Il termine “cognitive services” è stato introdotto da Microsoft per la prima volta durante il suo Build 2016, l’evento annuale della casa di Redmond dedicato agli sviluppatori. E, infatti, i servizi cognitivi sono pensati proprio per lo sviluppo. Sono passati sei anni da quell’annuncio e Microsoft, con i suoi partner, ha continuato a lavorare alla diffusione di questo pacchetto di servizi, conquistando anche qualche referenza importante a livello internazionale.

In questo articolo descriveremo cosa sono i cognitive services, i servizi cognitivi di Microsoft, inclusi nell’offerta Azure. E cercheremo di spiegare perché possono essere particolarmente utili nella interpretazione e nella valorizzazione del flusso bidirezionale di informazioni tra un’azienda e suoi clienti.

Cosa sono i cognitive services

Secondo quanto annunciato a suo tempo da Microsoft, i cognitive services sono una nuova raccolta di API di intelligence e conoscenza che consentono agli sviluppatori di rendere le loro applicazioni più intelligenti, coinvolgenti e individuabili.

Il pacchetto include API intelligenti di Bing, l’ex Project Oxford e molto altro, che consentono alle piattaforme applicative di vedere, ascoltare, parlare, comprendere e interpretare le nostre esigenze utilizzando metodi di comunicazione naturali e API di conoscenza, mettendo a disposizione degli sviluppatori la potenza del Web.

Con i servizi cognitivi, gli sviluppatori possono aggiungere facilmente funzionalità intelligenti. Pensiamo, per esempio, al rilevamento di emozioni e sentimenti, al riconoscimento della vista e del parlato, alla conoscenza, ricerca e comprensione della lingua, in tutte le applicazioni.

I primi servizi proposti già nel 2016 comprendevano: un’API Computer Vision espansa a oltre 2mila categorie di immagini e didascalie in linguaggio naturale. Ancora, l’API di Microsoft Translator che include la traduzione vocale e l’API Emotion in grado di rilevare le emozioni nei video e nelle immagini statiche. Il Language Understanding Intelligent Service che supporta tre lingue aggiuntive (spagnolo, italiano e francese) e il rilevamento gerarchico delle entità. A suo tempo sono state presentate anche le nuove versioni delle API Bing Search, Bing Image Search, Bing Video Search e Bing News Search. E, infine, gli aggiornamenti a Bing Auto Suggest, Spell Check, Knowledge Exploration Service, Entity Linking API e Linguistic Analysis API.

Nota a margine: va da sé che, se si parla di servizi cognitivi e di intelligenza, il ruolo degli algoritmi di intelligenza artificiale nell’offerta sia predominante.

I tipi di cognitive services

Nella classificazione Microsoft, i suoi servizi cognitivi si suddividono in cinque macrocategorie: Vision, Speech, Language, Knowledge, Search.

E, secondo una definizione più comprensibile, consentono di realizzare applicazioni capaci di analizzare e interpretare la realtà a seconda delle necessità dell’utente per cui sono ideati.

I cognitive services estraggono informazioni da ogni tipo di input, anche da quelli “analogici” come immagini, audio, o video. Lo fanno in maniera più efficace e precisa rispetto all’attività manuale, indicizzando gli elementi utili in modo che si possano ricercare sempre senza sforzo.

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Cognitive services: come si sviluppano i servizi cognitivi basati su intelligenza artificiale

Lo sviluppatore ha la possibilità di scegliere un pacchetto specifico di API all’interno delle 5 macroaree di intervento – Vision, Speech, Language, Knowledge, Search. Per esempio, all’interno dell’area Vision si raccolgono i servizi per l’analisi e la rappresentazione di immagini e video. I servizi Language, invece, si concentrano sull’interpretazione del linguaggio scritto e vocale ricavato da un’interazione attraverso una qualsiasi applicazione.

Andando più a fondo, lo sviluppo di un progetto basato sui servizi cognitivi prevede delle normalissime chiamate http. Ovvero, sono disponibili degli endpoint http su cui operare secondo le regole REST (Representation State Transfer) attraverso cui far passare un qualsiasi elemento digitale.

Possiamo far passare sul canale http delle immagini, dei video, degli audio in tempo reale o già acquisiti. A questo punto, il servizio scelto risponderà con un risultato legato al servizio stesso. Per esempio, vogliamo individuare le emozioni che può trasmettere una foto? Sceglieremo il servizio adeguato, gli daremo in pasto la foto e attenderemo l’elaborazione.

cognitive services

La genialità dell’utilizzo delle chiamate http

Il pacchetto di servizi cognitivi di Microsoft sfrutta ampiamente l’infrastruttura cloud Azure. In particolare, si fa largo uso del motore di machine learning della piattaforma in maniera totalmente trasparente agli sviluppatori.

La genialità dei cognitive services è tutta nell’utilizzo di normali chiamate http. Ciò ne garantisce l’accesso da qualsiasi piattaforma. Tutti sono in grado di collegarsi alla rete e fare chiamate http.

E, per renderne ancora più semplice l’utilizzo, Microsoft ha realizzato degli SDK per diverse piattaforme. Si può, dunque, lavorare con applicazioni Windows come con qualsiasi altra applicazione nata su piattaforme diverse. Se non esiste un SDK, si possono sempre attivare delle chiamate REST per accedere alle varie funzionalità.

Gli SDK, inoltre, sono Open Source e disponibili su GitHub. Dunque, massima apertura e possibilità di proporre correzioni e nuove funzionalità.

Da segnalare inoltre che, per incentivarne l’uso, Microsoft fornisce l’accesso gratuito ai cognitive services fino a una soglia massima di chiamate.

Le applicazioni dei servizi cognitivi per aziende e industrie

A questo punto spazio all’immaginazione. A cosa possono servire i servizi cognitivi di Microsoft? In questa pagina, la casa di Redmond pubblica regolarmente i casi di successo internazionali. Mentre in Italia, tra i più importanti partner Microsoft che hanno da subito giocato con entusiasmo con i cognitive services c’è Progesoftware.

Al Build 2016 c’è stata una prima dimostrazione delle enormi potenzialità dei cognitive services. La testimonianza è arrivata direttamente da un ingegnere inglese con lavora in Microsoft Research. Il dipendente è ormai cieco e ha perso la vista progressivamente a partire dall’età di 7 anni.

È stata sviluppata una applicazione che sfrutta i cognitive services di Microsoft e che utilizza un paio di occhiali scuri speciali. Inquadrando una scena qualsiasi, ma anche un menu di un ristorante, e toccando la montatura, l’utilizzatore ottiene una descrizione vocale di ciò che sta succedendo in tempo reale.

Lo sviluppatore, così, ha saputo che uno skaters gli ha attraversato la strada. Oppure ha ricevuto informazioni basilari sulle persone presenti a una riunione e delle indicazioni su loro stato d’animo. Ancora, si è “fatto leggere” il menu del ristorante dall’applicazione.

Le aziende che utilizzano i servizi cognitivi

Ma il panorama delle applicazioni dei cognitive sistems e decisamente ampio. Airbus, per esempio, li usa per il rilevamento delle anomalie in contenitori per monitorare l’integrità degli aeromobili. Così risolve potenziali problemi prima che si verifichino e semplifica il training dei piloti con chatbot abilitati per sintesi vocale.

KPMG li usa per trascrivere e indicizzare migliaia di chiamate, riducendo i costi fino all’80%. Volskwagen, invece, sfrutta tutte le potenzialità delle traduzioni in tempo reale con una qualità decisamente elevata. Uber si accerta che l’autista che sta usando l’app corrisponda effettivamente all’account memorizzato. La BBC usa questi servizi per dialogare con i clienti attraverso un assistente vocale personalizzato. Infine, anche Progressive Insurance ha usato i servizi cognitivi di Microsoft per migliorare la qualità del suo chatbot.

C’è una risposta per chi obietta che l’intelligenza artificiale presente in altri sistemi e piattaforme ha già permesso applicazioni di questo tipo. Il vero valore dell’utilizzo del sistema cognitivo di Microsoft si chiama “qualità”.

Magari l’intelligenza artificiale del machine learning, del riconoscimento vocale o dell’image recognition rischia di fornire risultati non soddisfacenti. Ebbene, in questo caso la qualità si alza notevolmente perché si ampliano le fonti di conoscenza disponibili grazie all’accesso alle risorse web.

Machine learning e servizi cognitivi

Proprio l’ampia disponibilità di nuove fonti di conoscenza, caratteristica tipica dei servizi cognitivi, può rappresentare una svolta nella resa dei sistemi di intelligenza artificiale. L’affidabilità del machine learning, dell’image recognition e del deep learning, infatti, è strettamente vincolata alla qualità dell’autoapprendimento.

Più un algoritmo di intelligenza artificiale sa e più la sua elaborazione sarà superiore. Più fonti di conoscenza avrà, più potrà imparare. E, più sarà veloce e preciso il suo autoapprendimento.

Dunque, è immaginabile l’utilizzo dei servizi cognitivi non solo per fornire informazioni in tempo reale correlate a un file digitale, un evento o una situazione. Ma gli stessi servizi possono essere di grande aiuto nella fase di apprendimento dei sistemi di intelligenza artificiale.

Cognitive services: cosa sono i servizi cognitivi basati su AI ultima modifica: 2022-09-02T15:26:25+02:00 da Valerio Mariani

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