Realtà aumentata, realtà virtuale, nuovi visori, occhiali, interfacce touch… Per molti il futuro dei nostri computer e del modo in ci ci relazioniamo con il mondo circostante è abbastanza segnato a livello tecnologico. Microsoft, Samsung, Magic Leap ci stanno lavorando, con alterni destini da tempo ma, secondo i più accreditati ricercatori di mercato il 2019 potrebbe essere davvero l’anno dell’esplosione di massa per realtà aumentata, realtà virtuale applicate a computer, smartphone, social networks…
Potrebbe esserci un’altra strada di sviluppo rispetto a quanto stanno facendo alcuni dei più grandi operatori in campo? Secondo qualcuno si. Utilizzando infatti tecnologie sviluppate in collaborazione con Sony, l’Università di Tokyo ha da poco mostrato una tecnologia (in forma ancora di prototipo) alternativa che prende il nome di Portable Lumipen. Si tratta di un proiettore che si indossa al collo ed è in grado di tracciare e proiettare informazioni sul mondo intorno a te con incredibile velocità e precisione.

Realtà virtuale, realtà aumentata, la rivoluzione, possibile, di Lumipen

Il Lumipen, racconta Mark Wilson senior Editor di Fast Company che in questo video ci mostra come funziona, può individuare uno scarafaggio in fuga e mettere un simbolo di avvertimento sopra il suo corpo.« Non solo Lumipen può proiettare semplici app di navigazione o meteo sulla tua mano e tenerle lì, anche mentre le sposti, e riconoscere i gesti della tua mano in modo da poter controllare tali informazioni come un’interfaccia. Il Lumipen funziona anche come un puntatore molto efficace, permettendoti di puntare a qualcosa con il dito e posizionare un cursore di fortuna direttamente sull’oggetto di interesse».
Come funziona? Il sistema utilizza una mappatura di proiezione estremamente avanzata. Di fatto incrocia un proiettore con il motion tracking e persino un po’ di intelligenza artificiale per identificare gli oggetti. Ciò consente al Lumipen di dipingere le immagini digitali a una folle velocità di 1.000 fotogrammi al secondo con un ritardo di soli 3 millisecondi. «I film e i videogiochi di oggi vengono solitamente visualizzati a 30 o 60 fotogrammi al secondo – racconta Wilson -. E al nuovo iPhone ci vogliono circa 26 millisecondi per rispondere al tuo tocco…»

Il ritorno del “projection mapping”?

I sistemi di “projection mapping” erano di gran moda qualche anno fa ma con l’avvento della realtà aumentata, l’interesse per questo tipo di mappatura sembra essersi raffreddato. «Ha senso – spiega Wilson -: con gli occhiali AR, l’industria può immaginare un prodotto di facile utilizzo. I sistemi di “projection mapping” di solito devono essere installati su muri o soffitti, che è una dinamica più lenta e complicata. È molto più facile vendere 100 milioni di smartglasses che entrare in 100 milioni di stanze e installare schermi e motion tracker, giusto? Non sono sicuro che Lumipen abbia un futuro possibile a livello di elettronica di consumo. È tecnicamente indossabile, ma piuttosto ingombrante. Tuttavia, i suoi ricercatori hanno sviluppato qualcosa di incredibile, una tecnologia che ci mostra un altro percorso per la realtà aumentata per come la conosciamo. È una visione più sociale della “vita aumentata” e della realtà virtuale, in cui tutto ciò che vediamo è visibile anche alle persone che ci circondano, piuttosto che nasconderle dal loro punto di vista, il che sembra un valore che vale la pena perseguire».

Realtà aumentata, realtà virtuale… e se il computer del futuro fosse una collana? ultima modifica: 2018-08-04T18:46:27+02:00 da Marco Lorusso

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