Nuova puntata della rubrica multipiattaforma #TDVMware in collaborazione con Tech Data e VMware. Un appuntamento esclusivo dedicato alle competenze, al valore e all’innovazione che oggi servono a tutti i migliori operatori dell’ecosistema ICT per portare, sul territorio, il digitale che le imprese chiedono e cercano.
Trovate qui alcune puntate precedenti:

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Competenze di business: lo skill gap degli sviluppatori europei

VMware ha rivelato le proprie strategie sul fronte del cloud per il Q2 2022, in cui sono attese importanti, a partire da VMware vSphere+ e VMware vSAN+ che, in aggiunta rispetto alle versioni di base, hanno l’obiettivo di portare nelle infrastrutture IT on-premise quei vantaggi nella gestione e nell’orchestrazione delle risorse finora esclusivi del cloud, in maniera assolutamente trasparente per i carichi di lavoro delle aziende.

Non si tratta di novità assolute, in quanto le avevamo già viste annunciate nel corso dell’evento corporate VMworld 2021, con la denominazione provvisoria di Project Arctic, attraverso un’anteprima tecnologica che manifestava l’intenzione di offrire un controllo cloud based anche per le risorse eseguite nei data center aziendali, dotato di funzionalità moderne come Kubernetes e disponibile attraverso formule di abbonamento flessibili, tipiche dei modelli di offerta disponibili in cloud.

VMware vSphere+ e VMware vSAN+: nuove soluzioni basate sul cloud ibrido nell’offerta di VMware Cloud per gli ambienti on-premise

L’annuncio di VMware vSphere+ e VMware vSAN+ consente di ampliare l’offerta di VMware Cloud per ottenere un’infrastruttura IT sempre più funzionale negli ambienti distribuiti. Si tratta infatti di soluzioni che consentono di attivare una serie di add-on la cui logica è già ben nota nel contesto del cloud ibrido, per assecondare le esigenze delle applicazione eseguite su infrastrutture on-premise, a cominciare dalla cybersecurity e il disaster recovery, fondamentale per garantire la piena continuità di business alle aziende.

La proverbiale scalabilità dei modelli in cloud consentirà a VMware vSphere+ e VMware vSAN+ di assistere i carichi di lavoro delle grandi realtà enterprise e delle PMI, mettendo a disposizione nuove funzionalità per la gestione degli stessi, con la sicurezza e la performance tipica dei rilasci CI / CD, senza costringere i sistemisti a dover adottare modifiche sostanziali ai server e alle applicazioni eseguite on-premise.

Secondo Krish Prasad, senior vice president and general manager for VMware Cloud Platform Business, Cloud Infrastructure Business Group, VMware:VMware vSphere+ e VMware vSAN+ rappresentano la più importante evoluzione di quelle soluzioni indispensabili che i nostri clienti conoscono e di cui si fidano. […] Ovunque i clienti si trovino nel loro percorso di trasformazione digitale e nell’implementazione della propria strategia multi-cloud, vSphere+ e vSAN+ contribuiranno ad accelerarlo, portando i benefici del cloud all’infrastruttura e ai carichi di lavoro on-premise esistenti, insieme a un consumo semplificato tramite un modello di abbonamento flessibile”.

Non mancano gli early adopter di rilievo. Gary Chen, IDC Research Director, Software Defined Compute ha favorevolmente notato come: “La trasformazione dell’infrastruttura on-premise in servizi cloud è una tendenza emergente di modernizzazione che IDC sta vedendo attirare un interesse significativo da parte delle aziende. Abilitando l’onnipresente hypervisor del data center con i servizi cloud, gli utenti saranno in grado di integrare funzionalità innovative che possono essere fornite immediatamente e completamente gestite dal cloud per risolvere un’ampia gamma di problemi, come l’efficienza della gestione, le operazioni Kubernetes su scala e il DR. Le possibilità future di questo modello di delivery, come ad esempio vSphere+ e vSAN+, sono infinite e possono essere uno strumento fondamentale per le aziende per modernizzare rapidamente l’infrastruttura esistente con un onere minimo“.

Dello stesso parere anche Vishal Gupta, CIO di Lekmark, che ne rimarca soprattutto gli aspetti user-friendly: “VMware vSphere+ rende meno netto il confine tra on-premise e cloud. La combinazione di un modello operativo cloud e di strumenti familiari sarà per noi un grande vantaggio”.

La sfida di VMware: semplificare le operations con una gestione centralizzata dell’infrastruttura

Nelle tradizionali infrastrutture on-premise, i carichi di lavoro finiscono molto spesso in silos distribuiti in vari server collocati presso le sedi dell’azienda, senza che vi sia una reale connessione tra dati e servizi. Il risultato di questa dispersione è una scarsa fruibilità delle informazioni per le linee di business aziendali, che finisce in buona sostanza per vanificare una delle più grandi fonti di valore per l’azienda nell’era della trasformazione digitale.

Se i team IT lavorano in silos, ognuno tenderà a conoscere ciò di cui si è occupato direttamente, ma pochi, se non nessuno, dispongono di una visibilità end-to-end sull’intera distribuzione dell’infrastruttura, per capire se, dove e come vengono eseguiti i carichi di lavoro.

Oltre a causare evidenti colli di bottiglia in termini di produttività, i silos rischiano di generare vulnerabilità di sicurezza e aggiungere in ogni caso una complessità alla gestione del ciclo di vita dei servizi e delle applicazioni, per via di un’ampia rassegna di inefficienze. Ne sanno qualcosa gli ISV e gli sviluppatori che basano i loro progetti sulla base di metodologie agili e finiscono per scontrarsi con i limiti di un modello gestionale tutto fuorché agile nella sua configurazione.

Un’ulteriore criticità è data anche dal provisioning delle risorse per le attività quotidiane, oltre che a una maggior difficoltà nel diagnosticare, identificare e risolvere gli eventuali problemi, a causa della scarsa visibilità.

I carichi di lavoro delle aziende che decidono, per varie ragioni, di mantenere in tutto o in parte la propria infrastruttura hardware-software on-premise, ricorrendo ad esempio soltanto parzialmente alle risorse in cloud pubblico o privato, finiscono per rimanere penalizzate anche sotto questo punto di vista, in quanto diventa molto spesso integrare una base on-premise con quelle funzionalità addizionali che sono ormai disponibili prevalentemente in cloud. Si pensi, ad esempio, alle soluzioni di disaster recovery o di sicurezza informatica che impiegano funzioni di intelligenza artificiale, ormai prevalentemente disponibili come servizi in cloud sugli ecosistemi dei principali hyperscaler.

Anche quando le eventualità appena citate non costituiscono delle barriere insormontabili in termini di efficienza per i processi aziendali, rimanere ancorati ad un’infrastruttura IT on-prem gestita in modo tradizionale costituisce un oggettivo limite nei confronti dell’innovazione.

La soluzione: VMware vSphere+ e VMware vSAN+

Dalle parti di VMware, realtà che dispone di un consolidato e per molti aspetti esclusivo know-how nella gestione dei servizi in cloud ibrido e in multicloud, devono essersi ben presto chiesti come sarebbe stato possibile coniugare la disponibilità delle risorse on-premise con il modello di gestione tipico degli ambienti cloud, molto più agile e nativamente votato a semplificare la visibilità e l’orchestrazione di tutti i carichi di lavoro dell’azienda. Il tutto senza dover migrare assolutamente nulla in cloud.

Per dare una risposta a questa evidente criticità dei sistemi IT, il pensiero è andato prontamente ad una soluzione SaaS in grado di consentire ai dipendenti di un’azienda di lavorare on-prem come se stessero di fatto accedendo ad un servizio in cloud pubblico, con tutti i pro e i pochissimi contro del caso.

I team che si occupano nello specifico delle cosiddette operations in ambito IT sostengono quotidianamente un’azione votata ad efficientare i processi aziendali per renderli più produttivi e profittevoli per l’azienda. Al tempo stesso, questo la ricerca volta a soddisfare questa fondamentale esigenza di business deve aggiungere meno complessità possibile alla gestione dell’infrastruttura, man mano che gli ambienti necessari per eseguire i vari carichi di lavoro si fanno più numerosi e complessi nella loro natura.

La soluzione al problema ha spinto VMware ad affrontare un percorso di ricerca, sviluppo e applicazioni che ha portato al lancio di Project Arctic, nome in codice di un progetto successivamente e commercialmente tradotto in due prodotti: VMware vSphere+ e VMware vSAN+.

Le due soluzioni consentono di ottenere un’esperienza di gestione unificata dell’infrastruttura per gli ambienti distribuiti, attraverso la console di VMware Cloud, che offre una serie di funzionalità molto user-friendly nell’inventario globale, nella configurazione, negli avvisi, nell’ammistrazione e nella gestione di vari aspetti specifici, come lo stato di sicurezza. Ciò che fino a ieri era disponibili per i servizi in cloud, grazie a vSphere+ e vSAN+ lo diventano anche per le tradizionali infrastrutture IT on-premise.

In altri termini, gli admin dei sistemi on-premise possono eseguire una serie di task operativi utilizzando la Console di VMware Cloud, godendo in maniera pressoché del tutto automatizzata dei vantaggi di una gestione centralizzata per la definizione delle configurazioni e delle policy per i vari deploy. Esattamente come farebbero se si ritrovassero a dover gestire un servizio in cloud ibrido.

Tale logica di gestione e configurazione consente una serie di vantaggi end-to-end, come la possibilità di rendere disponibile in maniera del tutto trasparente ed automatica agli utenti finali gli aggiornamenti dei componenti dell’infrastruttura on-premise abilitata al cloud, semplificando enormemente la gestione dell’intero ciclo di vita dei servizi e delle applicazioni erogate.

Gli utenti possono altrimenti disporre di funzionalità di remediation e configuration drift in modalità cloud based, naturalmente conformi con i le policy aziendali e i requisiti normativi.

VMware Cloud semplifica e accelera il lavoro degli sviluppatori grazie all’integrazione nativa di Kubernetes

La modernizzazione delle applicazioni sta diventando un mantra per gli sviluppatori e l’infrastruttura gioca un ruolo fondamentale nel ciclo di vita del software, soprattutto per effettuare i test e i deploy in maniera più rapida ed efficiente. Uno degli aspetti più interessanti di vSphere+ è dato dalla possibilità di rendere disponibile anche per le infrastrutture IT on-premise quegli ambienti di sviluppo che tipicamente fanno parte dell’immaginario del cloud, in particolare del Platform-as-a-Service (Paas).

vSphere+ consente infatti di eseguire macchine virtuali (VM) e container orchestrati da Kubernetes, per trasformare di fatto l’infrastruttura on-premise in una piattaforma Kubernetes-ready a tutti gli effetti. Un sogno che diventa realtà? Per molti team di sviluppo, che per scelta o vincoli inderogabili sono costretti ad operare con risorse presenti all’interno dei data center aziendali, se non di un sogno che diventa realtà, tale eventualità si concretizza attraverso tanti problemi in meno da risolvere, del tutto assolti a monte dal livello di automatizzazione offerto da vSphere+.

vSphere+ consente inoltre di implementare per gli sviluppatori un’esperienza di consumo IaaS multicloud, in modo da estendere le funzionalità di VMware Tanzu Standard Runtime per consentire agli sviluppatori di utilizzare Kubernetes in maniera coerente quando vengono coinvolti ambienti on-premise, cloud pubblici, cloud privati e sistemi edge (IoT).

vSphere+ consente quindi l’assoluta ibridazione degli ambienti IT per creare un’infrastruttura gestionale in grado di garantire la piena visibilità dei carichi di lavoro a prescindere dai loro ambienti di esecuzione, senza che intervenga alcuna barriera nei confronti dell’orchestrazione che i team di sviluppo e gli admin possono semplicemente implementare attraverso le interfacce di Kubernetes. Per semplificare ulteriormente le operazioni è disponibile anche VMware Tanzu Mission Control Essentials, che si occupa nello specifico di fornire agli utenti una visibilità globale sull’intero footprint di Kubernetes, automatizzando la pressoché totalità dei task operativi.

Estensione dell’on-premise con servizi cloud ibridi più sicuri ed efficienti

Attraverso l’impiego di vSphere+ e vSAN+, oltre a tutti i vantaggi nelle gestione e nell’esecuzione dei carichi di lavoro, le aziende possono continuare ad utilizzare le proprie risorse on-premise, rendendole molto più sicure grazie agli strumenti avanzati messi a disposizione dai servizi in cloud. Le esigenze più comuni, da questo punto di vista, sono le soluzioni di backup e disaster recovery, oltre alle tecnologie di cybersicurezza ormai indispensabili per offrire il maggior livello di protezione possibile nei confronti della minaccia ransomware.

vSphere+ e vSAN+ consentono di combinare i benefici offerti dal mantenimento dell’infrastruttura IT correntemente in uso, ivi compresi tutti i domini e i set di strumenti a disposizione degli utenti, con le funzionalità avanzate che soltanto una soluzione cloud based come VMware Cloud è attualmente in grado di garantire. Tra queste figura la possibilità di avvalersi di servizi aggiuntivi, come VMware Cloud Disaster Recovery, disponibile on-demand per garantire le funzioni anti-ransomware e disaster recovery a cui abbiamo più volte fatto accenno, ormai indispensabili per qualsiasi ambiente IT venga preso in considerazione.

vSphere+ e vSAN+ consentiranno di abilitare, a bordo di VMware Cloud, una serie di servizi in cloud disponibili anche on-premise che attualmente sono in fase di sviluppo e di cui inizieremo ad avere notizia nel corso dei prossimi mesi.

Un altro aspetto rilevante di una soluzione come VMware Cloud è dato dal fatto di rendere trasparente la differenza logica e concettuale che insiste tra on-prem, cloud pubblico e cloud privato, per creare un’infrastruttura omogenea nella sua gestione.

Tale approccio si rivela doppiamente utile per le aziende. Oltre a consentire di gestire l’on-premise beneficiando di tutti i vantaggi tipici del cloud, VMware Cloud dispone di tutti i tool necessari per semplificare la vera e propria migrazione in cloud, qualora si presentasse l’eventualità, la possibilità e la convenienza nell’intraprendere questo tipo di percorso. 

Con vSphere+ e vSAN+, le aziende possono avvalersi di un modello di consumo, con formule che prevedono la sottoscrizione di un abbonamento, quantificabile in funzione dei deployment on-premises che vengono selezionati. VMware consente ai propri clienti di beneficiare di un’unica SKU, che include tutti i componenti utili ad integrare le funzioni necessarie (VMware vCenter, VMware ESXi, Tanzu Standard Runtime e Tanzu Mission Control Essentials, ecc.), oltre al servizio di supporto dedicato.

Per saperne di più su VMware vSphere+: https://www.vmware.com/products/vsphere.html

Per saperne di più su VMware vSAN+: https://www.vmware.com/products/vsan.html

VMware vSphere+ e vSAN+: tutti i vantaggi del cloud anche nella gestione on-premise ultima modifica: 2022-07-06T11:48:43+02:00 da Francesco La Trofa

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