Alla fine, Elon Musk è riuscito nel suo intento, ossia quello di trasformare Twitter, al punto da non lasciare neanche più nome e logo. E così sarà.

Possiamo quindi dire definitivamente addio a Twitter per come lo abbiamo conosciuto e amato in questi 17 anni, perché da oggi al suo posto ci sarà X. Apparentemente sembra che cambi poco, in realtà si tratta di un cambio epocale e, forse, uno dei pochi casi di rebranding realizzati in questo modo.

Ma cerchiamo di ricapitolare un po’ cosa è successo in questi ultimi due giorni e perché si è arrivati adesso a questo punto.

[qui il report sui recenti down e disservizi di Twitter]

Come al suo solito, Elon Musk ha sempre usato la piattaforma per fare i suoi annunci e non è mancato ovviamente in questa occasione. Quando in Italia era domenica mattina, Musk ha cominciato a diffondere una serie di tweet (si chiameranno ancora così?) in cui annunciava il cambiamento più atteso.

“E presto daremo l’addio al marchio Twitter e, gradualmente, a tutti gli uccelli“. Così scriveva in un tweet Musk. Inun tweet successivo ha poi diffuso un breve video che annunciava il nuovo logo: una X.

Addio Twitter, la fissazione di Musk per il progetto X

In realtà questa della X è un chiodo fisso di Musk. Il nuovo lodo infatti ricorda la precedente startup di Musk, X.com, che in seguito è diventata PayPal dopo una fusione con un’altra azienda. Lo scorso anno aveva twittato che l’acquisto di Twitter lo avrebbe avvicinato alla “visione originale di X.com”. Tutto era già stato pensato.

Farlo adesso ha un significato ulteriore. Nei giorni scorsi è stata presentata la nuova società di intelligenza artificiale di Musk che si chiama, appunto, xAI. Si tratta in realtà di qualcosa di più. L’intento di Musk è di rendere X l’app per “qualsiasi cosa”, all’interno di un ecosistema di app e strumenti che fanno capo a X Holding. Del resto, da qualche mese la società che prima gestiva Twitter si chiama X Corp.

Addio Twitter l’intervento di Linda Yaccarino

Nella serata di ieri, a rendere ancora più chiare le cose, è arrivata la CEO, ex Twitter, e ora di X, Linda Yaccarino, in carica da 1 mese e mezzo. La Yaccarino ha spiegato quello che già si sapeva e cioè che X sarà un’app molto simile a WeChat, la popolarissima app cinese che permette di fare tutto.

E infatti, nel suo tweet la Yaccarino scrive “X è lo stato futuro dell’interattività illimitata – incentrata su audio, video, messaggistica, pagamenti/attività bancarie – creando un mercato globale per idee, beni, servizi e opportunità. Alimentato dall’intelligenza artificiale, X ci collegherà tutti in modi che stiamo appena iniziando a immaginare“.

Ecco spiegato che cosa sarà X, una versione occidentale di WeChat che sarà in competizione con TikTok, WeChat stessa, YouTube, WhatsApp. Praticamente con tutte le app più usate del momento. E, a vedere come stanno andando le cose, non è detto che X sarà un successo.

Ricordiamo tutti che Elon Musk ha acquisito Twitter, nell’ottobre del 2022, per una cifra di 44 miliardi di dollari. Da allora ha licenziato il 75% dei dipendenti (altri se ne stanno andando via in queste ore in conseguenza del passaggio a X); ha cercato di ridurre l’infrastruttura di Twitter minando i rapporti con Google e Amazon, ripresi solo dopo dalla Yaccarino; gli investitori sono calati del 50% e ora spinge tutto verso l’abbonamento a Twitter Blue per cercare di mandare avanti la baracca.

Addio Twitter, l’impatto sui conti

Addio twitter

E poi, come se non bastasse, il Wall Street Journal qualche giorno fa riportava che un autorevole ente di ricerca finanziaria stimava il calo del valore di Twitter del 47%.

Eppure, nonostante tutto questo scenario, Elon Musk ancora sostiene che la società presto tornerà a valere oltre 250 miliardi di dollari.

Il passaggio verso X comunque è in atto. Già dalla serata di ieri la home della piattaforma è stata dirottata da twitter.com verso x.com. E intanto stanno cominciando ad essere rimpiazzati i loghi degli account ufficiali e degli affiliati. Manca solo il passaggio definito che dovrebbe esserci entro la serata di lunedì, con la X al posto di Larry, l’uccellino che ci ha fatto compagni lungo questi 17 anni.

Solo per fare un veloce recap di questi anni vissuti su Twitter.

Nel 2009, dopo soli 3 anni dalla sua nascita, Twitter ha giocato un ruolo fondamentale nel cosiddetto “movimento verde” in Iran, fungendo da canale di comunicazione. Rulo che si confermerà anche durante la Primavera Araba due anni dopo, sempre diventando strumento attraverso il quale riuscire a far arrivare le informazioni.

Ma Twitter è stato anche il canale dove tutto il mondo ha scoperto l’uccisione di Osama Bin Laden, fu su quella piattaforma che un ingegnere pakistano scrisse cosa stava avvenendo di fronte la sua casa.

Twitter è poi diventato uno straordinario strumento per la politica. I leader politici, le organizzazioni e i cittadini hanno utilizzato Twitter per condividere i loro pensieri, dichiarazioni e risposte riguardo a eventi cruciali come elezioni, cambiamenti di governo e crisi internazionali. Vi è stato un momento in cui le due maggiori bolle su Twitter erano costituite dalla politica e dai giornalisti.

Per non parlare di quanto lo sport sia diventato argomento molto discusso su Twitter, sia per seguire i grandi eventi sportivi come i Mondiali di Calcio o le Olimpiadi, sia per seguire le vicissitudini della propria squadra o del campione preferito.

Twitter è stato il canale principale dove venivano raccontate le notizie, dove spesso avvenivano. Riuscì a diventare un luogo da presidiare ogni giorno perché lì poteva succedere di tutto.

La piattaforma è stata usata anche da divulgatori, influencer, aziende che hanno messo al centro lo strumento per realizzare una comunicazione sempre più efficace e vicina ai propri interessi.

Ora per Twitter siamo arrivati ai saluti, a malincuore, sapendo che sarà un’esperienza non più ripetibile. E sapendo che X non sarà mai all’altezza di tutta questa storia.

Addio Twitter, inizia l’era di X ultima modifica: 2023-07-24T11:54:11+02:00 da Franz Russo

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