Le aziende non possono sottovalutare le richieste di lavoro ibrido dei dipendenti. E devono fare di tutto per proteggere i dati aziendali. Per questo, i tool di Identity & Access Management oggi sono un must.

Okta è considerato dai maggiori analisti il leader mondiale delle piattaforme per la gestione delle identità e degli accessi. Marco Lorusso ha incontrato Ernesto Di Mauro, Territory Manager Italia, Grecia, Malta & Cipro di Okta, per capirne di più del business di Okta e del rapporto delle aziende italiane con la protezione dei dati.

“L’aspetto più bello del mio lavoro è l’opportunità di condividere idee e visioni con i clienti – esordisce Di Mauro -, comprenderne esigenze e problematiche e capire come le affrontano”.

È c’è molto da capire quando si crea un rapporto diretto con i clienti. “Per mia natura – prosegue il manager – cerco sempre la soluzione che accontenti tutti, ma a volte è veramente difficile”. Perché? Per diversi motivi. Nella fattispecie, la pandemia ha lasciato un’eredità pesantissima rispetto alle modalità operative.

Lavoro ibrido: le aziende non sono preparate

Il lavoro non sarà più come prima. Lo afferma una ricerca realizzata da Okta che ha coinvolto circa 10mila dipendenti sul territorio italiano. Solo il 22% degli intervistati, in particolare, ha dichiarato che tornerebbe in ufficio full time. La grande maggioranza, invece, ha assaggiato le delizie dell’home working e non se ne vuole più privare: benvenuti nell’era del lavoro ibrido.

LEGGI I RISULTATI DELLA RICERCA OKTA SULLO SMART WORKING

“Il worklife balance è entrato nella testa dei dipendenti italiani – prosegue Di Mauro -. Pur ammettendo il valore del rapporto personale con colleghi, clienti e fornitori, la maggioranza degli intervistati ritiene che, per questo, siano sufficienti un paio di giorni di presenza in azienda”.

Le aziende, che già hanno dimostrato di non essere preparate ad affrontare quella che nel 2020 è stata una necessità, oggi si trovano ancora più in difficoltà. I numeri sul fenomeno della Great Resignation, infatti, dicono che il rischio di una fuga dall’azienda è dietro l’angolo. E questo è un grande problema, soprattutto per alcuni ruoli per cui non è così facile trovare risorse adeguatamente skillate.

Adeguarsi alle nuove richieste dei dipendenti non è immediato. C’è bisogno di architetture It snelle e distribuite, di strumenti per la produttività in mobilità e, soprattutto, di protezione.

La protezione dei dati e dell’infrastruttura prima di tutto

Il lavoro da remoto, infatti, ha aperto una potenziale voragine nell’infrastruttura It che troppo spesso non si è provveduto ad arginare. I dati aziendali che transitano impunemente su dispositivi non adeguatamente protetti e circolano su reti non sicure, o tramite Vpn ad accesso debole, sono una bomba ad orologeria. Non a caso, in questi ultimi due anni, gli attacchi Ransomware hanno registrato punte preoccupanti.

Secondo la ricerca Okta, in Italia il 39% dei dipendenti usa solo una password per l’accesso alla VPN.

La reazione delle aziende, sempre secondo l’osservatorio di Di Mauro, è di tendere a nascondere i problemi sotto il tappeto. E le conseguenze di un attacco possono essere devastanti. Non si tratta solo di perdere dati aziendali sensibili, ma di doverne rispondere, a suon di multe, alla compliance. E tutto ciò perché? Perché non ci si è voluti dotare di uno strumento di Identity & Access Management, come quello di Okta, fornito sottoforma di servizio SaaS.

“Un SaaS come il nostro – afferma Di Mauro – risolve problemi gravi in una modalità semplice, conveniente e non richiede particolari sforzi ai team It aziendali”. L’obiettivo di Okta in fondo è uno solo: aiutare le aziende a massimizzare la produttività elevando il livello di sicurezza. Questo grazie a tecnologie innovative che si spingono addirittura verso una modalità password less che permette di semplificare l’esperienza del dipendente. Così, per esempio, il ricorso da remoto all’helpdesk non rallenterà i tempi di intervento e la produttività aziendale.

L’esperienza utente, in ultima analisi, è il perno su cui ruota il tutto. Oggi, come ai tempi del BYOD, il consumatore e il cliente è smaliziato e si aspetta un livello tecnologico all’altezza. Okta viene incontro alle aziende per colmare il ritardo tra l’It aziendale e ciò che si aspettano i clienti, supportando lo sviluppo dei servizi e accollandosene la protezione. Il risultato? Time to value immediato e customer satisfaction reale.

Lavoro ibrido? Adeguare la protezione aziendale è un dovere ultima modifica: 2021-12-16T11:00:14+01:00 da Valerio Mariani

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