In un momento in cui diventa sempre più necessario rilasciare nuove funzionalità e aggiornamenti per meglio strutturare servizi software e applicazioni, può essere importante attuare una strategia di Code refactoring (spesso noto semplicemente soltanto come refactoring).  

Ma di che cosa stiamo esattamente parlando? Il code refactoring può essere definito come il processo di ristrutturazione del codice di un software, senza però modificarne le funzionalità originarie. In altre parole, l’obiettivo delle azioni di code refactoring è quella di migliorare il codice interno apportando tutta una serie di piccole modifiche, le quali non alterano in maniera significativa il comportamento esterno. Attraverso questa metodologia gli sviluppatori di norma migliorano la leggibilità del codice e ne riducono le complessità, spesso e volentieri individuando anche eventuali bug o vulnerabilità nascoste. C’è da rilevare che l’ottenimento di un codice più pulito equivale intrinsecamente a un minor numero di bug, poiché questi ultimi sono spesso il risultato di codice “sporco”. Il code refactoring, però, non si limita alla risoluzione di bug e vulnerabilità: piuttosto la ristrutturazione del codice è pensata per rendere il software più efficiente e gestibile, rendendolo così più capace di affrontare la complessità tipica dell’attuale mondo IT. 

Quando è necessario

Come abbiamo già parzialmente accennato in precedenza, una efficace operazione di code refactoring migliora il funzionamento di un software, in particolare rendendo più semplice e ottimale il rilascio di nuovi aggiornamenti e funzionalità utili ai clienti finali, perché sono innescati su un codice già pulito e meno incline a malfunzionamenti ed errori di varia natura. La conseguenza principale, dunque, è quella di poter proporre sul mercato servizi e soluzioni più competitivi e meglio in grado di rispondere rapidamente alle esigenze dei clienti.

Sempre più spesso, però, il code refactoring è strettamente collegato anche a quella che è probabilmente la maggiore svolta tecnologica di questo ultimo decennio, ovvero il passaggio al cloud. Come noto, infatti, le aziende di tutti i settori e dimensioni stanno progressivamente migrando sul cloud per valorizzare al meglio i propri dati e applicazioni, ottenendo tra l’altro dei notevoli benefici in termini di costi, performance e sicurezza. Proprio nel contesto della migrazione dall’on premise al cloud, il code refactoring può rivelarsi molto utile: le modifiche al codice, molto spesso, sono indispensabili per consentire alle “vecchie” applicazioni di funzionare al meglio all’interno di ambienti molto diversi rispetto ai quali erano state concepite. Ad esempio, un’applicazione monolitica può essere suddivisa in microservizi containerizzati, migliorandone notevolmente la scalabilità in un ambiente cloud.

I metodi di Code Refactoring

Come è facile da comprendere, effettuare un’attività di code manufacturing è un qualcosa di estremamente delicato. Dunque, gli esperti del settore raccomandano una certa prudenza agli sviluppatori che vogliono cimentarsi con un’attività di questo tipo. Il consiglio principale, innanzitutto, è quello di muoversi un passo alla volta, senza cedere alla tentazione di eseguire una ristrutturazione del codice in un colpo solo. Piuttosto, il code refactoring andrebbe impostato come una serie di piccole micro-modifiche, così da non pregiudicare la funzionalità del prodotto. Il risultato cumulativo di queste numerose piccole modifiche dovrebbe essere appunto quello di migliorare drasticamente il funzionamento del software/applicazione. Importante, comunque, è porsi anche degli obiettivi specifici prima di intraprendere un’azione di code refactoring, altrimenti il rischio è di sprecare tempo e risorse. In ogni caso il processo di refactoring dovrebbe andare di pari passo con i test per assicurarsi che le modifiche apportate non si traducano in nuovi bug, misurando così sul campo l’affidabilità del codice “ristrutturato”. 

Relativamente poi alle nuove funzionalità, queste non dovrebbero essere inserite direttamente in occasione del code refactoring che, come abbiamo già scritto, è un’attività che mira a rendere il codice più pulito e comprensibile. Soltanto una volta completata in tutto e per tutto questa operazione, diventa  possibile procedere all’implementazione di nuove funzioni in modo più semplice e veloce. Esistono ovviamente diversi metodi per mettere in atto una buona strategia di code refactoring. Martin Fowler, uno dei massimi esperti di software a livello globale, ha raggruppato le diverse tipologie di code refactoring in questa maniera: 

  • Composing Method
  •  Moving Features Between Objects
  •  Organizing Data
  •  Simplifying Conditional Expressions
  •  Making Method Calls Simpler
  •  Dealing with Generalization 

A supporto dal lavoro degli sviluppatori, esistono comunque alcuni strumenti che supportano semplici attività di refactoring in maniera (semi-)automatica o che, comunque, consentono di individuare con maggiore precisione quali sono le parti di codice che necessitano di una ottimizzazione. 

Refactoring VS revisione del codice 

Esiste una sottile differenza tra Code refactoring e revisione del codice. Vediamo quale: la revisione del codice è un processo di garanzia della qualità del software attraverso cui il codice sorgente del software viene analizzato manualmente da un team oppure viene fatta impiegando uno strumento di revisione del codice automatizzato. L’obiettivo della revisione del codice è essenzialmente quindi quello di individuare l’esistenza di possibili bug o vulnerabilità di varia natura.

Al contrario, come abbiamo visto, con il code refactoring si ha fin dal principio una vera e propria ristrutturazione del codice, in maniera tale da renderlo più pulito e, soltanto incidentalmente, possono essere individuati eventuali bug o problematicità. Ovviamente il refactoring è qualcosa di molto diverso anche dalla riscrittura del codice, termine con cui si indica un procedimento attraverso cui si elimina l’applicazione esistente e si scrive da zero un nuovo codice che soddisfi gli stessi requisiti del codice originale.

Code Refactoring: a cosa serve e perché è importante ultima modifica: 2022-05-30T10:51:50+02:00 da Sara Comi

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