Le app di collaborazione sono ormai al centro dello scenario attuale, come riscontrato nei mesi scorsi da Netskope, leader SASE (Secure Access Service Edge). A febbraio il “Cloud and Threat Report” della multinazionale americana parlava di un incremento del 20% per quanto riguarda la circolazione delle suddette piattaforme.

Si tratta di una galassia immensa che arriva a comprendere lavagne virtuali, strumento cardine della didattica a distanza che durante i lockdown si è trovata alle prese con alcuni problemi relativi alla cybersecurity. Cresce allora l’esigenza di correre ai ripari, e di sperimentare nuove idee, perfezionando, parallelamente, tecniche come l’hand tracking, ossia la possibilità di navigare in virtual reality senza l’uso del controller, ma affidandosi, appunto, alle mani.

Un terreno fertile sul quale, nelle ultime settimane, è sbarcato Mark Zuckerberg che ha presentato Horizon Workrooms, uno strumento che permette l’interazione tra gli avatar dei diversi interlocutori. Una svolta che significa tanto per le imprese, vediamo perché.

Facebook lancia Horizon Workrooms

Lo abbiamo visto, con l’esplosione dello smart working, qui lo scenario tracciato da Okta, sono cambiate radicalmente tante prassi che sembravano consolidate. “Workrooms – riassumono da Facebook – è in pratica un’esperienza di realtà ibrida”.

In ogni videoconferenza possono inserirsi fino a 50 persone in totale, di cui 16 possono apparire in VR, superando i limiti imposti dalla distanza geografica, che ad oggi è ricorrente causa restrizioni, soprattutto a livello internazionale. Insomma, nell’Enterprise si potrà sperimentare ora il “metaverso”, termine di origine fantascientifica che indica una sorta di realtà virtuale condivisa.

L’idea apre ad una serie di riunioni che punteranno ad offrire percezioni che siano, il più possibile, simili a quelle di un contesto fisico. Andrew Bosworth, vicepresidente di Facebook Reality Labs, ha aggiunto che il colosso dei social network utilizza Horizon Workrooms, nella sua organizzazione interna, da circa un anno e sta attuando importanti investimenti sulle tecnologie emergenti.

Come funziona

Per accedere bisogna preventivamente creare un account online e scaricare Horizon Workrooms sul proprio Oculus Quest, il visore sviluppato da Facebook in grado di eseguire software attraverso il wireless. Il procedimento che associa l’account al prodotto è definito dagli esperti un po’ complesso e, nei laboratori della multinazionale, si cercherà sicuramente di rendere più agevole.

Così come, durante la conferenza stampa, si sono verificati dei blocchi dell’immagine e, a seguire, sono emersi problemi di compatibilità con alcuni dispositivi Apple. Seppur con le sue imperfezioni, Horizon Workrooms dà l’impressione, con l’ausilio dell’audio spaziale, di sentire che la voce proviene esattamente da dove si trova chi sta parlando, quasi come si stesse in un ufficio vero.

Il progetto Horizon comunque va ben oltre Workrooms ma per ora sono in corso i test degli utenti, siamo alla versione beta, per identificare ulteriori criticità. In combinazione con la Oculus Remote Desktop, applicazione pensata per Mac e Windows, l’obiettivo è di ricreare una stanza a tutti gli effetti, con posti a sedere e adattata al numero dei partecipanti. Una rivoluzione in corso d’essere che potrebbe cambiare l’assetto del business.

Horizon Workrooms e realtà virtuale, arrivano le call immersive ultima modifica: 2021-09-07T10:33:18+02:00 da Emanuele La Veglia

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