Lo smart working è entrato nei contratti di lavoro. Sempre più aziende introducono un addendum che prevede la formula di lavoro alternativo. La domanda da porsi ora è: cosa serve per fare smart working? Ovvero, quali sono le dotazioni software e hardware da considerare per ridurre il divario tra lavoro in sede e lavoro indipendente dal luogo?

Risponde alla domanda Elmec Informatica con Workplace Ranking, un tool disponibile a questo link che testa lo stato attuale dell’infrastruttura It aziendale.

Workplace Ranking è un test semplice e veloce che fornisce un punteggio che valuta se un’azienda è pronta per lo smart working o se le soluzioni adottate fino a questo momento sono state adeguate. I risultati del test sono visualizzati in tempo reale su una specifica pagina web e, successivamente, è possibile contattare Elmec Informatica per analizzare insieme i risultati e individuare le azioni correttive.

Il test prevede una prima analisi in base alle risposte a un questionario, successivamente si chiede l’installazione di uno script automatico realizzato da Elmec Informatica totalmente trasparente e sicuro. È possibile affidarsi ai risultati dello script oppure proseguire nella compilazione manuale delle richieste.

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Workplace Ranking per lo smart working, gli obiettivi, la strategia

Ma andiamo con ordine però e, nel mezzo di questa corsa forsennata verso il digitale, partiamo da una prima cosa, banale, ma fino ad un certo punto. Che cos’è davvero il workplace oggi?

A spiegarcelo è Massimo Falcetti che di mestiere fa proprio il Digital Workplace Business Developer nel cuore del motore che alimenta un system integrator come Elmec Informatica.

«Oggi il workplace non è solo il PC o lo smarpthone che stai utilizzando, ma l’insieme degli strumenti che ti permettono di lavorare – racconta Falcetti –. La giusta connettività, l’applicazione di collaboration, le cuffie per isolare dal rumore, la scrivania a casa in una posizione che ti permetta di lavorare senza preoccuparti di quello che succede a casa.»

smart working

Si ma, Massimo, in mezzo a questa pioggia di strumenti straordinari di che forma deve essere oggi un ufficio, cosa non può assolutamente mancare?
«Una volta si diceva il PC in ufficio, oggi si deve pensare ad avere l’ufficio nel PC. Non devono mancare le cose che ho elencato prima, quindi un dispositivo veloce e che abbia una buona durata della batteria, una connettività che non faccia saltare la connessione, delle cuffie che permettono di comunicare in modo chiaro con i nostri interlocutori e lo strumento di collaborazione giusto per condividere dati e idee».

Se dunque dovessimo provare a sintetizzare le cose che, oggi, mentre lavoriamo tutti da remoto, ci servono assolutamente intorno alla scrivania?
«Direi sicuramente connettività, performance, durata della batteria, strumenti di collaborazione».

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Detto il “cosa”, ora vale la pena però di capire “come” si fa a sapere se si sta andando nella corretta direzione: che tipo di errori vanno evitati nella costruzione di uno spazio di lavoro a prova di emergenza?
«Bisogna studiare un approccio – spiega il manager –, non inventarsi lo smartworking in 5 minuti. Spesso si pensa che portare il “PC del lavoro” a casa per poter lavorare da casa sia l’unico passo necessario. In un simile scenario ci si dimentica però di com’è studiata una casa rispetto a come è studiato un ufficio. Scrivania, luminosità, presa di alimentazione, wifi vs cablato, performance della rete, rumori di fondo.. altre persone che fanno altro in casa. Con il passare del tempo ci stiamo tutti rendendo conto che è tutto tranne un puro spostamento di device da ufficio a casa, anzi quando si entra in casa inizia la vera sfida della progettazione. Tanto per fare un esempio, in una casa non ci sono quegli strumenti che garantiscono di lavorare in sicurezza (rete LAN, firewall, server in rete, tecnici a disposizione alla macchinetta del caffè ecc.). Da qui arrivano i molto disastri capitati inevitabilmente in questi mesi difficili»

E quindi, in un simile scenario, avete deciso di lanciare questa piattaforma
«È un modo diverso e innovativo per farsi venire in mente qualche domanda a cui, nella fretta del momento, non si è pensato. Serviva un modo concreto per dare evidenze oggettive di come è organizzata l’azienda “in sede” nel momento in cui si trova a lavorare “fuori sede”».

Massimo, detto del Workplace Ranking spiegaci però perché Elmec è un buon compagno di viaggio in questo percorso così critico per tutti?
«Perché Elmec Informatica non fa solo “consulenza ad alto livello”. Conosce la tecnologia e i problemi di gestione della tecnologia, quindi, comprendendone limiti e opportunità sa proporre le soluzioni più corrette che portano valore».

Workplace Ranking lavora su tre aree tecnologiche

Tornando al dettaglio del test, si tratta di una survey che analizza tre aree tecnologiche principali: la sicurezza delle postazioni di lavoro, lo stato della disponibilità e dell’aggiornamento di software e dispositivi, la presenza degli strumenti tecnologici necessari per il remote working.

Inoltre, Elmec Informatica mette a disposizione un ulteriore questionario da sottoporre direttamente ai dipendenti in concerto con la divisione HR per comprendere il grado di soddisfazione sulle condizioni ambientali del lavoro in smart working.

L’iscrizione per l’utilizzo del tool Workplace Ranking è propedeutica all’accesso a My Elmec, la dashboard integrata che, se lo si vuole, permette di monitorare 24×7 gli asset digitali di un’azienda.

La knowledge base ottenuta dall’esperienza di affiancamento alle aziende

Lo strumento e i questionari sono stati elaborati da Elmec Informatica partendo dall’esperienza di affiancamento alle aziende maturata durante il 2020. Fondamentale per la realizzazione dei questionari è stato il contributo dei 70 operatori del customer service di Elmec Informatica. Nell’arco del 2020 sono state gestite più di 150mila richieste di intervento, l’80% di queste provenivano da utenti in smart working.

La knowledge base di Elmec Informatica ha permesso di avere una visione di insieme delle difficoltà incontrate dai dipendenti aziendali in smart working che possono riguardare diversi aspetti. Dalla connessione alla sicurezza, dalle difficoltà di configurazione degli applicativi alla gestione dei dati aziendali.

Workplace Ranking rientra all’interno di un’offerta integrata di servizi di procurement che Elmec Informatica mette a disposizione delle aziende. I servizi, per esempio, permettono, all’interno di un unico contratto di fornitura, di aggiungere dinamicamente nuovi device o componentistica o di accedere a servizi applicativi di collaborazione per i dipendenti e di monitoraggio dell’hardware da remoto pensati per i responsabili It.

Cosa serve per fare smart working? Te lo dice Workplace Ranking ultima modifica: 2021-02-25T18:06:33+01:00 da Valerio Mariani

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