Il momento è favorevole: per Nutanix l’operazione VMware Broadcom lascia aperti nuovi spazi per crescere. E si cresce puntando su piattaforme future-ready e su un concetto molto esteso di ecosistema

Benjamin Jolivet

L’acquisizione di VMware da parte di Broadcom rappresenta per Nutanix un’opportunità per rafforzare strategicamente la propria proposition sia presso i partner sia presso gli utenti finali.
Il mercato sta vivendo una fase di accelerazione e cambiamento, che l’azienda intende cogliere, per darsi una nuova spinta in un momento per altro per lei favorevole, come ricorda Benjamin Jolivet, country manager della società.
Gli indicatori economici e finanziari del secondo trimestre fiscale mostrano infatti una crescita del 16% dei ricavi e – dato ancor più importante – del 26% dei ricavi ricorrenti.
Proprio la solidità della propria posizione economica è quella che rende Nutanix ottimista rispetto alla possibilità di accelerare la propria crescita e conquistare nuove quote di mercato.

 

 

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L’impatto dell’acquisizione VMware-Broadcom su Nutanix

Da una parte, inevitabilmente, c’è il convitato di pietra, ovvero l’operazione VMware-Broadcom che sta ridefinendo gli scenari di mercato, dall’altra però c’è anche un mercato che sta cambiando e che mostra una attenzione diversa verso le tematiche core per il business di Nutanix: “Molti clienti – spiega Jolivet – stanno cominciando a spostarsi verso architetture ibride, con una maggiore attenzione alla gestione del dato.
I clienti stanno arrivando a maturità e chiedono il giusto TCO per la gestione del dato. La nostra piattaforma consente di erogare servizi critici per un paradigma infrastrutturalecompletodall’edge al cloud ed al multicloud”.

Questa nuova maturità trova riscontro non solo nella già citata crescita nel rinnovo delle sottoscrizioni, ma anche nel maggiore interesse mostrato dai clienti rispetto all’adozione dell’hypervisor di Nutanix, Ahv.

Thomas Giudici

Ma è Thomas Giudici, senior sales manager per il business Commercial nel Nord Italia di Nutanix Italia, che riporta il riflettore sugli spazi lasciati aperti dall’acquisizione di Vmware. 
“È una operazione che ha cambiato le regole del gioco e che ci aprono nuove strade per un dialogo con i nostri clienti”, spiega. 
I clienti si rivolgono a Nutanix, prosegue, “sia per fare swap completo dell’infrastruttura, ma anche per avere una via d’uscita, per implementare una dual vendor strategy dove far migrare alcuni load aziendali. Non possiamo nascondere che questa operazione ha stravolto il mercato e questo rappresenta per Nutanix anche un nuovo appeal rispetto ai partner”.
Non è un caso, ricorda Giudici, che vi sia una buona percentuale di nuovi partner in arrivo, “che stanno facendo formazione presso i distributori e per proporre alternative ai loro clienti. Nutanix sa rispondere bene, ha gli strumenti corretti, ha le partnership e le alleanze giuste, ha un ecosistema solido, è in grado di aiutare i clienti e i loro clienti. Non dimentichiamoci, per altro, che i partner sono anche orfani anche di un partner program nel quale si trovavano bene. Vogliono una alternativa, come la vogliono anche i loro clienti”.

 

L’approccio strategico di Nutanix: partnership e piattaforme per il futuro

Marco Del Plato

In un momento di incertezza, clienti e partner vogliono essere rassicurati anche rispetto alla solidità e robustezza della soluzione alternativa. Ed è qui che Nutanix gioca la carta dei miglioramenti apportati alla propria piattaforma.
“Sicuramente per i clienti lo shift tecnologico è più lento da recepire, ma i partner sono veloci. Soprattutto gli MSP oggi hanno urgenza e vogliono cambiare in fretta per modernizzare. Ed è qui che arriviamo con la nostra proposizione”.
E se Jolivet pone l’accento su quanto Nutanix abbia investito per portare sul mercato una piattaforma orientata al futuro, è Marco del Plato, Systems engineer manager della società, a spiegare quali siano gli atout della proposta.
Tutto ruota intorno allo sviluppo di un ecosistema di partnership con player come Cisco, Citrix, Microsoft, AWS, Red Hat che “ci consente di sviluppare una serie di servizi che altri non hanno. E in questo vogliamo accompagnare sia i partner sia i clienti. Stiamo organizzando un ecosistema nuovo. Vogliamo reclutare nuovi partner su tematiche che uniscono il networking con le nostre soluzioni e l’ai per integrarli, facendoli lavorare dove serve”.
Una One Platform – questa la visione di Nutanix – che integri i temi centrali dei percorsi di cambiamento e migrazione. 
E i focus sono chiari: oltre la virtualizzazione, si parla di modern apps, con la loro richiesta di nuove architetture, artificial intelligence, automation.  
In particolare, per quanto riguarda il grande tema dell’artificial intelligence è necessario poter contare su un unico stack per la gestione del dato, dei modelli, dei processi. Ed è qui cghe Nutanix gioca la sua carta con la proposta Gpt-in-a-box che consente di generare facilmente e in pochi clic un ambiente per l’AI con i relativi modelli. 
Interessante per i clienti, interessante per i partner.

La partnership con Cisco

Partner come Cisco, con cui Nutanix ha avviato un percorso che riguarda non a caso anche l’AI.
Spiega Fabrizio Gergerly, achitecture sales leader di Cisco Italia: “la nostra partnership si sta rafforzando su tematiche comuni, come la promozione di modelli operativi cloud oriented, come la spinta verso l’iperconvergenza, come l’integrazione della nostra proposta per il software defined networking Cisco Aci già pronta e integrata per l’utilizzo con l’hypervisor Nutanix. E molto ancora si lavorerà sull’integrazione con la suite di Nutanix”.
Si parla di un ecosistema combinato (“perché nessuno è autonomo”) dal quale prenderanno vita dei Cisco-Nutanix Validated Design che dettagliano in maniera puntuale come implementare le soluzioni riducendo costi, tempi e rischi.
Si parla, soprattutto, di una collaborazione nella quale, per quanto riguarda la proposizione di iperconvergenza Cisco-Nutanix, Cisco stessa diventa supporto per il front end, offrendo i propri Technical Assistance Center come punto di ingresso per i partner che hanno bisogno di assistenza e supporto.

Per sostenere tutto ciò, riprende Jolivet, Nutanix sta investendo. 
Ha aumentato del 30% la propria forza commerciale. Sta migliorando la propria presenza sui clienti, sui managed partner e sugli MSP. Ha aperto un nuovo ufficio a Milano, strategico anche per rafforzare le relazioni con il proprio ecosistema.

Nutanix scommette sul futuro e punta sulle partnership ultima modifica: 2024-03-19T11:12:06+01:00 da Miti Della Mura

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