Nuova puntata della rubrica multipiattaforma #TDVMware in collaborazione con Tech Data e VMware. Un appuntamento esclusivo dedicato alle competenze, al valore e all’innovazione che oggi servono a tutti i migliori operatori dell’ecosistema ICT per portare, sul territorio, il digitale che le imprese chiedono e cercano.
Trovate qui le puntate precedenti:

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Cos’è il multicloud e perché in “multi” è meglio

VMware, in collaborazione con Dimensional Research, ha pubblicato The State of Kubernetes 2022, aggiornamento dell’indagine relativa alla diffusione e agli aspetti che caratterizzano il mercato della celebre tecnologia di orchestrazione per container. La ricerca alla base dello studio ha avuto un carattere prevalentemente qualitativo ed ha coinvolto ben 776 professionisti nell’ambito del business IT e dello sviluppo software, con ruoli di responsabilità nell’ambito di aziende con almeno mille dipendenti.

Lo scopo dell’indagine si qualifica soprattutto nel suo livello di approfondimento, capace di coinvolgere realtà che utilizzano da tempo Kubernetes, per conoscere nel dettaglio gli aspetti più significativi del suo utilizzo, dando per scontato che tale tecnologia costituisca ormai uno standard di riferimento per chi opera nell’ambito dello sviluppo di applicazioni cloud native, utilizzando tecnologie containerizzate in PaaS (Platform-as-a-Service).

Approfittiamo del lavoro svolto da VMware per scattare una fotografia molto attuale sul fenomeno di Kubernetes, ai fini di identificare sia le ragioni di un successo annunciato, sia quali opportunità di business si manifestano nel mercato dello sviluppo software basato sui container.

Kubernetes: cos’è e perché è fondamentale nello sviluppo di applicazioni cloud native

Kubernetes (K8s) è una piattaforma open source impiegata per orchestrare i container Linux in cloud pubblico, privato e ibrido e, più in generale, nel novero degli strumenti che consentono di gestire i progetti di sviluppo software cloud native, basati su architetture a microservizi. Kubernetes è pertanto molto utilizzato dagli sviluppatori, dagli amministratori di sistema e dagli specialisti nelle metodologie DevOps, per gestire anche grandi numeriche di container sui PaaS presenti nell’offerta dei cloud service provider (CSP). Qui la guida completa a Kubernetes.

Secondo Michael Cote, staff technologist di VMware: “Gli ultimi anni hanno consolidato l’intenzione a utilizzare Kubernetes come layer standard nell’infrastruttura, su cloud privato e pubblico, e spesso su entrambi. Dopo i primi utenti, l’utilizzo è diventato sempre più mainstream”. In particolare, in merito ai risultati emersi dal report The State of Kubernetes 2022: “Anche se c’è ancora molto da costruire, è ormai raro trovare persone che non stiano sviluppando piani di implementazione Kubernetes, per non parlare di chi lo ha già fatto. Questa grande diffusione accresce la necessità di strumenti di gestione di Kubernetes e anche di distribuzione, specialmente quando si tratta di sicurezza e di supporto delle competenze degli sviluppatori. Infatti, la quasi totalità degli intervistati è interessata a trovare e allocare budget per strumenti che li aiutino a realizzare tutti i benefici di Kubernetes”.

Secondo il survey effettuato dal gruppo di ricerca formato da VMware e Dimensional Research, i principali benefici di Kubernetes sono costituiti da una serie di fattori convergenti nel garantire il successo delle aziende che riescono a capitalizzarli nel modo più efficace grazie alla containerizzazione delle applicazioni.

Il vantaggio più evidente è costituito dal progressivo miglioramento nell’utilizzo delle risorse IT e dall’ottimizzazione dei costi che ne derivano (59%), sia per i nuovi progetti che per gli aspetti relativi alla cloud migration (42%). I vantaggi dell’architettura a microservizi nell’aggiornare le applicazioni seguendo il ciclo CI / CD trova nei container e Kubernetes gli strumenti efficaci secondo il 49% del campione intervistato.

Il sondaggio ha evidenziato anche quelli che, secondo chi lo utilizza in maniera strutturata ormai da diverso tempo, sarebbero i principali limiti relativi a Kubernetes. La pressoché totalità degli intervistati ha manifestato nella sicurezza la principale preoccupazione, riferendosi ad un contesto in realtà più ampio rispetto all’utilizzo specifico di Kubernetes, che finisce “sotto accusa” soprattutto per via del fatto che vengono evidenziate una generica mancanza di esperienza e di competenze interne nel distribuire e gestire Kubernetes.

Kubernetes: un successo senza precedenti nell’orchestrazione dei container in multicloud

Anno dopo anno, la diffusione di Kubernetes conferma un trend tecnologico che ormai può essere definito uno standard di riferimento. Un indicatore concreto di questo aspetto è offerto dal numero di cluster distribuiti per ogni azienda, sia per quanto riguarda i dati attuali che per quanto concerne i dati di previsione. Il 29% delle organizzazioni coinvolte nel survey di The State of Kubernetes 2022 dispone almeno di 50 cluster ed il 48% di questi si aspetti che aumentino almeno del 50% nel corso dell’anno corrente.

Tra i principali fattori che avrebbero contribuito alla massiccia diffusione di Kubernetes, il survey ha identificato:

  • Contributo al miglioramento dello sviluppo software: secondo il 62% degli utilizzatori, Kubernetes renderebbe molto più flessibili le applicazioni stesse, mentre per il 54% è riscontrabile una maggior efficienza dei team di sviluppo, fattore che incoraggia i team DevOps a supportarlo in misura crescente;
  • Vantaggi derivanti dall’adozione del cloud: secondo il 59% degli intervistati, Kubernetes sarebbe alla base di un miglioramento nell’utilizzo delle risorse in cloud, che secondo il 46% sarebbe evidente soprattutto per quello che riguarda la riduzione dei costi nell’utilizzo dei vari servizi che le aziende scelgono tra quelli disponibili nel catalogo dei vari cloud service provider;
  • Efficienza dei team di sviluppo: oltre un terzo dei soggetti coinvolti dal survey (37%) si è soffermato sul fatto che Kubernetes consente di apprezzare una maggior qualità nel lavoro e nell’efficienza complessiva da parte degli sviluppatori.

In particolare Kubernetes sarebbe apprezzato proprio per la sua capacità di semplificare la gestione in ambito multi-cloud, dal momento che almeno due terzi dei team di sviluppo ormai implementano strategie in grado di coinvolgere più cloud pubblici. Non che Kubernetes non sia efficace anche on-premise o in cloud singolo / privato, ma sarebbe proprio nella complessità e nell’articolazione delle configurazioni IT ibride e multi-cloud che la più celebre tecnologia per l’orchestrazione dei container Linux sarebbe in grado di rendere al massimo delle sue potenzialità.

Anche i questo caso, tali impressioni sarebbero confermate dalle preferenze espresse nel sondaggio pubblicato da VMware in merito alla situazione del 2022 in merito al footprint di Kubernetes orientato verso la produzione. Al primo posto il cloud pubblico / multi-cloud (52%), seguito dal contesto on-premise (47%) e dal cloud pubblico / single cloud (42%).

Competenze e sicurezza: merce rara e sempre più richiesta

Il principale gap che le aziende incontrano in merito alle tecnologie per lo sviluppo cloud native è derivante dalle competenze necessarie per implementare ed impiegare nel modo più efficiente gli strumenti più diffusi nell’ambito dei container Linux. Non è assolutamente un caso che Linux Foundation, nel suo The 2021 Open Source Jobs Report (NOTA – FORSE ABBIAMO INTERNAL LINK) abbia identificato tra le competenze più richieste quelle relative alle tecnologie per lo sviluppo cloud native, in particolare quelle legate ai container Linux, tra cui Docker e Kubernetes. Il report di Linux Foundation, giunto alla sua nona edizione, segna uno storico sorpasso nei confronti delle competenze legate a Linux, in particolare per quanto concerne l’ambito di configurazione e gestione dei server.

Tale aspetto risulta evidente anche dai risultati pubblicati sul report The State of Kubernetes 2022. Le organizzazioni sarebbero costantemente impegnate su più fronti per cercare di garantirsi il personale dotato delle competenze per orchestrare i container in multicloud, sia formando le risorse disponibili internamente che cercando di assumere nuovi talenti.

In particolare il 95% degli intervistati ha confessato di avere concrete difficoltà a selezionare professionisti in grado di implementare e gestire Kubernetes. Il 51% identifica questo limite soprattutto in una carenza di risorse interne alle aziende, mentre il 37% rileva la principale criticità nella difficoltà di assunzione di nuovo personale. Osservando la questione da un altro punto di vista, il 34% ritiene che la principale difficoltà, al di là degli aspetti legati alle risorse umane, sia imputabile alla velocità molto elevata con cui il modello di sviluppo cloud native si sta imponendo sul mercato, richiedendo di conseguenza sempre più competenze anche per quanto concerne le tecnologie legate ai container Linux.

Per far fronte a questo gap, i team di sviluppo cercano soprattutto si semplificare i progetti, rendendo di conseguenza più semplice l’orchestrazione richiesta a strumenti come Kubernetes. Secondo il sondaggio la totalità degli intervistati (97%) si rivela assolutamente disponibile ad aumentare il budget disponibile per ricevere servizi e supporto per le applicazioni più critiche di Kubernetes, in funzione degli evidenti vantaggi che ne derivano.

OItre alle competenze sulla tecnologia in senso stretto, un aspetto particolarmente sensibile è costituito dalla sicurezza informatica. La crescita dei cluster Kubernetes e delle implementazione dei progetti di sviluppo container-based in multi-cloud non risulta indifferente dalle attenzioni del crimine informatico. Le sfide nell’ambito della cyber security costituiscono un ambito assolutamente rilevante, che praticamente nessuno tra i soggetti coinvolti (97%) nella ricerca di The State of Kubernetes 2022 sarebbe disposto a trascurare. Secondo il 59% è fondamentale soddisfare i requisiti di sicurezza e conformità nell’implementazione di Kubernetes. Il 47% sostiene che il momento più critico risieda invece nella gestione.

È pertanto essenziale notare come The State of Kubernetes costituisca uno strumento prezioso per avere la percezione di come le aziende da tempo attive nell’ambito dello sviluppo di applicazioni cloud native stiano cercando di massimizzare e ottimizzare l’impegno per trarre il maggior beneficio possibile dalle tecnologie capaci di gestire al meglio soprattutto il contesto multi-cloud, che viene ritenuto complessivamente il più flessibile e vantaggioso tra le varie configurazioni IT possibili.

The State of Kubernetes 2022: a caccia di competenze per multicloud e sicurezza ultima modifica: 2022-05-13T15:30:57+02:00 da Francesco La Trofa

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