descritta si inseriscono i Managed Print Services”, che Canon propone da anni, citati nel suo discorso da Davide Balladore, Business Development Manager di Canon Italia. Soluzioni di qualità con cui disegnare un domani migliore, andando oltre l’approccio tradizionale.

Canon: l’ufficio ibrido e il futuro del lavoro ultima modifica: 2021-07-15T16:04:41+02:00 da Emanuele La Veglia

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