Internet of things in Italia nel 2019 e gli sviluppi in arrivo nel nuovo anno. Una intervista esclusiva con Francesco Maselli, Vice President, Internet of Things & Analytics Go To Market Center of Excellence EMEA at Software AG. Un manager internazionale ci racconta come, cosa e perché hanno cercato nell’IOT le imprese e le industrie italiane nel 2019. Un racconto prezioso che molto spiega della traiettoria che gli oggetti connessi stanno conoscendo anche nel nostro Paese.


«Siamo da sempre uno dei più importanti motori della manifattura mondiale – ci accoglie sorridente Maselli – quando si parla di Internet of things in Italia non bisogna dimenticare un simile elemento. Da sempre siamo bravissimi nel fare macchine per produrre e far funzionare le cose. Gli imprenditori italiani, nel 2019, si sono mossi con decisione per chiedere all’IOT di abilitare le macchine nel fare e avviare processi sempre più intelligenti».

Internet of things in Italia, il 2019 l’anno della svolta

Comincia così l’analisi esclusiva di Andrea Maselli, manager di grande esperienza internazionale all’interno di una società che cerca proprio di cerare un vero ecosistema di valore (servizi, soluzioni, software) intorno all’Internet of things.

«L’Italia si sta muovendo bene e il 2019 è stato un anno di svolta -. Racconta Maselli -. Io ho la fortuna di avare una responsabilità Emea e dunque di poter confrontare mercati diversi. Posso confermare serenamente che nel 2019 in Italia, al di là di un interesse globale ormai acclarato,  ci sono state iniziative fattive per ottenere risultati interessanti e concreti in ambito IOT. Un trend che abbiamo visto soprattutto nell’ambito dei prodotti che diventano servizi, la ormai famosa “servitizzazione”».

Ma c’è di più… «esatto . continua Maselli – come detto gli imprenditori stanno cercando sempre più intelligenza per le loro macchine e, soprattutto, colpisce il numero di richieste di lavoro, in ambito IOT, che vengono pubblicate ogni giorno. A partire dallo scorso anno si parla di oltre 15 inserzioni al giorno. Le aziende si stanno muovendo con decisione»

IOT in Italia, il valore di Software AG, il futuro dell’impresa connessa

Detto dello scenario quale ruolo intende ricoprire Software AG e soprattutto come intende contribuire nel processo di costruzione di una vera impresa connessa?

«Noi come Software AGspiega Maselli – cerchiamo di aiutare a creare la catena di valore per permette alle imprese di andare oltre il classico collegamento tra oggetti. Puntiamo a creare un vero valore aziendale sia a livello di processi interni (dati, oggetti, decisioni…) che esterno (clienti, partner…). L’aspetto fondamentale della nostra offerta è il focus costante e immediato sui risultati di business per i nostri clienti. Risultati che, grazie e attraverso l’IOT, non devono essere troppo ambiziosi sin da subito. Il successo di Software AG e del mercato IOT in generale nel 2019 è arrivato proprio dalla capacità di avere obiettivi chiari e sufficientemente dimensionati da permettere alle imprese di essere flessibili e cambiare, eventualmente direzione, in caso di necessità. In generale comunque per il mercato IOT italiano il 2019 è stato un anno di svolta con la posa delle fondamenta. Nel 2020 mi aspetto un’accelerazione sul valore sull’analisi predittiva  e sull’intelligenza artificiale. Dal canto suo, l’impresa connessa sarà sempre più vicina possibile quanto più i nostri imprenditori saranno in grado di sviluppare organizzazioni flessibili capaci, a seconda della necessità, di muoversi tra fisico e digitale grazie all’orchestrazione virtuosa della componente umana. È in questo mix esplosivo il futuro dell’IOT»

Internet of things in Italia, l’analisi di Software AG ultima modifica: 2020-01-19T22:47:50+01:00 da Marco Lorusso

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